Cartoline da... Silverstone
Un campionato sempre più blu
Cambia il palcoscenico, possono esserci minime modifiche nella trama – a Silverstone, ad esempio, c'è stato un simulacro di lotta per il primato con Norris nei primi giri – ma il finale è sempre quello: Max Verstappen taglia il traguardo per primo e poi scatena la festa degli uomini in blu nel paddock. Il copione si è ripetuto anche nella gara di casa – il quartier generale di Milton Keynes dista poco più di trenta chilometri dal circuito – ed è arrivata così l'ennesima vittoria della stagione: sono dieci su dieci Gran Premi disputati nel 2023. Non si può negare che blu brilli di più perché c'è l'arancione di Max Verstappen, che ha conquistato ben 255 dei 276 punti disponibili per ciascun pilota: se il campionato finisse oggi la Red Bull vincerebbe il titolo Costruttori anche se potesse conteggiare soltanto i punti dell'olandese…. Una statistica che non farà certo bene al morale di Sergio Perez, che da quando è iniziata la stagione europea è stato surclassato dal compagno di squadra: 51 i punti del messicano in cinque gare contro i 136 di Max.
Una festa del motorsport
Blu è anche il colore dominante dell'Union Jack, la bandiera del Regno Unito. La Gran Bretagna ha celebrato l'evento clou della sua stagione del motorsport con un record di presenze straordinario anche per il Paese che ha visto nascere la massima competizione automobilistica. Sono state oltre 480.000 le persone che in quattro giorni sono entrate nel perimetro del Silverstone Circuit, offrendo uno spettacolo incredibile di entusiasmo, passione e rispetto. Già, perché se il tifo per gli idoli di casa è stato fortissimo – basti pensare al boato di sabato per la pole temporanea di Norris o quello ancora più forte sentito domenica, quando il pilota della McLaren ha bruciato Verstappen alla partenza – nessuno ha fischiato quel pilota olandese che, grazie al suo talento e alla superiorità tecnica della sua vettura, ha negato l'apoteosi: riuscite ad immaginarvi che festa ci sarebbe stata se uno dei due piloti inglesi sul podio fosse riuscito a salire sul gradino più alto?
Il podio di Silverstone ha forse sancito anche un passaggio di testimone fra chi – Sir Lewis Hamilton - ha portato l'Union Jack a sventolare sul simbolico pennone più alto della F1 dall'alto dei sette titoli iridati vinti e la nuova generazione di piloti britannici, rappresentata da Lando Norris. Siamo sicuri che Hamilton non ha alcuna intenzione di abdicare ma la concorrenza casalinga si fa sempre più forte, come sta dimostrando anche il suo compagno di squadra George Russell, che domenica scorsa senza safety-car probabilmente gli sarebbe finito davanti sul traguardo.
Gioia papaya
Un fine settimana quasi perfetto per la McLaren quello di Silverstone, con il primo podio della stagione grazie al secondo posto di Lando Norris che, senza la safety-car, avrebbe avuto insieme a lui anche il compagno di squadra Oscar Piastri, giunto quarto. Soprattutto, ha impressionato la crescita che la squadra sta avendo nelle ultime gare, una volta che hanno cominciato ad arrivare in pista gli sviluppi della MCL60, la monoposto dedicata al sessantesimo anniversario della McLaren. I numeri sono inequivocabili: 17 i punti conquistati nelle prime otto gare, 42 quelli raccolti a Spielberg e a Silverstone. Legittima, dunque, la gioia del team, che ha festeggiato a dovere nel paddock il 30-0 rifilato all'Alpine nella lotta per il quinto posto nella classifica Costruttori.
Gambero rosso
Il percorso di crescita della Ferrari ha subito un brusco stop a Silverstone. Dai 54 punti conquistati fra Montreal e Spielberg si è passati ai tre raccolti da Charles Leclerc e Carlos Sainz, che hanno visto ben cinque vetture diverse – due Red Bull, due McLaren, due Mercedes, un'Aston Martin e una Williams – arrivare al traguardo prima di una Rossa. Un doppio passo indietro, anche perché c'erano tante aspettative alla vigilia, corroborate per di più da una buona qualifica, che aveva visto la Ferrari piazzare entrambe le vetture in griglia davanti a quelle dei rivali diretti, Aston Martin e Mercedes. Il tallone d'Achille della Scuderia in Inghilterra è stato dello stesso colore della vettura, quel rosso che contraddistingue la mescola più soffice messa a disposizione dalla Pirelli in ogni Gran Premio. La squadra di Maranello è stata – insieme alla McLaren – l'unica a non utilizzare la C3 ma, a differenza di quella di Woking, non è riuscita a sfruttare al meglio le Hard (C1) ed è stata pure penalizzata dall'entrata in pista della safety-car, che ha fatto scivolare indietro Sainz e Leclerc. Ora la lotta per il secondo posto nella classifica Costruttori si è di nuovo complicata, visto che i punti di distacco da una Mercedes che sembra aver trovato una certa costanza di rendimento (quattro podi nelle ultime cinque gare) sono saliti a 46.
Un traguardo prestigioso per la Williams
Silverstone è stato teatro dei festeggiamenti per un anniversario storico per un'altra gloria del motorsport britannico, quella Williams che ha deciso di celebrare gli 800 Gran Premi disputati nella gara di casa anche se, formalmente, il traguardo lo raggiungerà a Budapest (peraltro, sulle statistiche della squadra inglese ci sarebbe da fare un discorso molto lungo e non è questa la sede). La FW45 ha mostrato una livrea speciale – ci sarà anche in Ungheria – che ha portato fortuna visto che è arrivato il terzo piazzamento a punti della stagione, grazie all'ottavo posto di Alexander Albon. I punti portati a casa dal pilota nato a Londra ma con la doppia nazionalità britannica e thailandese hanno permesso alla Williams di salire al settimo posto nella classifica Costruttori, un piazzamento che, se fosse mantenuto fino alla fine della stagione, le garantirebbe il miglior risultato dal 2017, quando fu quinta.
La Williams è la terza squadra ad aver superato quota 800 Gran Premi, dopo Ferrari (1062) e McLaren (934). Nel suo palmarès figurano sette titoli iridati Piloti, nove Costruttori, 114 Gran Premi vinti, 128 pole positions, 133 giri più veloci in gara e 313 piazzamenti sul podio: numeri straordinari che meriterebbero di essere aggiornati. Dopo tanti anni di sofferenza, nel 2023 si cominciano a vedere i primi segni di risveglio sotto la guida di un manager giovane come James Vowles e una proprietà che sembra voler assicurare quella stabilità economica necessaria per sperare di tornare al vertice.