Parabolica di Monza: ecco come ha cambiato aspetto
Da anni, attorno alla celebre “parabolica” dell'Autodromo Nazionale di Monza, si susseguono diatribe e discussioni che hanno prodotto non poca confusione riguardo ad uno dei più grandi simboli della velocità nelle corse automobilistiche.
Molti appassionati di F1 o sedicenti esperti di motori, tendono infatti a confondere la curva cosiddetta “parabolica” con la sopraelevata che dal 1970 non è più utilizzata.
La parabolica è la curva che precede il rettilineo di arrivo del circuito automobilistico nel quale si corre il Gran Premio d'Italia, definita così per la sua traiettoria a raggio variabile.
La sopraelevata corrisponde invece al vecchio anello di alta velocità di forma ovale, costruito appositamente per permettere lo svolgimento di gare automobilistiche, utilizzato oggi per lo svolgimento di alcune manifestazioni sportive come il Monza Rally Show.
Una storia centenaria
Ma andiamo con ordine.
L'Autodromo Nazionale di Monza è il circuito automobilistico internazionale costruito nel 1922 all'interno del Parco di Monza e che ogni anno, nel mese di settembre, ospita il Gran Premio d'Italia di F1, giunto alla sua 89esima edizione.
Durante la sua lunga storia, il circuito ha subito tantissime variazioni e cambiamenti al fine di ridurne l'elevata velocità ed aumentarne la sicurezza. La prima versione dell'impianto, costruito dalla società SIAS a capitale privato, prevedeva un circuito composto da una pista stradale, con sette curve, della lunghezza di 5,5 Km e un anello di velocità di forma ovale con due sopraelevate, lungo 4,5 Km.
Le prime corse venivano disputate utilizzando alternativamente i due percorsi, con il rettilineo d'arrivo in comune e diviso in due corsie. I numerosi tentativi di record della velocità ed i primi sfortunati incidenti resero necessaria la riprogettazione dell'impianto e la modifica della pista stradale, avvenuta nel 1955: la curva sud dell'anello di velocità venne modificata per consentire il passaggio degli spettatori sul viale Mirabello mentre le due curve che precedevano il rettilineo finale (le cosiddette “curve del Vedano”) furono eliminate e sostituite da un'unica grande curva asfaltata, chiamata “parabolica” per la sua linea a raggio crescente, simile ad un arco di parabola.
È in quell'anno che nacque il grande mito della “parabolica”, in un circuito che è sempre stato considerato come “il tempio della velocità” per le altissime velocità medie toccate dai piloti alla guida delle più performanti auto da corsa. L'eccessiva velocità, però, è stata per anni anche il tallone d'Achille del circuito, sul quale hanno perso la vita molti piloti di F1. Nel 1961, l'autodromo monzese ha vissuto una delle giornate più tristi della sua storia e di questo sport: durante il Grand Prix d'Italia, il pilota della Ferrari Wolfgang von Trips perse la vita insieme a dodici spettatori in un pauroso incidente avvenuto sul rettilineo prima della parabolica.
A seguito di questa ennesima tragedia, il Ministero del Turismo e dello Spettacolo decise di rendere più rigide le norme sulla sicurezza dei circuiti, e fu proprio in quell'anno che si svolse l'ultimo Gran Premio di Monza nel doppio percorso di 10 Km. Dall'anno successivo si corse sempre ed esclusivamente sul tratto di pista stradale.
Per migliorare ulteriormente la sicurezza, nel corso degli anni, furono introdotte diverse varianti come la celebre variante della Roggia, quella del rettifilo e le due curve di Lesmo. Per il fatto di trovarsi all'interno di un parco, l'autodromo ha dovuto affrontare non pochi problemi a livello ambientale. Nel 1994, si rischiò addirittura l'annullamento del GP d'Italia in seguito ad alcune modiche richieste dalla FIA che prevedevano l'abbattimento di 500 alberi, lavori vietati dal Ministero dei beni ambientali. Per sbloccare la situazione, fu necessario l'intervento del Presidente della Regione Lombardia che modificò il progetto iniziale e dispose l'impianto di nuovi alberi lungo il resto del percorso. Nel 2014, la storica “parabolica” ha cambiato definitivamente il suo aspetto, a detta di molti penalizzando lo spettacolo. I vertici della FIA hanno infatti deciso di asfaltare la via di fuga caratterizzata da sabbia e ghiaia in corrispondenza della storica curva, cambiando i connotati di uno pochi punti in cui il pilota non poteva sbagliare: un errore in frenata dopo il lungo rettilineo equivaleva infatti a fermarsi nella sabbia. Ora i piloti possono contare su un'agevole via di fuga in asfalto dove possono “correggere” i propri errori.
