On this week #20: Ritorno alle origini | Pirelli

On this week #20: Ritorno alle origini

 

In questa settimana, 74 anni e più di 1000 gare fa, è iniziato tutto. E per tutto intendiamo la Formula 1 come la conosciamo. Sabato 13 maggio 1950, infatti, si è svolta la prima gara del Campionato Mondiale FIA di Formula 1, vinta da una vettura che utilizzava pneumatici Pirelli.

L'Europa stava ancora uscendo dagli orrori della guerra, quindi non fu una sorpresa che la prima gara di Formula 1 si tenesse in un vecchio campo di aviazione militare, vicino al villaggio di Silverstone, in Inghilterra. L'impianto sarebbe diventato un simbolo del motorsport, ospitando ancora oggi il Gran Premio di Gran Bretagna.

Sulla griglia di partenza della gara inaugurale del campionato a Silverstone c'erano i gladiatori dell'epoca: personaggi leggendari come Juan Manuel Fangio, Nino Farina, Prince Bira e Louis Chiron. Tutti erano in realtà molto più famosi dei piloti britannici dell'epoca, il cui rappresentante più noto era Reg Parnell.

In tribuna, tuttavia, c'erano nomi ancora più importanti. Il re d'Inghilterra, ad esempio, e sua figlia Elizabeth, che aveva appena compiuto 24 anni. C'era un altro giovane tra la folla, che all'epoca aveva appena 18 anni e correva in Formula 3: si chiamava Bernard Ecclestone.

Probabilmente nessuno dei due avrebbe immaginato, all'epoca, quanto sarebbero durati i loro rispettivi e diversissimi regni.

Per quanto riguarda Silverstone, è ancora oggi il re della velocità, nonostante le inevitabili modifiche apportate nel corso degli anni che hanno alterato alcuni elementi del suo carattere intrinsecamente dinamico.

Quando è nata la Formula 1, Silverstone non era nemmeno un circuito vero e proprio. Si trattava invece di un'ex base della RAF utilizzata per lo più per gare amatoriali nei fine settimana, con balle di fieno che segnavano i limiti della pista. In totale c'erano sei rettilinei, quattro dei quali estremamente lunghi. Ciò significava che le auto raggiungevano la velocità massima sei volte, intervallate da un numero uguale di curve, alcune delle quali davvero temibili.
A quei tempi, guidare veramente veloce a Silverstone (come nella maggior parte degli altri circuiti dell'epoca) significava "lasciare andare" la macchina in curva. In altre parole, appoggiarsi il più possibile, fino al punto in cui non c'era più aderenza - sollevarsi sarebbe stato comunque un disastro - e poi inserire il più rapidamente possibile il bloccaggio opposto, con le ruote anteriori rivolte verso l'esterno della curva, per derapare come un pilota di rally.
Era tutto gas e niente frenate brusche: tutto il controllo era affidato al volante e all'ingegno di ciascun pilota; un balletto coraggioso che camminava sul filo del rasoio tra i limiti dell'aderenza e del coraggio.

Quel sabato del 1950 (in Inghilterra tutti i gran premi si svolgevano di sabato e non di domenica, fino agli anni Settanta) Farina - che a fine stagione sarebbe diventato il primo campione del mondo di Formula 1 - uscì trionfante con la sua Alfa Romeo. Correva con pneumatici Pirelli e i meccanici dell'Alfa indossavano tute blu Pirelli, rendendo il successo tutto milanese. Persino i camion dell'Alfa Romeo avevano la scritta "Alfa Romeo, Gomme Pirelli" sulla fiancata.

Sulla griglia di partenza c'era una prima fila tutta Alfa, che ha preso il via in modo pulito. Dopo cinque giri l'ordine era Farina, con Fangio a 0,6 secondi, poi Fagioli e Parnell. Fangio riuscì poi a passare in testa, ma dopo 30 giri Farina era di nuovo in testa, con l'inseguimento di Fangio che terminò dopo un raro errore quando andò a sbattere contro una balla di fieno. Al momento della bandiera dopo 70 giri, Fagioli era secondo, a soli tre secondi da Farina, mentre l'eroe locale Parnell era più distante, terzo, nonostante una collisione con una lepre.

Quell'anno Farina si aggiudicò anche il record sul giro della gara (1m50,6s), a una velocità media di poco superiore ai 151 km/h. Una replica del pneumatico Pirelli Stella Bianca con cui vinse il Gran Premio di Gran Bretagna è attualmente esposta nel museo di Silverstone, che vale la pena di visitare per chi si reca alla gara a luglio. Ma la storia è iniziata proprio in questa settimana del 1950.