Pat Moss-Carlsson, icona del rally e del motorsport | Pirelli

On this week #42: Pat Moss

 

Patricia Ann Moss-Carlsson, pilota di rally, è morta il 14 ottobre 2008. Il suo doppio cognome lasciava facilmente intuire il suo legame nel mondo dell'automobilismo, in quanto sorella di Stirling Moss, considerato da molti il più grande pilota da Gran Premio che non abbia mai vinto il Campionato del Mondo di Formula 1, e moglie di Erik Carlsson, una delle stelle del rally negli anni Cinquanta e Sessanta.

Tuttavia, in un'epoca in cui le donne erano ancora considerate solo un contorno alle vite dei loro mariti più famosi, Pat Moss ha avuto un approccio alla vita impavido e anticonvenzionale che l'ha portata al successo, come membro della squadra olimpica britannica di equitazione, e allo stesso tempo, dominando le categorie femminili nei rally internazionali, vincendo diversi eventi contro i migliori del mondo.

Ha ereditato i geni delle corse da entrambi i genitori: la madre Aileen ha avuto successo nelle gare di trial, mentre il padre Alfred, di professione dentista, è stato il primo pilota britannico a partecipare alla 500 miglia di Indianapolis nel 1924. Nata nel 1934, Pat aveva cinque anni in meno di Stirling e il loro primo amore in comune erano i cavalli, con i pony che facevano parte della loro vita a casa, in una fattoria nella campagna fuori Londra. La coppia era fortemente competitiva e ben conosciuta nel circuito del salto ad ostacoli. “Mi prendeva in giro e litigavamo di brutto”, ha scritto Pat della loro relazione molti anni dopo. “Non abbiamo mai litigato, ma io ero la sorella minore rompiscatole. Mamma diceva: “Perché non porti Pat al cinema?” “Oh, non porto mia sorella più piccola”. Questo genere di cose, ma in fondo andavamo molto d'accordo. Entrambe amavamo i pony, il salto, le gimcane e le mostre, e andavamo con i nostri pony alle mostre per divertirci. Se poi raccoglievamo anche coppe e coccarde, era tutto di guadagnato”.

Mentre Stirling ha presto capitod di preferire il controllo di qualcosa con molti più cavalli, Pat arrivò in cima all'albero del salto ad ostacoli, facendo parte della squadra nazionale britannica. Imparò a guidare in tenera età sulle strade delle fattorie, ma non c'era alcun segno che potesse passare al motorsport fino a quando, nel 1953, all'età di 18 anni, il suo fidanzato di allora e manager di Stirling, Ken Gregory, la introdusse al rally nel Regno Unito. Si innamorò immediatamente di questo sport e diede il via a una carriera che sarebbe diventata un tassello fondamentale per l'emancipazione delle donne negli sport motoristici. L'anno successivo, dopo aver dimostrato l'abilità tipica di Moss, gareggiò con la sua Triumph TR2. Tuttavia, nel 1955, quando la Standard-Triumph non mostrò alcun interesse a sostenerla, passò alla MG che le offrì le spese e una MG TF 1500 preparata in fabbrica. La collaborazione con la casa madre BMC si rivelò un successo durato sette anni, con la possibilità di farsi pubblicità grazie a una donna pilota veloce. Quell'anno partecipò al suo primo evento all'estero, il Tulip Rally del 1955 nei Paesi Bassi, a bordo di una MG Magnette.

Il 1958 fu l'anno in cui la gente cominciò a notare questa giovane donna determinata che sembrava essere all'altezza dei migliori concorrenti maschi. Facendo parte del team BMC, si classificò al quarto posto assoluto nel prestigioso RAC Rally a bordo di una Morris Minor 1000. Seguì un altro quarto posto nell'estenuante Rally Liegi-Sofia-Liegi alla guida di una brutale Austin-Healey 100/6, considerata una “macchina da uomo”, essendo un'auto sportiva grande e molto pesante. L'evento di Liegi fu una specie di maratona, impegnativa dal punto di vista fisico e mentale, e il mondo dei rally fu sorpreso dall'efficacia con cui Moss affrontò la sfida. Si assicurò anche il primo dei suoi cinque titoli del Campionato Europeo Rally Femminile.

Nel 1960 tornò alla Liegi-Sofia-Liegi, vincendola in modo assoluto, questa volta a bordo di una Austin-Healey 3000, che la portò sulle prime pagine dei giornali nazionali e non solo su quelle delle corse.  A quarant'anni da quella storica vittoria, Pat era presente quando la sua auto vincitrice fu venduta all'asta per la sorprendente cifra di 155.000 sterline (185.000 euro). L'anno successivo si classificò seconda al RAC Rally, oltre a ottenere due terzi posti nel durissimo East African Safari Rally con una Saab 96 e di nuovo al RAC con una Austin-Healey. Il 1962 fu l'anno di quello che può essere considerato uno dei suoi più grandi successi, con la vittoria assoluta in una Mini-Cooper al Tulip Rally. (Come interessante nota a margine di uno sport con poche donne vincitrici, solo tre anni dopo questo evento fu vinto dall'irlandese Rosemary Smith, un'altra grande concorrente che nel 2017, all'età di 79 anni, ha guidato una Renault di Formula 1 fornita dal team durante una giornata in pista al circuito Paul Ricard).

A questo punto, e per tutti gli anni Sessanta, la Moss era ormai un'affermata front runner e aveva anche aggiunto “Carlsson” al suo nome, avendo incontrato per la prima volta suo marito nel 1958. Grazie allo status di star, nel 1963 le fu offerto un contratto vantaggioso dalla Ford, ma fu un sodalizio breve perché passò alla Saab a fianco del marito. Insieme scrissero anche un libro, “The Art and Technique of Driving”. La nascita della figlia Susie nel 1969 rallentò la sua carriera, con poche apparizioni alla guida della Toyota nei primi anni Settanta, prima di decidere di ritirarsi definitivamente nel 1974. Il suo spirito competitivo trovò un nuovo sbocco negli anni Ottanta, quando riprese a interessarsi di cavalli e la figlia seguì le sue orme, diventando un'affermata saltatrice ad ostacoli.

I successi di Pat Moss-Carlsson sono ancora più impressionanti se si considera quanto tempo fa sono stati raggiunti, in un'epoca in cui poche donne gareggiavano negli sport motoristici. Forse ha avuto a che fare con il fatto che proveniva da un ambiente equestre, uno dei pochi sport in cui le donne hanno sempre gareggiato alla pari con gli uomini. Nessun'altra donna ci si è avvicinata, con l'eccezione di Michelle Mouton, che ha conquistato quattro vittorie e si è classificata seconda nel Campionato del Mondo Rally Piloti del 1982.