Quando si acquista un nuovo treno di pneumatici, la prima cosa che si guarda, molto spesso, è il prezzo. Giusto, legittimo, ma... Proprio la scelta di puntare su un prodotto a bassissimo costo, magari sottomarca, potrebbe rivelarsi assolutamente controproducente. Innanzitutto dal punto di vista della sicurezza, ma anche, dopo qualche migliaio di chilometri, dal punto di vista del portafoglio. Saperle scegliere è importante e per farlo occorre andare a fondo nella conoscenza delle stesse gomme.
Gli pneumatici, infatti, possono incidere sul consumo di una vettura in maniera assolutamente rilevante: un aspetto che molti non considerano o ignorano del tutto. Inoltre tra una gomma e l'altra possono esserci grosse differenze in termini di isolamento acustico. Per poter rendere chiare e trasparenti le caratteristiche dei singoli prodotti è stato introdotto il Regolamento Europeo sull'Etichettatura degli pneumatici. Un po' come le tabelle nutrizionali nei prodotti alimentari, l'etichetta introdotta dalla normativa comunitaria consente ai consumatori, in tutta semplicità, di acquisire informazioni “trasparenti” su efficienza nei consumi, comfort acustico e prestazioni sul bagnato. Un metro di paragone imparziale ed oggettivo, che consente in pochi istanti di mettere a confronto, senza possibilità di replica,le prestazioni di ciascuno pneumatico (http://tyres.pirelli.com/global/it-it/etichetta-pneumatici-le-gomme-hanno-la-carta-di-identita).
A CIASCUNO LA SUA CLASSE: I CONSUMI...
Come si legge correttamente l'Etichetta? Ogni singola voce è categorizzata per rendere semplice ad una prima occhiata le prestazioni sotto ogni singolo aspetto. La prima di cui parliamo è la resistenza al rotolamento, una qualità che ha una grande influenza soprattutto sul consumo carburante. Sono presenti sette diverse classi partendo dalla gomma che oppone meno resistenza fino a quella che, invece, presenta un'alta resistenza. Sono caratterizzate da una lettera, che vanno dalla A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente). Le differenze sono molto più consistenti di quanto si possa pensare: tra uno pneumatico di classe A ed uno di classe G, a partirà di vettura, c'è una differenza di circa il 7,5% sui consumi a sfavore del meno efficiente (il classe G). Per essere più chiari, proviamo a fare un esempio, tenendo conto che i numeri che riportiamo di seguito non sono da intendere in senso assoluto: potenzialmente uno pneumatico di classe A potrebbe consentire di risparmiare fino a 6 litri ogni 100 litri. Ipotizzando un consumo di 20 km/lt, un'auto equipaggiata con le gomme più performanti potrebbe percorrere 120 km in più rispetto alla stessa vettura con pneumatici di classe G. Ipotizzando una vita utile della gomma di 20/25.000 km, la differenza nel lungo periodo diventa davvero considerevole e il risparmio di carburante diventa molto alto.
...LA RUMOROSITA' E...
Parliamo ora della rumorosità. Proprio gli pneumatici, soprattutto alle velocità autostradali, sono tra le principali fonti di "rumore". Specialmente nel caso di veicoli con cerchi da 18” in su, proprio il rumore di rotolamento è ormai diventato la prima causa di disturbo acustico, data la straordinaria silenziosità che hanno raggiunto i propulsori odierni. Per questo motivo, la scelta di una gomma con una buona classificazione non potrà che essere di gran beneficio per il comfort degli occupanti come anche per l'inquinamento acustico ambientale. In questo caso la classificazione avviene da una a tre “orecchie”, come vengono chiamate dai tecnici, ovvero quelle tre onde nere poste accanto ad un altoparlante stilizzato che rappresentano appunto l'indice di rumorosità. Uno pneumatico con tre orecchie risulterà quattro volte più rumoroso rispetto ad uno etichettato con una sola banda. Peraltro, quelli etichettati con tre orecchie saranno presto considerati fuori legge dalle normative europee perché supereranno il limite di decibel consentito.
...L'ADERENZA SUL BAGNATO
Chiudiamo infine con l'aderenza su fondo bagnato. Proprio questo è uno degli aspetti in cui gli pneumatici sottomarca sono maggiormente deficitari, non avendo alle spalle, o meglio “sulle spalle” della gomma, know-how adeguati e i milioni di ore di ricerca e sviluppo che soltanto i costruttori più affermati posso garantire. In questo caso troviamo una classificazione che va da A (per i migliori) ad F (per i peggiori). Fanno particolarmente riflettere, a parità di vettura, i 18 metri in più che occorrono per fermarsi da una velocità di 80km/h con pneumatici di classe F rispetto ad uno di classe A. Quasi superfluo sottolineare che ne va della differenza tra una bella botta ed un incidente scampato. Insomma, prima di farsi ammaliare dal risparmio di qualche scarsa decina di Euro, dedicate mezzo minuto alla visione di questa preziosa etichetta voluta dalla Comunità Europea. Ne va della vostra sicurezza, ma, alla fine, come avete visto, anche del vostro portafoglio.