Dieci anni dopo… | Pirelli

Dieci anni dopo…

 

Melbourne, 16 marzo 2014: Kevin Magnussen e Jenson Button vengono promossi, rispettivamente, al secondo e al terzo posto dopo la squalifica dell'idolo di casa Daniel Ricciardo, che sulla sua Red Bull era passato sotto la bandiera a scacchi dietro Nico Rosberg, con una Mercedes che sembrava già imprendibile per chiunque. È l'alba dell'era ibrida e la McLaren usufruisce ancora della power unit di Stoccarda, arrivata chiaramente preparata meglio di tutte al debutto stagionale. Magari l'affidabilità non è ancora al 100% - vedi il ritiro del compagno di squadra di Rosberg, Lewis Hamilton – e così la McLaren lascia l'Australia con 33 punti che gli garantiscono il primato nel campionato Costruttori. È un fuoco di paglia, perché quello si rivelerà il miglior risultato stagionale e la squadra scivolerà fino al quinto posto. In realtà, quello è l'inizio di un'eclissi per la seconda squadra più titolata della Formula 1, tanto che l'anno dopo piomberà al nono posto, risultato ripetuto nel 2017. Bisognerà infatti aspettare il 2020 per vedere la McLaren tornare fra le prime tre, anche se a distanza siderale dalla vetta.


Facciamo un salto temporale di più di nove anni e arriviamo al 18 giugno 2023. Sono le 15.35 e siamo a Montreal, dove si è appena concluso il Gran Premio del Canada. I piloti della McLaren sono Oscar Piastri e Lando Norris, che si classificano, rispettivamente, all'undicesimo e al tredicesimo posto. I punti conquistati nelle prime otto gare sono appena 17 e la squadra langue in una mediocrissima sesta posizione. Alla guida del team non c'è più Ron Dennis e nemmeno il suo erede diretto Martin Whitmarsh. Il motore è ancora quello Mercedes, dopo una serie di cambiamenti che hanno visto provare a riportare in alto Woking prima la Honda e poi la Renault, mentre il CEO di McLaren Racing è l'americano Zak Brown e il Team Principal della squadra di F1 addirittura un italiano, per di più ex- Ferrari, Andrea Stella


Da lì in avanti inizia un crescendo sempre più irresistibile, con questi quattro nomi sempre al loro posto, convinti della strada intrapresa alla fine del 2022, nonostante un inizio di stagione a dir poco negativo. Nelle restanti 14 gare del 2023, la McLaren conquista 285 punti, seconda solamente alla Red Bull pigliatutto. Nei primi 17 Gran Premi del 2024 il bottino sale a 475 punti, arricchito da quattro vittorie, due per ciascun pilota, e accompagnato da uno storico sorpasso. In Azerbaigian, infatti, si è concretizzato quello che sembrava assolutamente impensabile non un anno fa ma nemmeno tre mesi fa, vale a dire il sorpasso: la Red Bull non è più la squadra leader della classifica Costruttori. E non è un miracolo ma il frutto di un lavoro metodico di tutta la squadra in un percorso di crescita ancora contrassegnato da errori ma sempre interpretati in maniera positiva, come l'opportunità per imparare qualcosa. 

 

 


Questo cammino non finisce certamente a Baku. La Red Bull, per quanto in difficoltà, non abbandonerà la presa e farà di tutto per riprendersi il trono e la Ferrari vista qui e due settimane fa a Monza ha le carte in regola per dire la sua nella lotta per il titolo, visto che i punti di ritardo sono soltanto 51, poco più di quanto è in palio in un Gran Premio normale (44 punti), senza contare che da qui ad Abu Dhabi ce ne sono tre Sprint che di punti ne assegnano addirittura 58. 

 


E il campionato Piloti? A Woking probabilmente non ci vogliono nemmeno pensare, anche perché il Verstappen pur indebolito dall'involuzione tecnica della Red Bull ha ancora 59 punti di vantaggio su Norris quando ce ne sono in palio 206. Certo, sognare non costa niente e, ogni tanto, i sogni diventano realtà.