I migliori punti dove godersi lo spettacolo
Il tracciato di Monza è sicuramente tra i più affascinanti del mondo, un mix di frenate e lunghi rettilinei che mette a dura prova la tenuta delle gomme e si snoda per circa 5,8 km all'interno del bellissimo parco di Monza. È stato teatro di alcuni dei duelli più entusiasmanti della storia della F1 e ha visto trionfare campioni come Juan Manuel Fangio, Niki Lauda, Alain Prost, Nelson Piquet, Ayrton Senna, Michael Schumacher (che guida la classifica dei piloti più vincenti del circuito con 5 successi), Fernando Alonso, Sebastian Vettel e, ultimi in ordine di tempo ad iscriversi nell'albo d'oro, Lewis Hamilton e Nico Rosberg.
Oltre ad ospitare uno degli appuntamenti più attesi del campionato di F1, del quale Pirelli è fornitore ufficiale, il circuito brianzolo ha ospitato per anni la tappa italiana del mondiale Superbike e quella del campionato mondiale turismo (WTCC), oltre a corse storiche come il Gran Premio delle Nazioni e la 1000 Km di Monza. Tuttavia, la presenza del verde non sempre ha agevolato la vista dei diversi punti del circuito. Per questo motivo, nel corso degli anni sono state costruite diverse tribune per favorire la visuale a tutti gli spettatori che vogliono godersi dal vivo lo spettacolo della corsa.
È superfluo dire che i posti più ambiti dai fans sono quelli disposti lungo il rettilineo di partenza, nella tribuna centrale, che offrono un'ottima visuale anche della pit-lane e dei box, oltre che del podio finale. Un altro punto ideale per vivere al meglio la magia del circuito di Monza è quello situato all'uscita dalla mitica curva finale (tribuna parabolica) che permette di gustarsi al meglio gli ultimi giri di gara. Per gli amanti delle forti staccate, invece,la scelta dovrà inevitabilmente cadere sulle tribune situate attorno alla prima variante, su quelle poste sulla Roggia, lungo la curva Biassono o in altri punti tecnici come le curve Lesmo e la variante Ascari.
Oltre la gara
Oltre ad ospitare le corse più importanti a livello mondiale, il circuito viene utilizzato per numerose manifestazioni, raduni, fiere, concerti e mostre sui grandi protagonisti del motorsport. Quest'anno, presso il Museo della Velocità posto all'interno del Monza Eni Circuit, gli appassionati hanno potuto ammirare la mostra dedicata al grande Gilles Villeneuve, un'esposizione fotografica che ha ripercorso la vita e la carriera sportiva di un grande campione, uno dei piloti più amati dai tifosi della Ferrari.
Inaugurato nel 2015, il Museo della Velocità fa parte del programma di rilancio dell'autodromo che, da qualche anno a questa parte, comprende una serie di eventi e progetti mirati a rendere l'esperienza dello spettatore davvero entusiasmante.
Gli ospiti, grazie ai frequenti Track Day organizzati dall'autodromo, possono percorrere in totale sicurezza il circuito a bordo di una vettura di F1 per vivere un'indimenticabile driving experience. I più nostalgici possono invece fare un giro in bici sulla celebre “sopraelevata” oppure scoprire i segreti del circuito attraverso il tour delle strutture accompagnati dalle esperte guide dell'autodromo. Quest'anno, gli amanti delle macchine d'epoca hanno potuto assistere alla rievocazione della Coppa Milano-Sanremo con la presenza di oltre 100 vetture del passato. Per le aziende, c'è persino la possibilità di svolgere attività di team building di stampo racing, organizzate appositamente dallo staff di casa. Tutte le informazioni sono disponibili presso l'info point dell'Autodromo, dov'è possibile trovare maggiori dettagli sui biglietti delle gare e sui parcheggi disponibili.
Tra il corso di guida sportiva, sessioni al simulatore e tante altre attività, gli appassionati potranno trascorrere una giornata nei panni di un grande pilota di Formula 1. Il divertimento è assicurato!