Faccia a faccia con il campione di Superbike che si allena sui pedali, con i nuovi pneumatici P Zero Velo
"Questo ragazzo ha una buona gamba, si vede che si allena tanto e in bici sa andare". Così, nell'aprile del 2016, l'ex vincitore del Giro d'Italia Damiano Cunego promuoveva Jonathan Rea, abituato alle due ruote, sì, ma quelle spinte dal motore della sua Kawasaki. A 29 anni Rea ha già vinto per tre volte il Mondiale Superbike, dominando le ultime tre stagioni tra 2015 e 2017. E come tanti altri colleghi del motorsport ama allenarsi e misurarsi anche sui pedali. Ha ini-ziato un po' per caso, su consiglio di medici e fisioterapisti, poi ci ha preso gusto. Perché alla fine – spiega - sono comunque due ruote, e il rapporto tra il terreno e il pilota è comunque mediato dallo stesso strumento: gli pneumatici. A Jerez per i test in vista della nuova stagione, Rea ha portato con sè la sua bicicletta, sulla quale ha montato le Pirelli P Zero Velo. Della nuova gomma, della passione per i pedali e del suo ruolo di tester per prodotti che poi finiranno sul mercato ci parla in questa intervista.
Perché un campione del mondo di Superbike dovrebbe allenarsi usando una bicicletta? Quali sono i benefici?
Sostanzialmente mi alleno usando una bicicletta perchè è una forma di allenamento con pesi a impatto molto basso. Mi era stato suggerito di allenarmi con la bici dopo essermi sottoposto a un importante intervento chirurgico al ginocchio. Da quando ho iniziato ad andare in bici ho visto un sacco di campagne e mi sono innamorato del ciclismo perché ti consente di vedere tanti posti diversi del mondo e incontrare tantissime persone fantastiche. Per me, pedalare non è solo utile per migliorare le mie prestazioni, ma è anche un'attività molto "social" e per questo è diventata anche il mio hobby, oltre che una forma di allenamento.
Qualche tempo fa Damiano Cunego ha detto che saresti anche un ciclista veloce. Alcuni motociclisti sono passati al ciclismo su strada e, viceversa, alcuni ex ciclisti ora bazzicano nel motociclismo. Non hai mai pensato che in futuro potresti partecipare a gare ciclistiche di alto livello?
Ad essere onesti, non penso di essere geneticamente tagliato per diventare un ciclista di alto livello, ma ho partecipato a qualche gara in passato, in particolare gare KRT, dopo la chiusura della stagione motociclistica, e mi sono divertito. Generalmente inizio a riprendere la mia condizione "ciclistica" a gennaio, poi, durante la stagione, pedalo giusto per mantenermi in forma. Ma, voglio dire, un amico come Simon Gerrans che era un pilota di motocross di alto livello, e Michael Matthews, pilota di motocross di alto livello anche lui, sono proprio passati al ciclismo. Non so di nessun ciclista che sia passato alle gare in moto, ma è uno sport figo, è su due ruote... poi basta guardare i ragazzi che fanno fuoristrada, sia ciclisti che motociclisti, sono così bravi in discesa, e ci vuole molta fiducia e anche molta consapevolezza. Sono molto intelligenti, quindi ci sono dei benefici.
Gli pneumatici giocano un ruolo cruciale nel motociclismo. Quanto sono importanti invece, per te, nel ciclismo?
Gli pneumatici sono forse il fattore più importante quando sei su una bicicletta, poiché c'è un feeling diretto tra quello che stai facendo sulla bici e quello che sta succedendo sul terreno, quindi per me è il componente più importante. Essere veloci in moto, come anche in bicicletta, richiede fiducia, e la fiducia è ispirata dal feeling con il terreno, per questo le gomme giocano un ruolo fondamentale.
Quali sono le caratteristiche che cerchi nei copertoncini per bicicletta e nei copertoni per moto?
C'è sempre un grosso compromesso tra prestazione e durata nell'ambito delle gomme da moto. Vogliamo sempre essere super veloci, fare gli sprint alla fine delle gare, e per i tecnici questo è un bel grattacapo. Parlando in generale, tuttavia, lo sviluppo di Pirelli negli ultimi anni è stato incredibile e ora abbiamo gomme che, all'ultimo giro, possono essere veloci come al primo. Nel caso delle gomme da bici dipende dal livello in cui si corre, ma la cosa più importante sono sicuramente le prestazioni perché il pneumatico non è comunque soggetto alla potenza dei cavalli. Quello che serve, comunque, è una gomma che trasmetta subito feeling al pilota. Per l'uso dei ciclisti amatoriali, per esempio, le gomme devono essere ragionevolmente durature e non troppo inclini alle forature. Secondo me, tuttavia, dal punto di vista prestazionale, è sempre bello essere veloci.
Hai provato le gomme per bicicletta Pirelli P Zero Velo a Jerez? Cosa ne pensi?
Non ho fatto lunghi giri con quelle gomme, ma la mia opinione generale è che mi hanno trasmesso molto feeling con il terreno. In effetti, posso trovare caratteristiche simili tra gli pneumatici da bici e da moto perché, con Pirelli, hai sempre molti feedback da parte di altri politi e la sensazione di sicurezza è eccellente. Ho avuto un'ottima prima impressione.
In quanto motociclista, hai l'opportunità di testare le nuove gomme prima che vengano messe in commercio. E quando ti alleni, fai lo stesso con le P Zero Velo. Il tuo feedback è importante per l'ottimizzazione del prodotto. Lo percepisci questo senso di responsabilità?
Certamente mi sento responsabile del feedback che do agli ingegneri Pirelli, perché loro prendono sul serio le nostre opinioni. Tuttavia, più che sentirmi responsabile, sono molto orgoglioso del fatto che le sensazioni che provo quando gareggio o comunque guido ad alte prestazioni vengano poi trasferite alla produzione, ai prodotti che il cliente può poi acquistare. In altre parole, noi ci stiamo misurando ai massimi livelli, ma tu puoi andare a comprare la stessa gomma in negozio, domani. È molto bello che il legame tra le corse e la produzione sia così stretto.