Anche se le vetture di oggi sono incomparabilmente più sicure rispetto a quelle del passato, la pioggia resta un nemico da non sottovalutare mai. L'aderenza cala drasticamente, soprattutto in presenza di pozzanghere (che possono innescare l'aquaplaning, il temibile fenomeno in cui un “cuscinetto” d'acqua fa venir meno il contatto tra le gomme e l'asfalto). In autunno le cose peggiorano, per il freddo e le foglie che cadono intasando i tombini e trasformandosi in “saponette”.
Oltre che con l'aderenza ridotta, chi guida deve fare i conti con la visibilità limitata dalle gocce (ecco perché i tergicristallo devono essere in perfetta efficienza) e dalla “nube” sollevata dai pneumatici che viene limitata solo dai tratti di strada con asfalto drenante. Che, purtroppo, non sono certo la maggior parte.
Occhio al climatizzatore
Partiamo da un concetto: quando piove, sterzo, acceleratore e freno vanno usati più dolcemente del solito. Se l'Esp c'è, non va disinserito come molti pensano. Se manca, occorre sfruttare le marce più alte compatibili con la velocità alla quale si procede: in questo modo le ruote tenderanno meno a slittare. Inoltre, bisogna attivare il “clima” per ridurre il rischio che i vetri si appannino. Nel caso, deviare l'aria sul parabrezza (spesso esiste un tasto specifico) per ripulirlo alla svelta.
Segnali e pozzanghere
Scontato – ma meglio ripeterlo - valutare i segnali. Va fatto normalmente ma sul bagnato, a maggior ragione: intervenire per tempo sulla velocità aiuta a tenersi lontani dai guai il più possibile. Attenzione, quindi, ai cartelli che avvisano di fondi sdrucciolevoli in caso di pioggia e anche a quelli che annunciano cunette o sottopassi: sono le situazioni più a rischio di allagamento.
Mai sottovalutare la profondità delle pozzanghere che non è facile valutare: potrebbero nascondere una buca in grado di provocare seri danni a gomme, cerchi e sospensioni, oltre che far perdere il controllo della vettura. Meglio evitarle, o comunque superarle lentamente. Identico è il consiglio nel caso di un allagamento: il rischio, nello specifico, è di far aspirare acqua al motore o di bagnare l'impianto elettrico.
La prudenza è d'obbligo
Fatte le premesse, il primo consiglio per guidare sul bagnato è quello di adottare uno stile più prudente, moderando la velocità ed evitando distrazioni. Bisogna mantenere entrambe le mani ben salde sul volante, aumentando la distanza di sicurezza. Un suggerimento è quello di mantenersi a 5 secondi dalla vettura che ci precede, così da avere sufficiente tempo di reazione in qualsiasi evenienza senza dover ricorrere a manovre eccessivamente brusche.
Occhio alla ‘schiumetta'
Un fenomeno pericoloso è il viscoplaning che si presenta generalmente dopo che sono cadute le prime gocce di pioggia. L'acqua si mischia con lo sporco e gli oli che sono depositati sulle strade creando un'emulsione particolarmente viscida: è la famosa ‘schiumetta' che si vede affiorare sull'asfalto quando inizia a piovere.
La prudenza e la velocità ridotta sono i primi rimedi per anticipare situazioni di pericolo che possono portare sovrasterzo o sottosterzo. Il secondo fra questi è più diffuso. Come si fa a contrastarlo? L'istinto (da dominare) è sempre quello di accentuare la sterzata perché questa manovra in realtà peggiore la situazione. La giusta reazione da tenere è invece quella di alleggerire il gas e raddrizzare leggermente il volante fino a quando le ruote non riprendano direzionalità.
Contro l'aquaplaning
E poi c'è il già citato aquaplaning che si presenta quando si entra in una pozzanghera già a patire dai 50 km/h. Il pneumatico, non riuscendo ad espellere l'acqua tramite la scolpitura del battistrada, tende a far ‘galleggiare' la vettura con la conseguente perdita di direzionalità. Non per forza il fenomeno è causato da un avvallamento della sede stradale, ma entrano in gioco uno stato d'uso avanzato o una pressione errata delle nostre gomme.
Per contrastare l'aquaplaning, il primo consiglio è quello di mantenere la calma, mollare il gas, tenere ben saldo lo sterzo ed eventualmente toccare lievemente i freni. In questo modo si trasferisce il carico all'avantreno ridando più velocemente direzionalità al mezzo. Ultimo consiglio: in questi particolari casi anche i più sofisticati sistemi di sicurezza potrebbero avere tempi di risposta “lunghi” quindi il nostro intervento deve essere rapido, deciso ma delicato.