La domenica delle prime volte
Ha dovuto aspettare 110 gare prima di assicurarsi la lode della vittoria ma, alla fine, Lando Norris ce l'ha fatta ad interrompere quella che sembrava ormai una specie di maledizione: quindici volte sul podio, mai sul gradino più alto. Da Miami comincia però un nuovo capitolo per il ventiquattrenne di Bristol, ora che ha aggiunto il suo nome alla lista dei vincitori di un Gran Premio di Formula 1.
Il successo di ieri ha interrotto anche il digiuno di vittorie della McLaren da 58 Gran Premi, vale a dire dalla doppietta di Monza 2021, quando lo stesso Lando fu protagonista assoluto alle spalle dell'allora compagno di squadra Daniel Ricciardo, e rappresenta il primo successo di Andrea Stella come Team Principal della squadra di Woking, la seconda più vittoriosa nella storia della massima competizione automobilistica.
Per l'ingegnere italiano, che era emigrato in Inghilterra alla fine del 2014, sull'onda della fine dell'era Montezemolo alla Ferrari, è un momento significativo nella sua carriera ma, certamente, non cambierà il suo approccio al ruolo che riveste dal gennaio dello scorso anno. Noto per la sua calma e per la metodicità con cui lavora, Andrea è arrivato al vertice della McLaren dopo un percorso professionale tutto interno alla Formula 1, prima a Maranello e poi, appunto, a Woking, dove ha avuto l'opportunità di dimostrare il suo valore di manager fuori dal recinto prettamente ingegneristico. Ci sta riuscendo grazie ad un'azienda – la McLaren Racing – che sta dimostrando di saper costruire la sua crescita passo dopo passo, con pazienza ma con idee chiare, senza mettere inutile pressione sulle persone e cercando di agire con trasparenza, sia verso l'esterno che verso l'interno. Ci sono stati esempi – come l'inizio della stagione scorsa, quando il top management fu chiaro nel comunicare che la vettura 2023 non sarebbe stata assolutamente competitiva fino all'inizio dell'estate, oppure come la gestione del veloce passaggio di David Sanchez nell'organico tecnico – che sono uno stridente contrasto rispetto a quanto avviene altrove, in Formula 1 ma non solo.
Forse non è una semplice coincidenza che Stella sia il quarto Team Principal a salire sul podio per ritirare il premio destinato alla squadra vincitrice di un Gran Premio ad aver vissuto da protagonista la straordinaria era della Scuderia Ferrari dei primi anni Duemila. Prima di lui c'erano riusciti Stefano Domenicali, Ross Brawn e Mattia Binotto: i due italiani con la stessa divisa della squadra di Maranello, l'inglese prima con la squadra che portava il suo nome in quell'incredibile stagione 2009 e poi con la sua evoluzione targata Mercedes. Tutti loro hanno avuto la fortuna di lavorare, di crescere e di assorbire l'esempio di due leader straordinari come Jean Todt e Michael Schumacher. Andrea è l'ultimo arrivato in questa lista ma siamo sicuri che nei prossimi giorni, quando rifletterà a mente più fredda sulle emozioni di questo 5 maggio, avrà un pensiero anche per quell'esperienza in rosso che lo ha formato in maniera indelebile.
P.s.: bellissimo il gesto della McLaren che nella foto ricordo della vittoria di Miami ha voluto ricordare Gil de Ferran, pilota e manager che nella squadra di Woking aveva mosso i suoi ultimi passi nel motorsport prima della morte repentina e inaspettata avvenuta negli ultimi giorni dello scorso anno.