Rally Montecarlo: quando less is more
Sentire il grip. Oppure la sua mancanza.
In che modo si risolve un problema come quello di Montecarlo? In altre parole: come si riesce a mantenere il controllo di una vettura instabile, senza andare a sbattere su una delle rocce che si trovano frequentemente sul bordo della strada o senza finire nel precipizio sull'altro lato? Con temperature che si prevede scenderanno a meno 15 gradi quest'anno, trovare il giusto equilibrio sarà più importante che mai.
La tenuta è fondamentale su strade che assomigliano solitamente a una pista di pattinaggio, a causa del ghiaccio e della neve frequenti. Il maggior pericolo è il verglas, il ghiaccio nero. Può presentarsi all'improvviso, anche su strade che, fino al punto prima, erano completamente asciutte; quindi, è facile immaginare quanto sia terrificante incontrarne uno ad alta velocità. Di conseguenza, gli pneumatici giocano un ruolo addirittura più importante del solito.
Ritorno al passato
Quest'anno, abbiamo avuto un inverno abbastanza mite, tuttavia, durante la settimana di Montecarlo, sono previste temperature molto basse alle altitudini più elevate. Potrebbe sembrare insolito, ma qualche anno fa era la norma.
Pensiamo al 1995: caratterizzato da un'intensa battaglia tra Carlos Sainz e Colin McRae, compagni di team in Subaru. McRae era a caccia del suo primo titolo mondale; Sainz aveva già vinto nel 1990 e nel 1992 con Toyota. Nel 1995 passò in Subaru, che utilizzava pneumatici Pirelli. L'anno precedente, lo spagnolo aveva perso il titolo nella sua stagione di debutto con il team anglo-giapponese, uscendo fuori strada a poche curve dal termine dell'ultima gara del Rally di Gran Bretagna.Quindi aveva voglia di rivincita.
Sainz arrivò a Monaco nel 1995 con un solo e chiaro obiettivo: la vittoria. Carlos era il ragazzo copertina perfetto per Pirelli; diede un contributo decisivo allo sviluppo della gamma di pneumatici P Zero per il rally, che fece spesso la differenza rispetto ai rivali, specialmente sulle superfici scivolose.
Per il Rally di Montecarlo del 1995, Pirelli adottò, a sorpresa, uno pneumatico speciale, chiamato RT95; si distingueva per una particolare caratteristica studiata per le complicate strade di montagna del Principato. Non aveva chiodi.
Quando less is more
Strano ma vero. Il disegno del battistrada bastava da solo a garantire la massima aderenza sulle superfici innevate o ghiacciate, grazie a una struttura speciale e a un composto specifico per l'inverno, progettato per superare qualsiasi avversità, anche le più estreme.
Fu una vera rivoluzione. Nel Rally di Montecarlo, le famose battute finali consistono in ripide salite verso il Col de Turini, seguite da alcune veloci discese. Queste fasi finali sono caratterizzate da una varietà di condizioni: dall'asfalto asciutto al bagnato, passando per neve e ghiaccio. Ma, raggiunta la vetta, la neve e il ghiaccio sono praticamente garantiti. Se si montano pneumatici chiodati, il compromesso è difficile: sono perfetti sulla neve e sul ghiaccio in vetta, ma non garantiscono le stesse performance sull'asciutto. Sussiste anche il rischio di perdita dei chiodi durante la salita, il che li renderebbe inutili in qualsiasi condizione.
Sainz giunse alle ultime battute del "Monte" a comando della gara. Le condizioni del Col de Turini pose un vero dilemma. La salita era caratterizzata principalmente da asfalto bagnato, con quattro chilometri di neve in cima al Col; l'80% della discesa successiva era con asfalto bagnato e solo i tre chilometri finali completamente sull'asciutto. Cosa fare?
La legge del più forte
Fortunatamente, Sainz poteva contare sulle sue gomme Pirelli. In assenza di neve, volava; in vetta, invece, nelle peggiori condizioni, cercò di limitare i danni grazie al composto invernale Pirelli che continuò a garantire una buona aderenza anche senza chiodi. Alla fine della gara, il suo principale rivale, il francese Delecour in a Ford Escort Cosworth (vincitore dell'anno precedente), arrivò con un distacco di 17 secondi.
Fu la prima volta che un pilota aveva osato affrontare un Turini parzialmente innevato utilizzando pneumatici non chiodati: non lontano dalla filosofia degli pneumatici delle normali vetture. Sainz riuscì a vincere un memorabile Rally di Montecarlo con una guida da veri campioni.
Ventotto anni dopo, lo stesso concetto è stato sviluppato ulteriormente. Pirelli sfrutta le lezioni apprese nell'automobilismo sportivo per produrre i migliori pneumatici da strada, pertanto il parallelismo tra automobilismo sportivo e veicoli ordinari è più stretto che mai.
Che pneumatici utilizzeranno i piloti quest'anno e come sarà la tappa di Montecarlo? Pirelli sicuramente, ma con o senza chiodi? Neve o ghiaccio oppure asfalto asciutto? È l'eterno dilemma del più famoso di tutti i rally.