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Ducati all'esordio nel motocross

Con la Desmo 450 la Regina della Superbike e MotoGP entra nel mondo delle competizioni fuoristrada

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Ducati sta mettendo a punto la sua moto da cross da competizione. Il primo obiettivo è realizzare al più presto un mezzo vincente, e in seguito proporlo in vendita in varie versioni. Ducati e il cross, una grande novità. Ma lo è davvero? Possiamo dire di sì.

Se pensiamo al binomio Ducati-fuoristrada la prima moto che ci viene in mente è la Scrambler 450 del 1969: all'epoca fece tendenza ed ebbe un grande successo, ma non si trattava certo di una fuoristrada specifica. Per trovar traccia di “vere” off-road si deve ripercorrere la storia delle tassellate di Borgo Panigale, ma anticipiamo il fatto che si tratta di moto poco conosciute, poiché sono state delle meteore.

I primi passi sullo sterrato

La prima cross Ducati degna di nota, in particolare per la bella linea classica, è la 450 RT del 1970, frutto però di un progetto non estremo ma di trasformazione della citata Scrambler. Prima di questa c'è stata la 175 cross del 1958, anche questa una semplice riedizione della moto stradale di serie dell'epoca, nata sulla scia del leggendario giro del mondo di Monetti e Tartarini del 1957-58, impresa che ebbe un grande seguito.

Nel 1976 si torna a parlare di cross con un obiettivo più importante: arrivano la 125 Regolarità e la Six Days. Rappresentano una vera svolta per Ducati, sviluppate con il contributo dell'allora pilota ufficiale, campione italiano di cross, Italo Forni. Ma anche questo esperimento non ha seguito: il motore è un due tempi, l'esperienza di Ducati in questo ambito è molto limitata e per di più i rivali sono duri da battere, il settore è dominato dai grandi marchi specializzati proprio nella categoria delle piccole due tempi off-road.

La 125 Ducati finisce quindi la sua corsa. Anche perché in compenso ne inizia un'altra, quella delle bicilindriche da competizione che creeranno la leggenda Ducati, grazie alla scia dei successi ottenuti in pista. Tra tutti ne citiamo due che appartengono alla grande storia del motociclismo: la vittoria della 200 miglia di Imola del 1972 con Paul Smart, e del Tourist Trophy nel 1978 con Mike Hailwood.

Ed è così che si conclude il neonato filone delle Ducati cross di piccola cilindrata: da allora a Borgo Panigale non si parla più di tasselli. L'ultimo avvicinamento è del 2015, con la nuova Scrambler, bicilindrica che però ripropone in chiave moderna la storica mono del '69: una on-off dall'attitudine decisamente stradale.

Si torna sullo sterrato “vero”

Possiamo quindi affermare che la Desmo 450 MX rappresenta realmente un nuovo e importante passo per Ducati. È vero che gli esordi con le tassellate non sono stati incoraggianti, ma da allora sono passati tanti anni, e questa volta c'è una bella differenza: il motore è un 4 tempi “desmo”, e lo sviluppo può contare sull'eccellente esperienza di Ducati Corse nonché su quella del 9 volte campione del mondo di motocross Tony Cairoli, che nel tempo ha dimostrato di saper abbinare ottime doti di collaudatore a quelle, indiscutibili, di pilota.

Il progetto della Ducati Desmo 450 MX è iniziato nel 2021, e come banco di prova è stato scelto il Campionato Italiano Motocross 2024. Questa metodologia di lavoro, che punta a validare in gara le scelte tecniche, è tipica di Ducati nello sviluppo dei modelli più sportivi, ed è condivisa da Cairoli: solo in gara, afferma il Campione, si riesce ad arrivare a un livello di tensione tale da mettere alla prova le prestazioni delle nuove moto.

Questa strategia ha dato ragione alla squadra, i primi risultati parlano chiaro: la Desmo 450 ha dimostrato di essere vincente fin dalla prima gara. È anche in ottime mani: il pilota ufficiale, nonché collaudatore, è Alessandro Lupino, otto volte campione italiano e vincitore del Motocross delle Nazioni 2021, ed è guidato da Maddii Racing, uno dei team più esperti nel motocross.

Fase sperimentale

Realizzare da zero una moto da cross vincente non è certo una cosa semplice, e nonostante l'ottima prova sul campo la Desmo 450 è ancora in fase sperimentale. Per questo sulle varie unità messe in campo si stanno provando alcune soluzioni, su una base di partenza che di certo non è avara delle “malizie” che Ducati non fa mai mancare nei suoi progetti, sia dal lato estetico, sia da quello tecnico.

Le linee, sebbene tipiche del cross, sono decisamente filanti: appuntite dal parafango anteriore alla coda, formano una traccia che si apre sui convogliatori dell'aria del radiatore. Il telaio perimetrale in alluminio a doppia culla evidenzia la robustissima zona del cannotto, inglobata nelle travi superiori. Queste scendono fino al fulcro del forcellone, hanno una struttura rinforzata a nido d'ape e sui lati mostrano le placche a protezione della zona soggetta a graffi con gli stivali.

Tutto è studiato per cogliere la leggerezza, spinta all'estremo, e l'allestimento è completato con componentistica al top firmata dai classici marchi del settore. Ovviamente non possono mancare le Pirelli SCORPION della serie MX dedicata alle competizioni.

Il motore è frutto di un progetto che mira ad associare prestazioni a una curva di erogazione molto ampia, per la massima efficacia nella guida, e per questo è stato mantenuto il sistema di distribuzione desmodromico. Ci sono poi ulteriori dettagli che si possono estrapolare osservando la moto, ma al momento sarebbe fuorviante elencarli visto che il progetto è in evoluzione.

Il futuro della Desmo 450

Il progetto Desmo 450 non è dedicato esclusivamente alle competizioni cross, ma avrà una durata pluriennale che prevede la nascita di una gamma completa di motori e moto da fuoristrada. Il primo passo è previsto per il 2025: una volta conclusa la fase di messa a punto con il Campionato Italiano Motocross, la Desmo 450 verrà messa in vendita al pubblico, condizione essenziale per partecipare al Campionato americano Supercross. In seguito sono in programma le versioni enduro, supermoto, e arriverà anche il motore di 250 cc.

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