Tpms, Tyre pressure monitoring system. Nel mare di acromimi che identificano i sistemi di sicurezza e assistenza alla guida (anche questi racchiusi in un acronimo, Adas), Il Tpms è sicuramente il più legato ai pneumatici. E' nato nell'ingegneria automobilistica da competizione e si è rivelato estremamente prezioso in gara, grazie anche alla telemetria, perché consente di correggere traiettoria, di programmare pit stop, di gestire il consumo delle gomme senza ricorrere a soste inutili che compromettono la prestazione. Da qui si è arrivati alla produzione di serie, con la normativa europea che dal 2014 lo prescrive tra i sistemi di sicurezza obbligatori.
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Il controllo è anche tattile e visivo
Far controllare la pressione – almeno una volta al mese o prima di un viaggio a lunga percorrenza – è anche l'occasione migliore per una ‘radiografia' da parte del gommista specializzato, partendo dalla fondamentale verifica dell'usura del battistrada sino al controllo visivo e tattile della superficie che consente di scoprire eventuali irregolarità facendo estrema attenzione a rigonfiamenti e taglietti anche minimi.
La pressione corretta delle gomme è indicata dal costruttore del veicolo, in una sezione del libretto di manutenzione. Al di là della sicurezza, rispettare i ‘numerini' dei bar porta a un duplice vantaggio: aumenta la durata della gomma, che si può usurare fino al 20% in più con una pressione sbagliata e tiene nei limiti il consumo di carburante che può aumentare fino al 6% per riuscire a colmare la mancanza di tenuta su strada del pneumatico.