Cinque curiosità sul Gran Premio di Singapore
Un pezzo di storia del motorsport
Il Gran Premio di Singapore è stato introdotto di recente come nuova competizione della F1, essendo stato programmato per la prima volta nel calendario nel 2008. Ma il Gran Premio di Singapore di per sé non è una novità perché si era già tenuto tra il 1966 e il 1973 secondo le regole di Formula Libre – aperta ad una vasta gamma di auto. Tenutosi nelle principali strade del circuito Thomson Road, situato nel cuore della città, l'evento iniziò nel 1961 con il nome di Orient Year Grand Prix, prima che Singapore diventasse uno stato sovrano indipendente (cosa che è avvenuta nel 1965). La competizione acquistò popolarità con piloti provenienti da Australia e Nuova Zelanda, in particolare con il neozelandese Graeme Lawrence che si aggiudicò tre vittorie consecutive con tre diversi costruttori: McLaren, Ferrari e Brabham.
La corsa delle prime volte
Il circuito di Thomson Road divenne in breve tempo troppo pericoloso e non adatto alla città, ma Singapore trovò una soluzione alternativa per riportare la competizione nelle sue strade con una nuova pista costruita nella zona di Marina Bay. La corsa inaugurale del 2008 ha sancito due importanti primati per la Formula 1: la prima competizione su strada in Asia e in assoluto anche la prima in notturna. Da allora, è diventato un appuntamento imperdibile nel calendario, come quelli di Jeddah e Las Vegas.
Il numero di curve si riduce
Il circuito di Marina Bay contrasta completamente con il tipo di pista dell'evento che lo precede sul calendario, Monza. Al posto di lunghi tratti di rettilineo e alte velocità, il circuito di Singapore è sempre stato caratterizzato da curve più lente, per un totale di 23. Tuttavia, nel 2023 si prevede un leggero cambiamento, in quanto quattro delle 23 curve – dalla 16 alla 19 – verranno rimosse, mentre l'intera area verrà ripensata come un nuovo spazio per ospitare eventi. Se la lunghezza del circuito verrà ridotta da 5.063 km a 4.928 km, si stima che il tempo impiegato per completare i giri diminuirà di almeno 10 secondi. Di conseguenza, anche la durata della competizione aumenterà da 61 a 63 giri. È probabile che la corsa sembrerà decisamente diversa rispetto a quella dell'anno precedente.
Scandire il tempo in maniera diversa
Uno dei motivi per cui il Gran Premio di Singapore è stato pensato come competizione notturna è quello di mantenerla ad un orario tale da permettere al pubblico di seguirla in televisione, tenendo conto del fuso orario dell'Europa centrale (6 ore indietro rispetto a quello dell'evento), a differenza di altre gare che si tengono in Estremo Oriente. I team e i piloti hanno utilizzato questo stratagemma a loro vantaggio anche per evitare l'effetto del jetlag, facendo colazione nel primo pomeriggio, cenando dopo mezzanotte ed evitando di andare a dormire prima delle quattro del mattino.
Sudare sette camicie
Il Gran Premio di Singapore è una delle competizioni più faticose della stagione per i piloti, nonostante le velocità relativamente basse, o piuttosto a causa di esse. Di solito, questa è la seconda tappa più lenta della stagione, preceduta da quella di Monaco. Al contrario di quest'ultima, la durata della corsa non viene ridotta per compensare la scarsa velocità, quindi spesso la gara dura massimo due ore – specialmente perché le interruzioni operate dalla safety car sono molto frequenti. A causa del numero elevato di curve e di pochi tratti di rettilineo, i piloti (e le gomme) sono costantemente sotto pressione. Anche di notte, quando la temperatura e il livello di umidità sono alti, i piloti possono arrivare a perdere fino a 3kg sotto forma di sudore durante la corsa.