Un primo bilancio
Quattro gare consentono di fare un primo bilancio stagionale e di confrontarlo con lo scorcio iniziale del 2023, anche perché mai come nel 2024 certi parametri – tecnici e sportivi – sono rimasti invariati da un anno all'altro: i regolamenti sono sostanzialmente immutati, le coppie dei piloti sono le stesse così come le gomme Pirelli.
Nemmeno la prima riga delle classifiche Piloti e Costruttori è cambiata, con Max Verstappen e la Red Bull in testa ma quest'anno – almeno per ora – sembra esserci un minimo di incertezza in più. Il margine di vantaggio del tre volte campione del mondo sul più immediato inseguitore di un altro team – oggi Leclerc, l'anno scorso Alonso – è sceso da 33 a 18 punti mentre ancora più drastico è il calo del margine fra la Red Bull e la seconda classificata: quest'anno i punti di differenza con la Ferrari sono soltanto 21, nel 2023 ce n'erano ben 93 fra la squadra di Milton Keynes e l'Aston Martin. I campioni del mondo hanno perso 39 punti, nonostante abbiano ottenuto tre doppiette su quattro gare: il ritiro di Verstappen in Australia è costato caro.
La Scuderia ha quasi raddoppiato i punti (da 62 a 120), passando dal quarto al secondo posto ma, soprattutto, conquistando una doppietta e mettendo sempre almeno un pilota sul podio. Il progresso è ancor più significativo in considerazione del fatto che nel 2023 la quarta gara, l'Azerbaigian, era stata disputata col formato Sprint, quindi con 35 punti in più in palio. Anche la McLaren ha guadagnato due posizioni, da quinta a terza, quasi quintuplicando i punti (da 14 a 69). Fra i primi cinque, i grandi delusi sono Aston Martin (da seconda a quinta, da 87 a 33 punti) e Mercedes (da terza a quarta, da 76 a 34 punti).
Se i nomi delle squadre fra le prime cinque sono rimasti invariati, è aumentato sempre di più il divario con le altre cinque concorrenti. La percentuale dei punti disponibili raccolta da chi occupa dal sesto posto in giù è scesa dal 5,4% al 3,7%, e nel 2024 soltanto due squadre – per complessivi quattro piazzamenti nella top ten – sono riuscite a raccogliere qualche briciola: Racing Bulls (7) e Haas (4). L'anno scorso, invece, tutte le squadre avevano mosso la classifica nelle prime quattro gare.
Fra i piloti, gli spostamenti più significativi riguardano i due ferraristi (Leclerc +31, Sainz +21 pur con una gara in meno, parzialmente compensata dai 6 punti conquistati da Bearman) e la coppia della McLaren (Piastri +28 e Norris +27) mentre i due “grandi vecchi”, Alonso e Hamilton, sono quelli che hanno accusato il deficit più ampio: 36 punti in meno per lo spagnolo, addirittura 38 per l'inglese.
Sono tutti numeri parziali e ci sono ancora otto mesi e 20 gare davanti prima di terminare la stagione più lunga nella storia della Formula 1: tutto può cambiare ma è difficile immaginare rivoluzioni.