Cosa hanno in comune Leonardo da Vinci, Thomas More e Horacio Pagani? Il legame tra i primi due è il più immediato: entrambi intellettuali umanisti, hanno respirato la stessa epoca. La figura di Leonardo è spesso associata anche a Pagani, tanto più che Pagani stesso ha dichiarato diverse volte di considerare il genio rinascimentale un riferimento per la sua capacità di coniugare arte e tecnologia. Due concetti che si fondono alla perfezione nell'ultima creatura uscita dall'atelier di San Cesario sul Panaro, che Pagani ha deciso di chiamare proprio con il termine coniato da Thomas More, e che dà il titolo alla sua opera più famosa: Utopia.
PAGANI UTOPIA, LA BELLEZZA AL SERVIZIO DELLA FUNZIONE
Un' Utopia, per definizione, è qualcosa che non esiste, un ideale irraggiungibile. E invece eccola lì, in tutta la sua concretezza, all'evento di presentazione che ha trovato la sua cornice ideale nel Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Ci volevano l'estro e l'ambizione di Horacio Pagani per modellare un'Utopia nella forma di un'automobile, e ancora una volta il designer-sognatore non ha deluso le aspettative. Possibile che siano nate letteralmente da un sogno, le forme dell'Utopia, visto che Pagani ha fatto sapere, in un'intervista, che le prime bozze le ha disegnate al suo tavolo di lavoro nella sua camera da letto. Le linee eleganti e la ricerca del dettaglio che rendono noti suoi modelli, però, sono solo metà della storia: alla matita del visionario si aggiunge la tecnica dell'ingegnere, che deve conciliare l'estetica con la fattibilità, l'efficacia, e persino i desideri dei clienti più affezionati.
PAROLA D'ORDINE: PIACERE DI GUIDA
Se nell'Utopia la bellezza è al servizio della funzione, nell'idea di Pagani la funzione principale che deve soddisfare questa vettura è il piacere di guida. Pensata per chi vuole godersi il momento senza intromissioni, Utopia è dotata di cambio manuale a sette velocità e trasmissione esclusivamente posteriore, affinché il conducente possa impostare di persona il ritmo dell'accelerazione della vettura. Se hai il privilegio di sederti su una Pagani, l'esperienza deve essere totale, piacevole, immersiva. Le sensazioni sono tutto. Conferire al guidatore la completa padronanza di ogni movimento può sembrare scontato, ma non lo è se si pensa al cambio automatico o alla digitalizzazione di molte funzioni che oggi è normale trovare nelle auto moderne. La tecnologia, spesso, si sostituisce al conducente per semplificare ogni minima azione, a beneficio della comodità senza pensieri: è una scelta. Molto popolare e senz'altro condivisibile, ma una scelta che Horacio Pagani decide di non fare, perché guidare una Pagani deve essere un'altra cosa.
POTENZA, STILE E SICUREZZA (ANCHE AMBIENTALE)
Una filosofia che si intuisce ancora prima di avviare il motore: Utopia è un modello dalle linee arrotondate, fluide, che trasmettono semplicità e leggerezza. Non ha bisogno di troppe appendici al corpo centrale, perché è disegnato in modo tale da ottenere già da solo una deportanza elevata e una resistenza ridotta. La ricerca della prestazione estrema non è la priorità in questo caso, ma l'Utopia di Pagani resta sempre una hypercar. AMG ha sviluppato una versione dedicata del motore Pagani V12, un 6 litri Biturbo che eroga 1100 Nm di coppia con 864 CV. Con un'attenzione particolare per la sostenibilità: il motore rispetta le normative ambientali della California, le più severe al mondo. La stessa intransigenza è applicata anche alla sicurezza, come dimostrano gli oltre 50 crash test che sono valsi all'Utopia la certificazione globale. Il tutto senza rinunciare a qualche vezzo stilistico che mixa elementi classici e moderni, oltre ai marchi di fabbrica di Pagani come lo scarico in titanio e gli specchietti laterali che sembrano aleggiare nell'aria.
LO SVILUPPO DEDICATO DI P ZERO CORSA E P ZERO WINTER
Risalgono al 2017 i primi schizzi e calcoli su quella che diventerà la Pagani Utopia. Nei cinque anni che separano l'intuizione di Horacio dal debutto del nuovo modello, Pirelli ha lavorato al fianco del team Pagani per dotarla delle coperture ideali. La scelta è ricaduta su P Zero Corsa, pneumatico ad alte prestazioni che grazie alle mescole e al disegno battistrada di derivazione motorsport è in grado si gestire gli importanti valori di potenza e coppia prodotti dalla vettura. Rispetto alla Huayra, Utopia è più indicata per l'uso stradale, e funziona bene anche su terreni in cattive condizioni. Per assecondare questa caratteristica, oltre che per offrire maggiore comfort a bordo ed esaltare le sensazioni trasmesse al guidatore, Pirelli ha sviluppato un P Zero Corsa che fosse ancora più versatile della versione standard, con misure diverse sui due assi: 265/35ZR21 all'anteriore e 325/30ZR22 al posteriore. Oltre al primo equipaggiamento con P Zero Corsa, Pirelli ha realizzato anche un P Zero Winter su misura per le basse temperature. Lo sviluppo è stato condotto con un approccio virtuale, che consiste nel creare un modello di pneumatico digitale su cui eseguire test e regolazioni prima di produrre un prototipo fisico. Una tecnica più sostenibile, veloce ed efficiente rispetto al processo tradizionale.
INFINE...
Per chi ama scovare i dettagli, una chicca: a rimarcare lo sviluppo dedicato, una piccola silhouette dell'auto è impressa sul fianco del P Zero Corsa dedicato. Per gli appassionati che vogliono sognare... a occhi aperti, una segnalazione: sarà possibile ammirare un esemplare di Utopia al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano che ne ha ospitato l'anteprima mondiale, in una mostra intitolata “Le forme dell'aria: da Leonardo a Pagani Utopia”.