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Goodwood Festival of Speed 2022

L'edizione di quest'anno, "The Innovators - Masterminds of Motorsport", è stata dedicata all'evoluzione tecnologica nel mondo delle competizioni

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Non è un salone dell'auto come gli altri: il Goodwood Festival of Speed, nel West Sussex, è una vera e propria festa dei motori, una sorta di paradiso per gli appassionati immerso nell'affascinante cornice della Goodwood House, tenuta del duca di Richmond, ideatore e promotore della rassegna.

Un appuntamento ricco di eventi, primo tra tutti la mitica Hill Climb, gara in salita lunga 1,86 km che ogni anno vede partecipare veicoli di ogni tipologia: da modelli stradali a F.1 storiche, passando per le ultime supercar e hypercar. Ed è stata proprio una mini-hypercar con 1000 Cv di potenza, puramente elettrica– la McMurtry Sperling – a vincere clamorosamente la competizione segnando il tempo di 39 secondi e 8 centesimi.  La migliore prestazione di sempre per un qualsiasi veicolo del Festival of Speed, inferiore di 8 centesimi a quello che la Volkswagen ID.R, la super sportiva a zero emissioni, impiegò nel 2019.

Era un aeroporto della RAF

Il circuito è ricavato da un aeroporto utilizzato dalla Raf durante il secondo conflitto mondiale, intorno, un trionfo di verdissimi prati all'inglese. Anche il parcheggio esterno è unico, non appena si arriva c'è da restare meravigliati dall'incredibile numero di auto d'epoca posteggiate: sono semplicemente le vetture di coloro che sono venuti a Goodwood come spettatori e per l'occasione hanno deciso di lasciare in garage le più comode ma più banali auto di tutti i giorni.

A Goodwood il passato si mescola al presente e soprattutto al futuro: l'edizione di quest'anno, "The Innovators - Masterminds of Motorsport", è stata dedicata all'evoluzione tecnologica nel mondo delle competizioni. Uno spazio è stato concesso anche al settore della robotica e dell'aviazione, sempre molto popolare in Gran Bretagna con la tradizionale parata degli Spitfire d'epoca.

Tante anteprime

Per le Case automobilistiche, anno dopo anno, il Goodwood Festival of Speed è diventato momento importante dove presentare vetture  in anteprima per la Gran Bretagna o internazionale, quasi sempre fuori dal comune. Ecco alcuni dei modelli che hanno fatto bella mostra al castello: Bmw M3 Touring, iX1 e iX M60; Porsche 718 Cayman GT4 e-Performance e 911 Sport Classic; Pagani Huayra Codalunga; Range Rover Sport e Defender 130; McLaren Artura; Rolls-Royce Wratith “Black Badge”; Maserati Grecale e MC20, Mercedes-Amg One; Lotus Eletre; Polestar 2; Genesis GV70. In questo senso, la grande protagonista è stata Bentley che per celebrare i 40 anni dei suoi motori turbo ha riunito il meglio della collezione, a partire dalla Turbo R del 1991 (prodotta in 4.111 esemplari sino alla Continental GT V8 del 2012 (la prima con l'otto cilindri di origini Audi) passando per la Continental GT del 2003, la prima con il W12, qui nella sua incarnazione originaria da 560 Cv.

Ancora la Speed Six

Insieme alle vetture uscite di scena, Bentley ha esibito la gamma completa dei modelli attualmente in commercio e ha inoltre annunciato che attraverso il reparto Mulliner saranno realizzati dodici nuovi esemplari della Speed Six, nell'ambito del programma Continuation Series, seguendo la stessa filosofia che ha già dato vita alla Continuation Series della Blower. 

Le dodici unità, che adottano anche lo stesso "inline six" da 200 Cv di quelle originali (e che come quelle sono capaci di raggiungere i 200 km/h di velocità massima) sono già state tutte vendute, per 1,5 milioni di sterline ciascuna. Per la cronaca, la Bentley costruì tra il 1928 ed il 1930 soltanto 182 esemplari del modello, e per raccogliere tutte le informazioni necessarie alla realizzazione delle repliche ha utilizzato due unità della serie: la Old Number 3, impegnata alla 24 Ore di Le Mans del 1930 e un esemplare del 1929 di proprietà della Heritage Collection.

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