Cartoline da... Zandvoort
Nemmeno la pioggia ferma la caccia ai record di Verstappen
Non poteva esserci appuntamento più azzeccato della gara di casa per raggiungere un nuovo primato per Max Verstappen. Il successo di domenica scorsa a Zandvoort rappresenta infatti la nona vittoria consecutiva del pilota olandese, che eguaglia così il record stabilito da Sebastian Vettel nel 2013. Il fatto che, una volta uscito dall'abitacolo al termine della corsa, abbia voluto salutare il pubblico proprio formando il numero nove con le dita dimostra che, al di là del luogo comune che ai piloti non gli interessa nulla dei primati, a questo Max teneva davvero. E se l'è sudato soprattutto in quest'ultimo Gran Premio, visto che ha dovuto affrontare un avversario inaspettato come la pioggia che cadendo all'improvviso nel primo giro lo ha fatto retrocedere dalla prima alla quarta posizione e, quando mancavano meno di dieci tornate alla fine, ha rimesso tutto in dubbio con un ulteriore, violento scroscio che ha portato anche all'interruzione della gara. Alla ripartenza Max non ha perso la concentrazione, nonostante sentisse il fiato sul collo di un mastino come Fernando Alonso, e ha gestito gli ultimi cinque giri con grande attenzione prima di parcheggiare la macchina sul rettilineo d'arrivo di fronte al numero 1. Poi c'è stato soltanto da festeggiare.
Vent'anni dopo
Era da metà giugno, dal Gran Premio del Canada, che non si gustava lo spumante di Ferrari Trento sul podio e negli ultimi due mesi si erano iniziate a vedere delle increspature nel suo umore, fino ad allora ottimista e raggiante come un novello sposo. Fernando Alonso ha aspettato di salire sul podio per sfoggiare la sua soddisfazione per un secondo posto di grande valore, frutto sia della ritrovata competitività dell'Aston Martin dopo la pausa estiva sia, soprattutto, del suo infinito talento, come si è visto ad esempio in quel doppio sorpasso su Albon e Russell alla curva 3 nel corso del primo giro. Prima, una volta sceso dalla macchina, il volto di Fernando tradiva un certo qual rammarico per non essere riuscito a trovare il modo di beffare Verstappen in quegli ultimi cinque giri dopo la ripartenza, un sogno coltivato probabilmente per tutti i quaranta minuti di durata dell'interruzione. “Magari non sarei riuscito ad uscire dal circuito!” – ha commentato Fernando riferendosi alla possibilità di attaccare e superare Max ma oltre al podio ritrovato restano al pilota spagnolo due soddisfazioni: quella di aver dato all'Aston Martin il primo giro più veloce in gara della sua storia e quella di essere diventato il primo pilota nella storia della Formula 1 ad aver fatto passare più di vent'anni (più due mesi e 12 giorni) fra il primo (Canada 2003) e l'ultimo giro veloce della sua carriera: un primato che, ne siamo certi, continuerà a migliorare, visto che nel frattempo ha allungato a vent'anni, cinque mesi e quattro giorni quello fra il primo podio (Malesia 2003) e l'ultimo.
Gasly torna a sorridere
Erano più di due anni che Pierre Gasly non si godeva la vista dal podio. L'ultima volta risaliva al Gran Premio dell'Azerbaigian del 2021, quando concluse la gara al terzo posto, come domenica scorsa. Un risultato, quello di Zandvoort, che ci voleva proprio per il pilota francese, quest'anno mai oltre la settima posizione. Coi 15 conquistati domenica Gasly ha pure scavalcato in classifica il compagno di squadra Esteban Ocon proprio alla vigilia di quel Gran Premio d'Italia cui è legato il miglior momento della sua carriera, lo straordinario successo ottenuto nel 2020 al volante dell'AlphaTauri.
La lezione olandese
Se Verstappen ha dato spettacolo in pista altrettanto hanno fatto le decine di migliaia di spettatori – più di trecentomila le presenze nel fine settimana – che hanno affollato le tribune di Zandvoort, illuminandole coi colori della bandiera nazionale. Che ci fosse il sole o che piovesse, il pubblico non ha mai smesso di cantare e celebrare l'eroe nazionale, accompagnato da una colonna sonora straordinaria organizzata dal promoter del Gran Premio in maniera impeccabile. E che dire dell'utilizzo di mezzi alternativi all'automobile – treni e biciclette – per arrivare in circuito? Una lezione che andrebbe seguita non soltanto da altri promoter in Formula 1 ma anche dagli organizzatori dei grandi eventi, sportivi e non.
Quasi campioni a contatto
Per Max Verstappen è ormai diventato quasi un rituale ricevere il Pirelli Pole Position Award ma stavolta si è ritrovato davanti come presentatrice del trofeo una collega che, come lui, potrebbe festeggiare presto qualcosa d'importante. Marta Garcia, 23enne spagnola, è infatti la leader della classifica della F1 Academy con 43 punti di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, la svizzera Lena Bühler. Con le tre gare dell'ultimo round ancora da disputare ad Austin, proprio lo stesso weekend in cui si disputerà il Gran Premio degli Stati Uniti, chissà che proprio al Circuit of the Americas non possano ritrovarsi a festeggiare la conquista dei titoli nelle rispettive categorie?