Cartoline da… Città del Messico
Verstappen come Prost
Continua a far incetta di primati Max Verstappen, senza dare alcun cenno di sazietà. La vittoria di Città del Messico gli ha permesso di migliorare il suo stesso primato di successi in una stagione (16), quando ancora mancano tre gare da disputare in questo straordinario 2023. È un paragone storico che però forse è ancor più impressionante. Il primo posto di domenica scorsa è infatti il cinquantunesimo in 182 partenze, lo stesso numero di un certo Alain Prost. E se il numero di gare disputate dal francese (199) è abbastanza simile a quello del pilota della Red Bull, quello che impressiona è l'età in cui hanno raggiunto questo traguardo: Prost arrivò al cinquantunesimo successo a 36 anni, alla penultima gara della sua carriera, mentre Max di anni ne ha compiuti 26 proprio un mese fa!
Eguagliato Prost, adesso Max ha nel mirino statistico quel Sebastian Vettel che lo ha preceduto come campione del mondo targato Red Bull. Il tedesco è infatti terzo nella classifica assoluta delle vittorie e potrebbe quindi essere addirittura superato già nel 2023. Molto più lontani sono i primi due: Michael Schumacher è secondo con 91 successi mentre Lewis Hamilton guida con 103 vittorie. Difficile dire se ce la farà ma dieci anni fa nessuno avrebbe mai immaginato che Lewis avrebbe superato Michael …
Il graffio di Sir Lewis
Peraltro, Hamilton non ha affatto abbandonato le velleità di allungare la sua collezione di vittorie. L'otto volte campione del mondo lo ha dimostrato ancora una volta domenica scorsa, con una grinta da ragazzino che gli ha permesso di conquistare un meritatissimo secondo posto, illuminato da uno splendido sorpasso su Charles Leclerc al giro 40 e dal punto addizionale per il giro più veloce conquistato nelle battute finali.
Certo, la vittoria non arriva da quasi due anni – l'ultima risale al 5 dicembre 2021, in Arabia Saudita – ma Lewis continua ad inseguirla con passione e determinazione e questa settimana potrebbe avere la migliore chance dell'anno. Si correrà infatti ad Interlagos il Gran Premio di San Paolo del Brasile, dove lo scorso anno ad imporsi fu proprio la Mercedes, anche se a passare per primo sotto la bandiera a scacchi fu il compagno di squadra George Russell. Se dovesse presentarsi l'occasione, siamo sicuri che Sir Lewis non se la farà sfuggire.
Norris dai due volti
È probabile che Lando Norris abbia lasciato Città del Messico con un mix di sentimenti. Da una parte c'è la soddisfazione per un'ottima gara, che lo ha visto rimontare non una ma due volte, fino a raggiungere un bel quinto posto che sabato sera sembrava un po' una chimera. Inoltre, Lando ha impreziosito la sua prestazione con una serie di sorpassi di grande qualità, con la perla di quello su Russell in curva 6. Davvero un ritmo e una grinta straordinari, che hanno fatto pensare a cosa avrebbe potuto fare il pilota della McLaren se fosse partito perlomeno nelle prime tre file e non dalla diciassettesima piazza cui lo aveva relegato una combinazione di errori e sfortuna in Q1. In ogni caso, i dieci punti raccolti dal pilota inglese insieme ai quattro conquistati dal suo compagno di squadra Piastri – ottavo e deluso – permettono alla McLaren di allungare decisamente sull'Aston Martin nella lotta per il quarto posto nella classifica Costruttori: ora la squadra di Woking ha venti punti di vantaggio ma, soprattutto, continua a dimostrare una competitività che a Silverstone se la sognano…
Una crisi senza fine?
Già, perché a Città del Messico è arrivata la peggior prestazione stagionale dell'Aston Martin. Nessuno dei due piloti è riuscito a vedere la bandiera a scacchi: Alonso si è dovuto ritirare dopo 47 giri mentre Stroll è stato classificato diciassettesimo e ultimo ma si era fermato a cinque giri dalla fine dopo una collisione con Bottas. È la seconda volta che la squadra di Silverstone rimane a secco (a Singapore Fernando era arrivato quindicesimo mentre Lance non aveva potuto partecipare alla gara per i postumi di un'uscita di pista in qualifica) ed è dal Gran Premio d'Olanda che non va in doppia cifra: solo 21 i punti raccolti nelle ultime sei gare, durante le quali la McLaren ne ha messi insieme 145! Come sono i cambiati i tempi rispetto, ad esempio, le prime sei gare della stagione: allora l'Aston Martin conquistò 120 punti e il team guidato da Andrea Stella soltanto 17…
Ricciardo risolleva l'AlphaTauri
La sorpresa più grande del weekend di Città del Messico è stato Daniel Ricciardo. Il pilota australiano ha dapprima conquistato una straordinaria quarta piazza in qualifica, a 216 millesimi dalla pole position: un piazzamento che Daniel non otteneva dal Gran Premio d'Italia dello scorso anno, quando correva con la McLaren. Domenica Ricciardo ha dimostrato che l'AlphaTauri ha fatto un passo avanti in termini di competitività ed è riuscito a finire la gara in settima posizione, miglior risultato stagionale per la squadra di Faenza. Il team diretto da Franz Tost ha messo insieme undici punti negli ultimi due Gran Premi e ha così risalito fino all'ottavo posto la classifica Costruttori, con gli stessi punti (16) dell'Alfa Romeo ma con un miglior piazzamento, appunto la settima posizione di Daniel. In ultima posizione è così scivolata la Haas, che ha sperato di raccogliere almeno un punto con Nico Hulkenberg, decimo fino al giro 65 ma tredicesimo al traguardo.