Due squadre nel limbo
Erano anni che la Formula 1 non offriva tanta incertezza, sia in vetta che in coda, quando mancano quattro Gran Premi alla fine. Otto squadre hanno ancora qualcosa per cui lottare – tre per il titolo Costruttori, cinque per le posizioni dal sesto al decimo posto. Due – Mercedes e Aston Martin - vivono questa parte finale del 2024 in una sorta di limbo.Erano anni che la Formula 1 non offriva tanta incertezza, sia in vetta che in coda, quando mancano quattro Gran Premi alla fine. Otto squadre hanno ancora qualcosa per cui lottare – tre per il titolo Costruttori, cinque per le posizioni dal sesto al decimo posto. Due – Mercedes e Aston Martin - vivono questa parte finale del 2024 in una sorta di limbo.
La squadra della stella a tre punte è al quarto posto e, teoricamente, ha la chance aritmetica di vincere il titolo ma i 200 punti di distacco quando ne restano in palio 206 sono una sentenza. E anche nel campionato Piloti per Lewis Hamilton e George Russell ci sono poche chance di migliorare le loro posizioni attuali – rispettivamente, sesta e settima – visto che il pilota immediatamente davanti a loro, Carlos Sainz, è quinto con 51 punti di margine su Hamilton e 63 su Russell. Che cosa resta dunque da fare da qui ad Abu Dhabi? Sicuramente dirimere la questione di chi sarà il primo pilota Mercedes di questa stagione, obiettivo cui tengono entrambi, considerato anche come si sono affrontati ieri pomeriggio a Città del Messico: dodici lunghezze li separano e tutto può succedere. Ci sono anche delle vittorie di tappa da portare a casa per rimpinguare l'attuale bottino di tre vittorie, due pole position e sette piazzamenti sul podio: non male per una squadra di media classifica ma non abbastanza per una diretta da Toto Wolff, soprattutto per com'era abituato a veder fare dai suoi dal 2014 al 2021.
Ancor più definita è la posizione dell'Aston Martin, che naviga sin dall'inizio dell'anno alle spalle delle prime quattro e davanti alle altre cinque, sia come punteggio che come livello di competitività. La squadra di Lawrence Stroll nel 2024 ha fatto parlare di sé molto più per lo shopping di tecnici – dopo aver strappato alla Ferrari il suo direttore tecnico, Enrico Cardile, gli ha anche scippato l'oggetto del desiderio di tutti i team principal, vale a dire Adrian Newey – che per i risultati in pista. Il piazzamento migliore è rimasto il quinto posto di Fernando Alonso a Gedda nella seconda gara dell'anno e il livello di competitività è andato calando sempre di più, tanto che dopo la pausa estiva l'Aston Martin ha raccolto soltanto tredici punti, tanti quanti quelli della Williams e sei in meno della Haas. Il quinto posto sembra comunque al sicuro, visto che i punti di vantaggio sulla squadra americana (perlomeno di licenza sportiva), oggi sesto, restano 40 (86 a 46) e che a ogni weekend le prime quattro squadre lasciano alle altre solamente le briciole ma sarebbe utile, anche in termini di motivazione, vedere un qualche segnale di riscossa nel finale di stagione.
Dopo un inizio di 2023 eccezionale – il team era la seconda forza, anche se a distanza siderale dalla Red Bull – l'Aston è scivolata lentamente ma inesorabilmente verso la metà della classifica, una posizione certamente indigesta alle ambizioni del suo patron e agli investimenti che continua a fare nella squadra, non soltanto dal punto di vista delle risorse umane ma anche in termini di infrastrutture. Le uniche emozioni in verde a Città del Messico sono arrivate grazie ad Alonso, che ha dimostrato ancora una volta una grinta straordinaria nel fine settimana in cui ha raggiunto un traguardo straordinario come il quattrocentesimo Gran Premio: peccato che sia finito così mestamente, con un ritiro dopo una manciata di giri per un problema ai freni.