Quando due marchi italiani si mettono insieme nel mondo automotive, allora state certi che ne verrà fuori qualcosa di straordinario. È andata così quando l'Alfa Romeo 4C si presentò sul Nürburgring calzando le Pirelli P Zero OE appositamente studiate per massimizzarne le prestazioni. Una storia che continua da allora: dall'Inferno Verde alla nuova 4C Spider
L'universo degli pneumatici OE (Original Equipment) è pieno di storie di successo. Quasi ovvio se si pensa che stiamo parlando di gomme fatte appositamente per il modello di auto che le utilizza, ma in realtà così semplice non è. Occorrono anni di lavoro e una grande esperienza per ottenere risultati ottimali. Pirelli possiede senza dubbio entrambe queste qualità e lo ha più volte dimostrato in particolare con il suo recente lavoro sull'Alfa Romeo 4C. La collaborazione tra Pirelli e la casa del Biscione, del resto, ha origini incredibilmente profonde e storiche, che risalgono a decenni fa, sin dalle prime stagioni di quel mondiale di Formula 1 che, persino oggi, è territorio esclusivo della casa.
Piccola e cattivissima
Per questo e per molti altri motivi, lavorare direttamente sulla 4C dev'essere stato un evento da ricordare anche per tecnici ed esperti già abituati da tempo a mettere le mani su vetture esclusive. La 4C, nonostante non abbia un prezzo esorbitante, fa sicuramente parte di questa categoria e lo ha dimostrato sin dal suo debutto al Salone di Ginevra nel 2013. Concepita come erede delle storiche sportive del Biscione, la 4C voleva anche essere un biglietto da visita per il ritorno di Alfa sui mercati esteri più importanti, in particolare quello degli Stati Uniti. Questa coupé è quanto di più italiano si possa concepire, con caratteristiche peculiari e doti che le sono valse premi prestigiosi internazionali. La carrozzeria è interamente in materiale composito di tipo SMC materiale resistente e molto leggero. Il telaio è costituito da una monoscocca in fibra di carbonio, il che rende la 4C incredibilmente leggera e dinamica. Il resto della struttura è in alluminio, a sua volta particolarmente leggero. Soluzioni che hanno abbassato il peso della vettura al di sottò della tonnellata, rendendo quindi il motore quattro cilindri turbo a ciclo Otto (da cui il nome 4C), lo stesso che equipaggia la Giulietta Quadrifoglio Verde ma realizzato interamente in alluminio, in grado di dare emozioni veramente a chiunque si trovi al volante di questa vettura. La trazione è posteriore, la cubatura è di appena 1.750 cc e la potenza massima è di 241 CV. Dati poco impressionanti solo se non si è mai stati alla guida della 4C, perché chiunque abbia avuto questa fortuna ha capito benissimo come i singoli elementi contano relativamente poco. È la sua struttura complessiva che rende l'auto sportiva degna del suo prestigioso nome e questo vale naturalmente anche per la versione Spider. In realtà sarebbe più corretto definirla targa, ma ciò non cambia l'incredibile risultato sportivo ottenuto con questa vettura. Nonostante l'inevitabile peso aggiuntivo che ha comportato il tetto rimovibile, la 4C Spider rappresenta una delle sportive più emozionanti dell'attuale mercato italiano. La 4C Spider differisce dalla coupè per diversi elementi estetici, i cerchi in lega hanno un nuovo disegno e gli interni presentano nuovi rivestimenti in pelle.
Una gomma da record
Come abbiamo detto, l'Alfa Romeo 4C è più della somma delle sue parti. Ma alcuni componenti sono per forza di cose più importanti di altri. Per questo motivo già nel 2012, quando il pubblico ancora non aveva potuto mettere gli occhi sulla coupé, gli ingegneri Pirelli erano già al lavoro insieme a quelli di Alfa, al fine di creare il pneumatico ideale per quella che all'epoca era una futura superstar. È stato fatto un lunghissimo lavoro per gestire le dinamiche di una vettura così leggera e veloce. L'impronta diventa ancora più importante in questi frangenti, perciò quest'area è stata analizzata con particolare attenzione, insieme a mescola e struttura. La zona cintura è stata sotto la lente di ingrandimento, prima di portare il prodotto finale a macinare migliaia di chilometri di test sia digitali al simulatore che reali, con prove durissime sui circuiti di Balocco, Nardò e, infine, il Nürburgring. Il risultato di tutto questo sono state le speciali Pirelli P Zero Trofeo con marchiatura “AR”, prodotte nelle misure da 17, 18 e 19 pollici (la 4C può infatti montare due configurazioni di gomme anteriore-posteriore: 17-18 o 18-19). Le P Zero Trofeo hanno mostrato immediatamente di vantare maggior grip, precisione e di esaltare la sportività della vettura. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un giro dell'Inferno Verde completato in appena 8'04''. Da queste gomme sono nate anche le speciali AR Racing, evoluzione delle Trofeo disponibili nelle misure da 18 e da 19 pollici, duramente testate sulla pista bagnata del centro prove Pirelli di Vizzola Ticino. Aderenza e precisione per prestazioni da record.