Il WDW, World Ducati Week, è il più grande raduno al mondo Ducati, nato nel 1998 e svoltosi con cadenza essenzialmente biennale. Come tutte le storiche manifestazioni anch'essa è iniziata in sordina, nella prima edizione si sono contate solo 6.000 presenze, ma la formula è piaciuta e i numeri sono rapidamente moltiplicati. Il WDW non è infatti un semplice raduno, ma un evento mondiale per gli amanti dei motori: passeggiando nel paddock si possono incontrare tutti i protagonisti del mondo Ducati, dai piloti ai dirigenti, tutti insieme per vivere un fine settimana di pura passione motociclistica, certamente nel segno di Ducati ma aperta a tutti.
E così, già alla quarta edizione, nel 2004, ai cancelli dell'attuale Misano World Circuit Marco Simoncelli, si sono presentati ben 45.000 ducatisti, e oggi, a distanza di 20 anni, si è raddoppiato, con oltre 94.000 motociclisti provenienti da tutto il mondo per un totale di ben 86 nazioni, un'affluenza paragonabile a quella di una tappa del Mondiale MotoGP.
Evoluzione della formula
La formula è cambiata negli anni: inizialmente la durata era settimanale, concentrata per lo più alla promozione della gamma Ducati, con demo ride, turni in pista, scuola guida DRE (Ducati Riding Experience) e giri turistici nella zona. Poi negli anni si è concentrata in tre giorni offrendo temi sempre più ampi, che spaziano dall'heritage, dedicato ai modelli storici; ai Garage Contest, sfide tra i preparatori di special su base Ducati; agli spettacoli degli stuntman, fino ad arrivare ai tour nelle terre romagnole. Poi è stato il turno dei piloti. Che oltre alle esibizioni in pista si sono inizialmente impegnati in gare di accelerazioni sul rettilineo dei box in sella alle Diavel. Negli ultimi anni questo confronto è cambiato, evolvendosi in veri e propri gran premi, ancor più emozionanti.
Quest'anno, in particolare, ci sono stati tre grandi eventi: la presenza di tutti i piloti Ducati, sia gli attuali, della MotoGP e Superbike, sia quelli storici; la celebrazione dei trent'anni della 916 e la presentazione della sua estrema evoluzione di oggi, la nuovissima Panigale V4.
La Panigale V4
La nuova Panigale, che rappresenta la settima generazione di supersportive Ducati, è stata protagonista della Lenovo Race of Champions, una splendida gara tra gli attuali piloti, che hanno portato in pista una concentrazione di ben 20 titoli mondiali. Uno spettacolo doppio, poiché oltre a vedere i top rider sfidarsi con moto identiche, cosa che accende sempre gli animi, queste sono state preparate replicando alla perfezione le livree ufficiali delle moto utilizzate in gara nei Campionati del mondo. È stato un evento nell'evento, perché la Panigale certamente differisce in particolare dalla MotoGP, ma ha comunque quella straordinaria linea aeronautica, con tanto di ali deportanti sul muso, e tra questa e gli splendidi accostamenti cromatici è stato veramente difficile distinguerle dalle “originali”. La gara doveva essere di contorno, ma si sa come sono fatti i piloti: lo spirito competitivo non si comanda, e così tra colori e battaglie si è assistito a un vero e proprio gran premio.
Tutti si sono espressi al meglio, i rider più titolati non potevano certo restare nelle retrovie, tutti gli altri volevano dimostrare il proprio valore sfruttando l'occasione della parità di moto. La gara si è conclusa con la vittoria di Pecco Bagnaia, che ha così dimostrato di essere ancora una volta il migliore, in un confronto in cui tutti avevano esattamente la stessa moto, seguito da Andrea Iannone e Marc Marquez.
Tempi record con moto di serie
È stato sorprendente vedere che i piloti hanno spuntato tutti ottimi tempi, in sella a una moto che non avevano mai visto prima. Il giro più veloce l'ha firmato Bagnaia (1:35.4), ed è incredibile notare che è a soli 3,2 secondi dal record della pista registrato in gara della MotoGP, che appartiene sempre a Bagnaia (1:31.8). La nuova Panigale è frutto di un grande lavoro di ingegneria, svolto con ampia collaborazione di Ducati Corse, MotoGP e Superbike. Le nuove Panigale erano infatti di serie, allestite in configurazione racing con gli accessori dedicati, ed equipaggiate con pneumatici Pirelli Diablo Superbike: un pacchetto straordinario, come confermano questi risultati.
Le 15 splendide moto, pezzi unici in configurazione racing, sono state messe in vendita online, offerte a una selezione di appassionati clienti, e sono state tutte assegnate in poche ore.
La festa della 916
La 916 e derivate, 996 e 998, è stata una moto straordinaria, e al WDW ha dimostrato di esserlo ancora, capace di accendere gli animi dei motociclisti. Ducati per l'occasione ha preparato tre eventi speciali. Il primo è un museo con esposte le moto di serie, tra queste c'era l'esemplare sul quale Tamburini ha messo a punto il progetto, e le Superbike titolate, di Carl Fogarty, Troy Corser e Troy Bayliss. Il secondo è un ampio parcheggio dedicato ai motociclisti che sono arrivati al WDW in sella alle proprie 916, che si è presto riempito con esemplari provenienti da varie nazioni. Il terzo è un evento speciale: la pista è stata riservata per turni esclusivi alle 916. A fine giornata c'è stato un ulteriore regalo alla speciale ricorrenza: la parata in pista di tutte le 916 presenti al WDW, per di più guidata da due nomi che ne hanno scritto la storia nell'albo d'oro Superbike: Troy Bayliss e Carl Fogarty.
Il mondo Ducati
Agli emozionanti eventi descritti ci sono da aggiungere tantissime altre attività: i test ride sulle moto su strada e in pista, anche sulle top di gamma Audi e Lamborghini; i corsi di guida; i Ducati Talk sulla tecnica; le esibizioni di stuntman. Il WDW è un evento che coinvolge le diverse aree tematiche del mondo Ducati, alle quali sono state dedicate aree speciali dove si sono svolte numerose iniziative ed esposti i modelli della gamma Adrenaline & Fun, Travel & Adventure e Lifestyle.
Un mondo ampio ma sempre in decisa espansione, al quale si aggiunge il nuovo capitolo di Ducati nel motocross. Si è potuto ammirare il prototipo della Desmo450 MX, la moto da gara messa a punto con la collaborazione del 9 volte Campione del Mondo Tony Cairoli e l'8 volte Campione Italiano Alessandro Lupino.