La gomma dei record? Esiste, si chiama ANGEL ST, è un pneumatico sport touring ed è il detentore di sette Record Mondiali.
Nardò Technical Center, Lecce, Puglia, 15 marzo 2009 sono un luogo e una data che rimarrà per sempre impressa nella memoria di coloro che parteciparono a questa storica impresa.
Obiettivo? Entrare a far parte di quella piccola élite di persone che possono vantare di aver realizzato un record del mondo. A farlo, in questo caso, sono stati quindici rappresentanti delle pubblicazioni del settore moto di tutto il mondo e dodici tester Pirelli che, per 24 ore, hanno saputo sfidare se stessi e i propri limiti mantendo sempre alta la concentrazione, soffrendo e gioendo tutti insieme, accomunati da un solo ed unico scopo: essere i primi e gli unici ad aver fatto qualcosa, a poter vantare un record del mondo. Uno? In realtà alla fine di record questi motociclisti-eroi ne potranno vantare sette!
Per fare un record serve concentrazione, allenamento, tenacia e, come in questo caso, la location giusta. Il Centro Prove di Nardò è un anello a tre corsie con una larghezza totale di 16 metri e circonferenza pari a 12,5 chilometri ed è la più lunga pista circolare in Europa, in cui si possono raggiungere alte velocità in totale sicurezza grazie alla compensazione del suo profilo parabolico.
L'occasione per compiere l'impresa è il lancio dinamico del pneumatico sport touring ANGEL ST: Pirelli vuole dimostrare ai giornalisti che questa gomma è in grado di mantenere quello che promette, ovvero un chilometraggio elevato con prestazioni al top, ma per farlo servirebbero giorni, a meno di non realizzare una prova sui generis come un Record del Mondo che nell'arco di 24 ore ininterrotte è in grado di dimostrare le qualità del pneumatico portandolo all'estremo.
Una moto, la sua gomma e una pista da conquistare
Utilizzando un solo set di gomme ANGEL ST e a bordo di una Suzuki Hayabusa GSX R 1300 modello 2009, i partecipanti hanno coperto la distanza di 5135,071 chilometri ad una velocità media di 213,961 Km/h in una estenuante prova non stop di durata, paragonabile ad un giro stradale pari a 12000 chilometri a velocità touring (80-100 chilometri), che ha dimostrato la consistenza della prestazione del pneumatico realizzando il record del mondo di durata di 24 ore per la categoria FIM A11 (classe da 1000cc a 1350cc). I componenti del team Pirelli hanno percorso i primi giri dalla partenza per poi alternarsi alla guida con i giornalisti durante la notte, aggiungendo così altri record a quelli da loro stessi raggiunti nel giugno 2000 nella categoria A11 a bordo di una Suzuki Hayabusa model year 2000.
Questo il primo dei sette record, ma si sà, una volta assaporato il profumo del successo l'uomo non è mai pago. A bordo di una seconda moto, la Kawasaki GTR 1400 modello 2009, i giornalisti e lo staff tecnico Pirelli che ha partecipato a questo evento, compresi i direttori della Ricerca & Sviluppo (Piero Misani) e della Sperimentazione (Salvo Pennisi), hanno così stabilito record supplementari in questa nuova categoria, tra cui un record mondiale di 12 Ore nella classe A12 (classe da 1350 a 2000cc) coprendo la distanza di 2502,873 km, con velocità media di 208,573 km/h.
Un record è tale perchè ovviamente non è facile ottenerlo, e anche in questo caso non sono sicuramente mancate le difficoltà e i colpi di scena che si sono frapposti tra i partecipanti e il successo rendendo l'impresa ancora più epica.
Soprattutto durante la notte, le alterne folate di vento spostavano di qualche metro le moto lanciate sulla corsia esterna dell'anello di Nardò rischiando di inficiare il record. Ma il fato è stato ancora più tedioso: proprio quando la Kawasaki GTR 1400 stava percorrendo il suo ultimo giro guidata da Michele Corallini, tecnico della Sperimentazione Pirelli, è arrivato l'imprevisto che nessuno si aspettava: un problema meccanico. Fermarsi avrebbe voluto dire inficiare l'intero tentativo di record pertanto il tecnico Pirelli, che con 54 anni di età era anche il membro più anziano della squadra, non si è perso di coraggio e ha spinto con la forza delle gambe e delle braccia la moto per più di 2 ore per coprire gli ultimi sei chilometri che lo separavano dal traguardo e attraversare la linea dei cronometristi. Durante questo tragitto Corallini è stato scortato a vista da un auto con a bordo i commissari che dovevano controllare che nessuno aiutasse il pilota e che lui mantenesse la moto sulla corsia designata per il record, un'impresa resa ancora più difficile se si è chiamati a farlo con tuta di pelle e stivali spingendo senza sosta i circa 300 chili della GTR con il pieno di benzina.
Ma Corallini, con caparbietà, tenacia e sudore, percorse tutti i metri che lo separavano da traguardo e fu portato in trionfo da tutti come uomo del giorno, l'uomo che più di tutti ha incarnato lo spirito del record.
Per la cronaca, quel giorno oltre al record di durata di 24 Ore con la Suzuki Hayabusa GSX R 1300 2009 e a quello di durata di 12 Ore con la Kawasaki GTR 1400 2009, sono stati fatti registrare i seguenti Record Mondiali con le corrispondenti distanze e tempi tutti nella classe A12 con la Kawasaki GTR 1400:
• 10 km > 2:29.987 - 240.021 km/h
• 1 h > 222.752 km - 222.752 km/h
• 100 km > 26:08.277 - 229.551 km/h
• 6 h > 1320.244 km - 220.041 km/h
• 1000 km > 4:30:20.514 - 221.123 km/h
La Suzuki Hayabusa 2009 e la Kawasaki GTR 1400 2009 utilizzate sono state classificate nelle due diverse classi (A11 e A12 rispettivamente) dalla FIM, che certifica i loro record di percorrenza e durata. Ognuno dei quindici giornalisti internazionali e dei dodici rappresentanti dello staff tecnico Pirelli presenti ha guidato almeno una delle due moto per la durata di mezz'ora (20 minuti + tempo tecnico) durante il periodo di 24 ore.