Fin dalla sua prima apparizione al Salone di Ginevra – nel 1989, su un'Alfa Romeo Sprint Zagato, conosciuta come “Il Mostro”- il pneumatico P Zero è diventato la scelta per eccellenza per ogni supercar a livello mondiale. Dalla Lamborghini Diablo fino alla Pagani Huayra, le macchine leggendarie lanciate in quello che viene considerato il motor show più prestigioso e importante d'Europa, se non del mondo, sono state presentate con pneumatici P Zero,“calzature” del marchio milanese, progettate insieme alla vettura stessa e confezionate sartorialmente per raggiungere il massimo risultato.
Lo scorso anno il Salone ha testimoniato la potenza del P Zero e la sua continua evoluzione tecnologica: circa il 60% delle auto Premium e Prestige sono state svelate con pneumatici Pirelli P Zero.
Trent'anni di eccellenza
Originariamente destinati solo ad auto sportive di lusso, i pneumatici pneumatici P Zero sono stati parte sin dall'inizio dell'evento di Ginevra, laddove molte auto debuttano pubblicamente. L'evoluzione delle performance delle gomme Pirelli si intreccia indissolubilmente con la storia di questo prestigioso Salone, da più di trent'anni.
La vita delle Pirelli P Zero inizia ufficialmente nel 1987, due anni prima del loro debutto svizzero, quando vennero create per adattarsi alle prestazioni della mitica Ferrari F40. È stata la supercar creata per il quarantennale di Maranello ad ottenere il titolo di “prima auto P Zero della storia”, ma l'elenco di vetture di cui parlare è talmente ricco che vale la pena soffermarsi su quelle che sono entrate nella leggenda. Tra le primissime a vestire queste gomme, oltre alla Ferrari, vi è un altro nome storico dell'automobilismo italiano: la Lamborghini Countach 25th Anniversary, creata nel 1988 per festeggiare i 25 anni della Casa di Sant'Agata.
Spostandoci in avanti di qualche anno, più precisamente al Salone del 1989, troviamo un'altra vettura da ricordare equipaggiata con il Pirelli P Zero. Parliamo de “Il Mostro”, ovvero l'Alfa Romeo Sprint Zagato, realizzata in collaborazione tra il Centro Stile Zagato, Fiat e Alfa. Questa montava delle 205/55 ZR 16 sull'anteriore e delle 225/50 ZR 16 sul posteriore, che secondo i dati dell'epoca erano in grado di sostenere forze in curva di più di 1.1 G (pare che alcuni Alfisti appassionati abbiano registrato fino a 1.4 G). Del resto questa SZ era davvero un'auto notevole, equipaggiata con un V6 da 3.0 litri 12V con 2.959 cc, capace di erogare una potenza da 210 CV a 6.200 giri e una coppia da 245 Nm ad un regime di 4.500 giri.
L'anno successivo a Ginevra ci fu un appuntamento con la storia. Parliamo dell'incontro tra le gomme Pirelli P Zero e la Lamborghini Diablo, a sugellare una collaborazione storica tra due case italiane, iniziata nel 1963 e che continua ancora oggi. La biposto disegnata da Marcello Gandini era dotata di avanzatissimi P Zero con disegno del battistrada asimmetrico unidirezionale, capaci di sostenere le prestazioni di altissimo livello (oltre 490 CV di potenza e 580 Nm di coppia per uno 0-100 in 4.09 secondi e ben 328 km/h di top speed).
Partner d'elite
Il Pirelli P Zero, comunque, non è stato un'esclusiva solo italiana. Moltissime auto estere hanno mostrato enorme apprezzamento non solo per le prestazioni restituite da queste gomme, ma anche per l'approccio tailor made, che le ha permesso nel tempo di conquistare quasi il 50% della quota di mercato del settore. Nel corso degli anni sono state introdotte numerosissime novità, dal kevlar a nuove generazioni di polimeri per la mescola, senza dimenticare l'avanzato P Zero System con disegni direzionali e asimmetrici per aumentare l'efficienza in frenata su bagnato. Tutto questo ha consentito di conquistare diverse case prestigiose come Porsche: significativa la speciale versione del tuner svizzero Rinspeed che nel 1991 presentò a Ginevra una 911 Turbo che portò all'esordio i P Zero nella misura da 19 pollici.
