“Alla Grande Pirelli” conquista la The Transat CIC
Ce l'ha fatta, anche questa volta. È il quarto successo di fila per Ambrogio Beccaria, che entra di diritto nell'Olimpo della vela oceanica. La sfida era delle più difficili: una regata in solitario da Lorient a New York con un meteo avverso e temperature rigide tipiche dell'Atlantico del Nord, onde giganti, vento a 40 nodi e correnti contrarie. Ma lo skipper milanese ha tirato fuori tutta la sua grinta e abilità e, a bordo della sua barca “Alla Grande Pirelli” sempre veloce e performante, ha tagliato per primo nella categoria Class40 il traguardo della The Transat CIC alle 5:47 (ora italiana), dopo 11 giorni 16 ore 17 minuti e 55 secondi in mare e con una velocità media effettiva di 11,70 nodi. Nel corso della gara Beccaria non ha mai perso le prime posizioni della flotta, per poi passare al comando a metà regata, mantenendolo, fatta eccezione di alcuni brevi tratti, fino alla fine.
“Ho fatto proprio la regata che sognavo, speravo che andasse veramente così… sapevo che sarebbe stata piena di insidie e volevo farla con lo spirito giusto. Non mi sono mai perso d'animo e ho dato tutto quello che avevo”, commenta Beccaria a bordo di “Alla Grande Pirelli”. “E' stata una corsa dura, la più difficile che ho fatto, ma è anche quella che forse ho gestito meglio. La The Transat è stata per me una gara completamente nuova: navigare fuori dagli alisei in realtà è stupendo, perché il meteo cambia in continuazione”.
Ambrogio Beccaria, che aveva già vinto la Transat Jacques Vabre nel novembre scorso, oltre alla Normandy Channel Race 2023 e la 40' Malouine Lamotte, porta a casa la sua quarta vittoria di fila e si conferma il campione indiscusso della vela oceanica italiana nonché uno dei velisti oceanici più forti della sua generazione. A supportarlo anche in questa stagione sportiva il main e lead sponsor Pirelli e il global sponsor Mapei. Si sono inoltre aggiunti gli Sponsor Banca Passadore e K-Way.
Cronaca della regata: una guerra di strambate
Come da previsioni meteo, la quindicesima edizione della The Transat CIC si è rivelata subito una regata molto dura: Ambrogio è secondo, dietro a Nicolas d'Estais e davanti al rivale di sempre, il fortissimo Ian Lipinski. Insieme guidano la flotta fino a metà corsa quando “Alla Grande Pirelli”, dopo una guerra di strambate con gli avversari, riesce a guadagnare il comando. In una giornata soltanto, Beccaria conquista più di 80 miglia facendo velocità impressionanti e degne dei suoi avversari in classe IMOCA 60, molti dei quali sono stati superati proprio da “Alla Grande Pirelli” nel corso della sua volata verso New York. Dopo quattro depressioni di fila, sono numerosi i danni a bordo, tra cui la perdita del Code Zero in testa d'albero durante una manovra. Ambrogio non si dà per vinto, ripara una paratia che minacciava di delaminarsi, aggiusta il sistema di raddrizzamento del bompresso e la cinghia del motore che gli serve per produrre energia. Le miglia guadagnate, tuttavia, sono presto perse perché nell'attraversare una dorsale completamente priva di vento il suo inseguitore, Ian Lipinski, recupera tutto il ritardo e lo sorpassa. Complice anche la Corrente del Golfo che rallenta moltissimo, i due navigano per diversi giorni a poche miglia di distanza l'uno dall'altro. Dopo un match race al cardiopalma e un'ultima notte di tempesta, Ambrogio a bordo di “Alla Grande Pirelli taglia il traguardo in testa, a una trentina di miglia dal suo inseguitore.
Il traguardo della The Transat CIC è stato posizionato a 100 miglia dalla “Grande Mela”: “Tagliare la linea in mezzo al nulla è stato un'esperienza psichedelica, tra la nebbia e la mancanza di sonno è stato veramente stranissimo!” ha raccontato Beccaria. Dopo circa altre 12 ore di navigazione “Alla Grande Pirelli” è entrata trionfante nella baia di New York, accolta niente meno che dalla Statua della Libertà.