Leclerc finalmente profeta in patria | Pirelli

Leclerc finalmente profeta in patria

 

Ce l'ha fatta Charles, il tabù Monaco è stato finalmente sconfitto. Ce l'ha fatta nella maniera più autorevole, dimostrando di essere il più veloce in pista dal venerdì alla domenica. Oggi ha condotto la corsa dall'inizio alla fine, senza commettere la benché minima sbavatura, gestendo le gomme con sapienza, giro dopo giro. Con questo successo, l'incubo delle due pole position svanite negli errori e nella sfortuna del 2021 e del 2022 è finito, il sogno di una vita è completato.

Non è un caso che i momenti più difficili della gara di Charles siano stati gli ultimi due giri, quando le emozioni stavano per sopraffarlo al punto dariempirgli gli occhi di lacrime compromettendogli la visibilità all'uscita dal tunnel. Emozioni che ha poi saputo tradurre in parole dolcissime per ricordare papà Hervé - scomparso nel 2017 il giorno in cui Charles vinse a Baku in F2, - l'uomo che lo ha accompagnato quasi fino alle porte della Formula 1 e che sognava di vedere il suo bambino vincere su queste strade, e Jules Bianchi, il ragazzo che lo aveva accolto alla pista di kart a Brignoles (pochi chilometri da Monaco) e lo aveva accompagnato la prima volta a Maranello oltre a fargli conoscere quel Nicolas Todt, che sarebbe diventato il suo manager, un'altra figura tanto cruciale quanto discreta nella carriera di Charles.


È la vittoria più importante nella carriera di Leclerc, ancora di più della prima, colta a Spa nel 2019 in una domenica tristissima – il sabato era morto il suo amico fraterno Anthoine Hubert in un incidente nella gara di Formula 2, e della seconda, conquistata a Monza otto giorni dopo. Da allora il monegasco aveva sì vinto altre tre volte – Bahrain, Australia e Austria – nel 2022 ma poi era subentrata una specie di sindrome che lo aveva visto combattere fantasmi di varia natura, sia interni che esterni alla squadra, fino a ritrovarsi a vedersi affiancato dall'anno prossimo il pilota più vincente nella storia della Formula 1, vale a dire Lewis Hamilton. Una sfida che non sarà certamente facile ma che vorrà sicuramente affrontare da leader della squadra. E per essere leader ci vogliono i risultati, quindi non deve essere stato facile per lui nell'ultimo anno e mezzo vedere che l'unica Ferrari in grado di battere il moloch Red Bull era stata quella di Carlos Sainz.


Passata la sbornia – quella di gioia vista nel paddock dopo la gara e quella prevedibile della festa che seguirà – per Charles ora inizia un nuovo capitolo nella sua carriera. Non tanto perché la vittoria possa aprire scenari all'inizio della stagione difficilmente ipotizzabiliMax Verstappen resta sempre favoritissimo nella lotta per il titolo: magari più possibilità ci potrebbero essere per il campionato Costruttori… - quanto perché questo è il momento di segnare il terreno, di affermarsi come il vero leader della Ferrari di Vasseur: poi toccherà ad Hamilton, nel 2025, trovare il suo spazio a Maranello.