America's Cup 2017, la coppa torna in Nuova Zelanda
Cambia defender, ma non la musica. Il vincitore della America's Cup 2013, Larry Ellison, non si dimostra tanto diverso da Ernesto Bertarelli, il patron di Alinghi. Anche lui, super ricco, ha una gran voglia di cambiare: a sorpresa decide per la nuova sfida una nuova sede. E sceglie Hamilton, capitale di Bermuda. Poi per favorire (teoricamente) il debutto di altri sindacati, fa disegnare un catamarano più piccolo dell'AC72, con soli otto uomini di equipaggio, l'AC62 che convince i team a iniziare la preparazione.
E' solo un fuoco di paglia, perché Ellison non è convinto fino in fondo delle novità introdotte e, nell'aprile 2015, il defender presenta una nuova barca per la manifestazione. E' l'AC50, lunga ‘appena' 14,50 metri e con sei velisti a bordo. Patrizio Bertelli – contrariato - saluta e ritira la candidatura di Luna Rossa.
Alla Louis Vuitton Cup che inizia a fine maggio 2017, arrivano solo cinque sindacati: le vecchie conoscenze Artemis Racing e Emirates Team New Zealand, i ‘giapponesi' di Soft Bank Team Japan guidati dal kiwi Dean Barker, i francesi di Groupama Team France e i redivivi britannici di Land Rover BAR – capitanati dal mito delle classi olimpiche Ben Ainslie - che hanno vinto la serie di regate preparatorie dell'America's Cup World Series.
La vendetta è compiuta
E' passata l'epoca dei mesi in acqua: solo due round robin prima delle semifinali, che vedono i neozelandesi imporsi sui britannici per 5 a 2 mentre gli svedesi la spuntano sui giapponesi per 5 a 4. Emirates Team New Zealand ha cambiato tanti uomini per dimenticare il disastro di San Francisco. Il timoniere è Peter Burling, il tattico Glenn Ashby: giovani bravissimi, titolati, che non hanno paura e sono motivati da Grant Dalton, maestro dal gommone.
La Louis Vuitton Cup finisce ancora ad Auckland dopo una finale scontata che termina 5 a 2 per i kiwi. Così è ancora Oracle Team contro Emirates Team New Zealand, come nel 2013 ma la serie che inizia il 17 giugno non regala le stesse emozioni: il defender si impegna al massimo ma raramente mette in difficoltà il challenger che pure era partito con un punto di penalizzazione. Finisce 7 a 1 ed è una liberazione per un Paese che era rimasto scioccato dal disastro del 2013. Per l'edizione numero 36 si tornerà quindi in Nuova Zelanda, nella primavera del 2021, per cercare di strappare il trofeo da chi più di tutti sa come difenderlo e conquistarlo. Tra gli sfidanti ci sarà Luna Rossa Pirelli: sapore di antico, di gloria, di America's Cup.