Il Rinascimento italiano comincia a Melbourne? | Pirelli

Il Rinascimento italiano comincia a Melbourne?

 

 

Quando domenica prossima Andrea Kimi Antonelli si schiererà sulla griglia di partenza del Gran Premio d'Australia saranno trascorsi 1190 giorni dall'ultima volta che un italiano ha preso parte all'atto finale di un evento di Formula 1. Il 12 dicembre 2021 Antonio Giovinazzi fu costretto al ritiro al giro 34 del Gran Premio di Abu Dhabi – quello passato alla storia per il passaggio di consegne dall'era Hamilton a quella Verstappen… - a causa di un problema idraulico sulla sua Alfa Romeo. Da allora il buio più assoluto: nessuna bandiera italiana è più comparsa nella grafica televisiva accanto al nome di un pilota.

 

Eppure, l'Italia è al quarto posto nella classifica delle presenze per nazione (845) - dietro solamente a Gran Bretagna (1109), Francia (989) e Germania (906) – ed esprime ben due delle dieci squadre iscritte al campionato (Ferrari e Racing Bulls): è un fatto però che non ha più un pilota in una squadra competitiva ormai da più di quindici anni. Non è un caso che l'ultima volta che il Tricolore è salito sul podio risale al Gran Premio del Giappone 2009, quando Jarno Trulli portò la Toyota al secondo posto nella gara di casa a Suzuka. Ancora più indietro con la memoria bisogna andare per ritrovare un italiano primo sotto la bandiera a scacchi: il 19 marzo 2006 Giancarlo Fisichella s'impose con la Renault a Sepang (Malaysia). 

 

Il 2025 segna un momento di svolta nella storia dei piloti italiani nella massima competizione automobilistica. La Mercedes – otto titoli Costruttori e sette Piloti dal 2010 ad oggi, conditi da 120 vittorie – ha puntato sul poco più che diciottenne Antonelli per sostituire un mostro sacro come Lewis Hamilton, emigrato alla corte di Maranello per inseguire il sogno dell'ottavo titolo iridato. Una scommessa troppo azzardata? Toto Wolff non è certamente tipo da fare scelte avventate: se Kimi oggi è qui a Melbourne come titolare è perché ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per esserci e recitare un ruolo da protagonista. A 18 anni, sei mesi e 19 giorni Kimi diventerà il terzo più giovane debuttante nella storia di questo sport (davanti gli rimangono solamente Max Verstappen e Lance Stroll) e sarà l'ottantacinquesimo italiano a correre un Gran Premio di Formula 1.

Il suo arrivo sta creando in Italia un entusiasmo e un'aspettativa che non si respiravano da oltre un decennio, cui il percorso accidentato di Giovinazzi – nonostante l'ala protettrice della Ferrari – non era mai riuscito a dare una risposta sufficientemente robusta. Torneranno i tifosi italiani a gioire per una pole o una vittoria che non sia della Ferrari? La risposta ce l'ha in mano soprattutto la Mercedes. È dalla competitività della monoposto che dipendono in larga parte le chance di successo di un pilota, il quale però deve sapersi far trovare pronto. Antonelli ha studiato approfonditamente per prepararsi al suo debutto ma, legittimamente, avrà ancora bisogno di tempo per imparare a gestire un mondo quasi totalmente da scoprire. Un conto è accumulare migliaia di chilometri di test da soli in pista, un altro ritrovarsi fianco a fianco in griglia con i vari Hamilton, Verstappen, Leclerc e compagnia… 

 

Sarà quindi un fine settimana del tutto particolare per l'Italia automobilistica e non soltanto per la presenza del bolognese in Mercedes. In Formula 2 ci saranno altri due giovani talenti di casa nostra – Leonardo Fornaroli e Gabriele Minì – che la stagione scorsa si sono giocati il titolo in Formula 3 fino all'ultimo metro dell'ultima gara, con il successo che ha arriso al ventunenne piacentino oggi all'Invicta Racing. Sia lui che il quasi ventenne palermitano, che continua il suo percorso con Prema dopo la stagione disputata con il team italiano in Formula 3, hanno già debuttato nella categoria nell'appuntamento conclusivo della stagione scorsa dimostrandosi già pronti per il passo successivo nel percorso verso la massima formula. Altri tre italiani – Brando Badoer (figlio di Luca, collaudatore storico della Ferrari dell'era Schumacher), Nicola Lacorte e Nicola Marinangeli – saranno al via della stagione di Formula 3. 
 

All'Albert Park può cominciare davvero un capitolo importante per l'Italia da corsa: forse un nuovo Rinascimento?