Muoversi con i mezzi pubblici potrebbe rivelarsi più complicato che in passato, a causa della riduzione dei posti disponibili per il distanziamento sociale. E se si vuole evitare i problemi di traffico, una valida alternativa per gli spostamenti in città si può prendere in considerazione la bicicletta elettrica.
E-bike è il termine internazionale per definire quelle che da una ventina d'anni sono conosciute come biciclette a pedalata assistita. Chiamate spesso, per comodità ma impropriamente, bici elettriche.
Impropriamente perché in effetti una batteria e un motore elettrico ci sono, ma quest'ultimo non è collegato direttamente alla ruota posteriore. Il suo compito è quello di aiutare (da qui il termine di pedalata assistita) chi è in sella a rendere meno faticoso il movimento delle gambe.
E uno tra gli aspetti più interessanti è rappresentato dal fatto che per la legge è a tutti gli effetti un velocipede, quindi si può usare liberamente, senza obbligo di targhe, patenti, bolli e assicurazioni, anche se è evidente che indossare un casco da ciclista è sempre consigliato.
Per tenersi in forma
Se si escludono gli aspetti meteorologici, dai temporali al gelo, i motivi che rendono una e-bike perfettamente a misura di città sono numerosi. Il primo e più evidente si trova nel fatto che consente a chiunque di tenersi in forma, indipendentemente dall'età e dalle condizioni fisiche. Merito della possibilità di selezionare vari livelli di assistenza. In questo modo chi deve fare i conti con problemi cardiocircolatori può tenersi in movimento pedalando, ma con il minimo sforzo selezionando i livelli più alti, esattamente come in sella a una cyclette, senza restare relegati tra le mura di una camera. Mentre chi ha un fisico più tonico ha la possibilità di trovare il set più adatto, agendo anche sui cambi.
Spinge in salita
L'assistenza può essere ridotta progressivamente, fino a disattivarla totalmente. E si disinserisce automaticamente quando si raggiunge la velocità di 25 km/h (il limite è fissato per legge); oltre questo tetto si può sempre andare, ma contando unicamente sulle condizioni di gambe e polmoni. Grazie a questi elementi, le biciclette a pedalata assistita si adattano a ogni tipo di città, perché non tutte sono pianeggianti e l'ausilio del motore elettrico può essere determinante.
A misura di città
È evidente che l'autonomia assicurata dalle batterie è inversamente proporzionale alla quantità di aiuto richiesta e può variare da una trentina a un centinaio di km. Dipende anche dal tipo di batteria montato. In ogni caso la ricarica può essere effettuata molto più facilmente rispetto a qualunque altro veicolo elettrico. La batteria, infatti, può essere rimossa e collegata a qualunque presa di corrente. Ciò significa che si può “fare il pieno” in una notte a casa, o semplicemente rabboccare la carica in ufficio o da qualche amico. Il tutto con una spesa molto contenuta, pochi centesimi di euro.
Pieghevoli per i pendolari
Bisogna inoltre considerare che come biciclette a tutti gli effetti, le e-bike possono circolare liberamente sulle piste ciclabili, al riparo dai pericoli delle strade riservate ai veicoli a motore. Sono vantaggi che possono fare la differenza per chi ogni giorno deve muoversi in una città, pregi che possono essere estesi anche ai pendolari che arrivano da fuori, in treno o in auto, se si sceglie una e-bike pieghevole.
Quest'ultima variante si distingue per un ulteriore punto di forza, una maggiore protezione dai furti, poiché invece di parcheggiarla all'aperto può essere custodita a fianco della scrivania. Le motivazioni per l'acquisto non mancano, ma attenzione, bisogna assolutamente evitare di cadere nella tentazione di portare a casa quelle che funzionano senza pedalare, ruotando un comando sul manubrio. Queste sono a tutti gli effetti ciclomotori, quindi dovrebbero essere targate, assicurate, guidate con patentino e indossando un casco da moto omologato.