Formula 1 for dummies: come si scelgono le gomme per un gp?
Le gomme sono un elemento fondamentale nelle corse automobilistiche, ancor di più in Formula 1 dove le differenze di prestazioni si misurano in centesimi se non millesimi di secondo. Le modalità di utilizzo dei pneumatici durante il weekend di un Gran Premio sono definite all'interno del Regolamento Sportivo ma come vengono selezionate le tre mescole da asciutto? Quali sono i criteri che determinano quale mescola sia la Hard, quale la Medium e quale la Soft? La scelta viene effettuata da Pirelli, in concertazione con la FIA e la F1, e tengono ovviamente in considerazione in primis la sicurezza e le caratteristiche del circuito nonché le temperature previste e i dati raccolti nelle edizioni precedenti e le simulazioni effettuate. Inoltre, si cerca di selezionare combinazioni che, nei limiti del possibile, possano offrire alle diverse combinazioni in termini di strategia di gara, aumentando così lo spettacolo in pista.

CARATTERISTICHE DEL CIRCUITO
Per quanto riguarda il circuito, queste sono le caratteristiche prese in considerazione, misurate attraverso una serie di parametri che Pirelli rende noti prima di ogni Gran Premio:
• abrasività dell'asfalto: indica quanto è abrasivo l'asfalto della pista; quindi, quanto impatta sull'usura del pneumatico;
• aderenza dell'asfalto: indica quanto grip ci si può aspettare dal tracciato, sia in base alle caratteristiche di quel particolare tipo di asfalto, sia in base a fattori esterni quali la possibilità di presenza di sabbia, o la frequenza di utilizzo del circuito (è permanente? È cittadino? Un mix?);
• trazione: indica quanto è impegnativo il layout del circuito in termini di fasi di trazione, cioè quando il pneumatico deve spingere la vettura in avanti, specialmente in uscita dalle curve più lente;
• frenata: indica quanto il circuito è impegnativo per le fasi di frenata, in cui i pneumatici devono lavorare insieme ai freni per far sì che la vettura rallenti;
• forze laterali: indica quanto il circuito è impegnativo in termini di forze laterali, che agiscono sulla vettura soprattutto in curva: qui i pneumatici hanno il compito di mantenere la monoposto in traiettoria, resistendo alle forze che ad alte velocità la spingono verso l'esterno;
• stress: indica l'entità dei carichi e delle velocità a cui sono sottoposti i pneumatici lungo il circuito;
• deportanza: indica il livello delle forze aerodinamiche che spingono la vettura verso il basso. La deportanza varia in base a come i team configurano le ali e altri dispositivi aerodinamici;
• evoluzione asfalto: indica quanto le condizioni del tracciato sono soggette a cambiamenti durante il weekend per via della gomma che si deposita sulla pista. Questo aspetto è direttamente connesso al livello di abrasività dell'asfalto e a quali mescole sono state nominate.
DIVARIO TRA LE MESCOLE E STRATEGIE
Una volta selezionate le tre mescole da asciutto all'interno del range omologato per la stagione (nel 2025 si va dalla C1 alla C6, dalla più dura alla più morbida), ogni team delinea una strategia per poterle sfruttare al meglio durante il Gran Premio. In linea generale, la mescola più dura della nomination (la P Zero White hard) è quella su cui si punta per macinare più giri perché è soggetta a minore degrado e di conseguenza offre maggiore durabilità. Sarà la mescola prediletta se il circuito ha un asfalto molto abrasivo, se le temperature sono particolarmente alte e se lungo il tracciato sono numerose le zone in cui le forze a cui sono sottoposti i pneumatici sono elevate. La P Zero Red soft viene utilizzata per le esigenze opposte: entra più rapidamente in temperatura, garantisce maggiore impronta a terra e miglior grip. Per questo è la mescola con cui si registrano i tempi più bassi e quindi viene usata, di solito, in qualifica. L'altro lato della medaglia è chiaramente la durata: più la mescola è morbida, più sarà ridotta. Infine, la P Zero Yellow medium (C2, C3 o C4) è la soluzione più versatile della nomination, una via di mezzo tra hard e soft che può essere scelta nei momenti della gara in cui si cerca equilibrio tra durata e velocità.
Ogni venerdì dopo FP2, in base ai tempi ottenuti durante le sessioni, vengono stimati le differenze di prestazione sulla lunga distanza fra le mescole e, sfruttando anche i dati accumulati in precedenza incrociati con le simulazioni della vigilia e con le previsioni sulle condizioni meteorologiche previste per il prosieguo del fine settimana.
Conoscere il divario di rendimento tra le mescole è fondamentale per prepararsi alla gara. Ogni squadra pianifica lo svolgimento della gara e la successione di utilizzo delle mescole – per regolamento, bisogna utilizzarne almeno due delle tre a disposizione – per massimizzare il risultato. Il lavoro di definizione della strategia è già iniziato prima di arrivare in pista e viene sviluppato durante le giornate del fine settimana in base ai dati raccolti. Un elemento fondamentale è ovviamente il risultato delle qualifiche. La posizione sulla griglia di partenza ha un peso determinante, così come la possibilità di effettuare sorpassi: è chiaro che partire indietro su una pista tortuosa come Monaco è molto più svantaggioso che farlo a Baku o a Spa-Francorchamps.
Prima della partenza, ogni team stabilisce il piano ottimale per i suoi piloti con una finestra per i pit-stop per cercare di massimizzare il risultato. Di solito, esistono tre o quattro altre opzioni nonché un dettagliato piano per affrontare gli imprevisti che determinano neutralizzazioni. Inoltre, la strategia viene aggiornata in tempo reale in base a quanto avviene in pista, al ritmo che i piloti riescono a tenere – sia i propri che quelli della concorrenza – e al traffico. Sempre più importante il contributo che arriva dal remote garage ma resta fondamentale il feedback che dà il pilota e la sua sensibilità nel capire se e, eventualmente, quale livello di prestazione può riuscire ad ottenere con la pista libera davanti a sé.
SET A DISPOSIZIONE
Per un Gran Premio ogni pilota ha a disposizione 13 treni di gomme da asciutto (due Hard, tre Medium e otto Soft), cinque di Intermedie e due di Full Wet. Leggermente diversa l'allocazione delle gomme slick per i sei eventi stagionali in cui è previsto lo svolgimento della Sprint Race: i set totali sono 12, suddivisi in due Hard, quattro Medium e sei Soft.