C'è stato un momento in cui le biciclette elettriche erano considerate quasi ridicole. Pesanti, costose, piuttosto brutte e con una batteria dalla durata limitata. Se da un lato ciclisti giovani e belli scattavano sulle loro biciclette leggerissime con pedali in fibra di carbonio, dall'altro la e-bike era la scelta di quelli irriducibilmente fuori moda.
Le cose per fortuna cambiano e le e-bike oggi hanno il riconoscimento che meritano. Abbandonato l'aspetto poco gradevole e la scomodità sono ora disponibili in numerose tipologie e modelli, da strada e da montagna, con una tecnologia frenante e telai modernissimi e spesso con una straordinaria gamma di batterie eccezionali. Oggi è possibile godere di un'esperienza in bicicletta all'avanguardia con il vantaggio di un sistema elettrico a emissioni zero, gradevole anche esteticamente.
La diffusione delle biciclette elettriche è in crescita costante. Palermo, dove le automobili l'hanno sempre fatta da padrone, è in procinto di diventare una delle città italiane con la maggiore concentrazione di biciclette elettriche. Le sue strade sono ora percorse da numerose biciclette e scooter elettrici. Tutto questo contribuisce ad attenuare gli effetti rilevati da uno studio scientifico del 2011 che dimostrava che le emissioni dei veicoli a Palermo erano una delle maggiori cause di accessi al Pronto soccorso per problemi respiratori.
Provate un test drive
A Palermo i noleggi di biciclette elettriche sono numerosi: un'ottima possibilità per provare questa esperienza, soprattutto perché il costo medio di una bicicletta elettrica si aggira attorno ai 2.000 Euro. A questo prezzo possiamo acquistare un modello che assomiglia parecchio ad una normale bicicletta da strada ibrida, a parte il piccolo motore tra i pedali e la batteria posizionato sul portapacchi posteriore. È come avere dischi dei freni estremamente reattivi e un sistema di luci integrate, e in ogni caso non è certo qualcosa di cui vergognarsi.
La prima cosa che si realizza quando si sale sulla bicicletta elettrica è che i grandi dischi dei freni di cui è dotata sono realmente necessari: questo tipo di bicicletta è pesante e si ferma non senza difficoltà. In effetti il peso medio di una bici elettrica è di circa 22 kg, ossia il doppio del peso di una normale bicicletta da strada. Presto però ci si rende conto che il peso non è realmente importante perché il piccolo motore elettrico da 250 W vanta una potenza sorprendente, soprattutto se impostato sul valore massimo ‘turbo'. In effetti, quando si attiva la potenza, lo spunto risulta sorprendente per chi è abituato a pedalare con la sola forza dei muscoli.
Le biciclette elettriche sono macchine a ‘pedalata assistita': nella maggior parte dei paesi la e-bike è considerata tale solamente se può essere utilizzata anche senza l'ausilio del motore elettrico; diversamente è ritenuta al pari di uno scooter, ed è quindi tassata e regolamentata di conseguenza. Ma il vanto della bicicletta elettrica è che mentre pedali, la potenza elettrica ti viene in aiuto, è un po' come essere improvvisamente promossi tra i grandi eroi della strada.
Un mezzo di trasporto eccellente
La bicicletta elettrica entra realmente in gioco sulle colline (e in Sicilia non mancano di certo). Le pendenze che porterebbero la maggior parte delle persone a scendere e spingere la bicicletta sono affrontate senza troppa fatica e la salita non si differenzia troppo dalla discesa. Bisogna però fare attenzione alla batteria: pedalare su queste biciclette con la batteria a terra è estremamente faticoso.
Dopo alcuni giorni in e-bike in Sicilia, evitando gli ingorghi del traffico, percorrendo le colline come se fossero strade pianeggianti e attraversando la città in lungo e in largo, ripetutamente, senza doversi neppure fermare per il rifornimento (una bicicletta di media qualità ha un'autonomia di almeno 60 km a carica, anche in modalità turbo), è molto probabile che ci si inizi a sentire imbattibili. Dopo tutto, si è più veloci delle automobili, ad una frazione del costo, senza produrre alcun tipo di emissione.
Viene quasi spontaneo chiedersi perché nessuno ci abbia mai pensato prima.
In realtà qualcuno ci aveva già pensato. Ogden Bolton ottenne il brevetto per una bicicletta alimentata a batteria nel 1895. Seguirono poi altri progetti di bicicletta elettrica, anche prima dell'inizio del 20° secolo, ma l'unico problema era la loro scarsa qualità, che non era certamente all'altezza del motore a benzina.
Ma prima o poi gli eventi si ripetono. Oggi la bicicletta elettrica è di nuovo tra noi. E questa volta sembra proprio che sia destinata a restarci.