Al Salone 2003 si torna idealmente a Maranello, con la versione stradale della Ferrari 360 Challenge, un gioiellino capace di una potenza massima di ben 425 CV derivata direttamente dal mondo delle gare monomarca e dei campionati FIA. In particolare a Ginevra la Challenge Stradale si presentò vestita con le nuove gomme P Zero Corsa System, che anche oggi (nella rinnovata versione del 2010) rappresentano il top di gamma in campo sportivo per la casa milanese, pur mantenendo delle prestazioni eccellenti sia in termini di sicurezza sia di risultati anche sulle normali strade. Questo tipo di pneumatico verrà ulteriormente migliorato nel 2010 grazie alla collaborazione con Lamborghini. Prima ancora di arrivare a questo, però, il Toro Scatenato di Sant'Agata Bolognese ha potuto creare altri pezzi da 90, in particolare la Gallardo. Questa, esattamente come la più grande Murciélago LP640 che nel 2006 venne presentata in anteprima a Ginevra, poteva contare sulle P Zero Rosso.
Passa un anno e a Ginevra incontriamo anche la nuova BMW M5 E60, derivazione sportiva della già notevole Serie 5. Una vettura storica, in quanto per la prima volta un motore V10 viene montato su un'auto di serie della casa dell'Elica. Grazie anche all'apporto delle P Zero, la M5 era in grado di scattare da 0 a 100 in appena 4,5 secondi e solamente la limitazione elettronica fermava questo bolide ai 250 km/h.
Una storia di emozioni e velocità che continua, soprattutto quando nel 2007 nasce una nuova generazione di Pirelli P Zero. All'edizione 2011 è il momento di toccare un'altra vetta grazie a Horacio Pagani e alla sua omonima casa di supercar (anche se sarebbe più appropriato chiamarlo “atelier” visti i capolavori che escono dallo stabilimento di San Cesario sul Panaro in provincia di Modena): parliamo della Pagani Huayra che monta una versione specifica di P Zero Corsa, sviluppata appositamente per la “dreamcar” creata dall'imprenditore argentino.
Il brand privilegiato
Il Salone di Ginevra del 2013 fu un anno particolarmente generoso per le supercar che scelsero le Pirelli P Zero. Bastano due nomi per qualificare le vette toccate in quell'edizione: LaFerrari e McLaren P1. Sia la hypercar di Maranello sia quella di Woking montarono le P Zero. Potenze da 963 CV per l'italiana e 916 CV per l'inglese: la precisione tecnologica per l'unica interfaccia tra vettura e asfalto ormai non è solo volontà di superarsi, ma una necessità tecnica imprescindibile. Nel 2014 arrivò la Maserati Quattroporte, che in Svizzera vide il suo debutto assoluto europeo sempre insieme alle gomme ad alte prestazioni con la P lunga. Infine, è storia del 2015 il debutto della nuovissima Ferrari 488 GTB, a sua volta personalizzata con delle Pirelli P Zero appositamente create per esaltarne le doti.
Nel 2016, invece, fu il debutto dell'attuale generazione di P Zero, un'evoluzione del mitico pneumatico, all'epoca sulla soglia dei suoi primi 30 anni. In quell'edizione del Salone si iniziò anche a parlare in modo concreto di supercar elettriche, con la Rimac Concept One, per esempio. L'azienda croata si è affidata sin da subito a Pirelli per gommare le sue ultra performanti ed ecologiche auto. A motore tradizionale, invece, erano le nuove Ferrari GTC4Lusso, Lamborghini Centenario, McLaren 570 GT, Jaguar F-Type SVR e Pagani Huayra BC. Tutte con versioni appositamente realizzate di Pirelli P Zero.
L'anno successivo fu la volta del debutto del colore. Sempre stati tondi e neri, gli pneumatici hanno cambiato aspetto per Ginevra 2017 con la Color Edition. Una vera rivoluzione colorata che ha portato la personalizzazione – tema fondamentale nel segmento prestige – a un nuovo livello di esclusività. E sin da subito, i costruttori automobilistici più visionari e attenti alle richieste del mercato hanno colto l'opportunità, gommando le vetture più importanti delle proprie gamme.
Ginevra 2018 fu l'affermazione definitiva di Pirelli quale marchio preferito dalle case auto premium e prestige: ben il 60% delle auto negli stand di tali marchi erano gommate Pirelli. Fra queste la nuova Lamborghini Urus, per esempio, che – montando quattro P Zero Corsa realizzati ad hoc – fu capace di inaugurare un nuovo segmento, quello dei super suv.
Queste sono solamente alcune delle vetture che si sono affidate alle P Zero nel corso della storia del Salone di Ginevra. Una tradizione che promette di continuare ancora per lungo tempo.