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DUCATI 916, il mito compie 25 anni

Vincente, bellissima, leggendaria: Ducati festeggia la moto che tutti hanno sognato

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Chissà se Massimo Tamburini aveva intuito che, mentre tracciava le linee di quella che sarebbe diventata la 916, stava dando vita a una leggenda delle due ruote. A distanza di 25 anni, la 916 è la moto che conoscono tutti, la Ducati per eccellenza, che ha regalato momenti di gloria alla casa di Borgo Panigale e ha contribuito a consacrare Tamburini come il Michelangelo della motocicletta. 

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NATA PER VINCERE

La progettazione della 916 è iniziata nell'ottica di migliorare il potenziale agonistico delle Ducati 851/888, per continuare a portarsi a casa, anno dopo anno, il primo posto del campionato mondiale Superbike. E la promessa è stata mantenuta perché la 916 SBK si è imposta fin dalla gara di esordio, per poi accumulare vittorie in 120 gare, 8 titoli Costruttori e 6 titoli piloti.

Il volto associato alla 916 è quello del pilota inglese Carl Fogarty: l'accoppiata Fogarty-916 è ancora oggi quella di maggior successo nella storia di Ducati in Superbike. Fogarty è stato quattro volte campione del mondiale Superbike – tre su quattro con la 916, l'ultima con la 996, sua evoluzione – e ha vinto così tante gare da essere soprannominato “The King”.

Cos'aveva di così speciale la sua “regina” per diventare il sogno di tutti i motociclisti del mondo? La 916 è stata creata per dare il massimo tra i cordoli: niente scarichi laterali per un'aerodinamica più efficiente, riduzione della massa (rimasta comunque possente, cosa che insieme alla qualità delle sospensioni e alla rigidezza del telaio garantiva un'ottima stabilità in curva), un forcellone monobraccio per facilitare la sostituzione della ruota posteriore, un'evoluzione del bicilindrico Desmoquattro raffreddato ad acqua come propulsore.

La 916 Strada era capace di 114 CV e di una velocità massima di 255 km/h, mentre alla SP, più potente, sono stati aggiunti alcuni componenti provenienti dagli esemplari che correvano nel mondiale SBK. Inoltre, il comportamento dinamico della 916 poteva essere modificato in base alle caratteristiche del circuito o alle esigenze del pilota, grazie al settaggio regolabile dell'angolo di sterzo.

BRAVA E BELLA

Come si lascia la propria impronta nella storia? Mostrando al mondo qualcosa di mai visto: è proprio questo che ha reso la 916 un'icona immortale, capace di sorprendere sin da subito per il suo design innovativo, di ottenere un grandioso successo commerciale e di vincere come Moto dell'Anno 1994 in tutte le categorie. La 916 ha riscritto i canoni estetici della superbike e ha introdotto quei tratti stilistici che vediamo ancora oggi sulle (belle) moto; tra questi gli scarichi sottosella, le linee semplici ed eleganti, o il doppio faro a goccia. Elementi, questi, integrati alla struttura tipica delle Ducati, con il telaio a traliccio in tubi d'acciaio. 

LA STORIA VA AVANTI

Nel 1992 è partita, in collaborazione con Pirelli, la messa a punto della 916, per la quale sono stati scelti i Pirelli Dragon: gomme a cintura in acciaio spiralato a zero gradi, un primo equipaggiamento dai contenuti tecnologici assolutamente innovativi per l'epoca, dovendo essere calzati da una superbike altrettanto innovativa. La partnership tra Ducati e Pirelli è tutt'ora molto vivace e ha dato vita a una nuova pietra miliare della storia Ducati: per celebrare i 25 anni della 916 è nata la Panigale V4 25° Anniversario 916, un'edizione limitata gommata con Pirelli Diablo, per far rivivere ai nostalgici il mito della moto simbolo degli anni ‘90 con il meglio della tecnologia del 2019.

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