Cartoline da... Barcellona
MAX ALL'ATTACCO DEI RECORD
Se la stagione andrà avanti così sarà difficile trovare degli aggettivi da accostare a Max Verstappen. Solo nelle prime sette gare del 2023 ha già accumulato cinque vittorie (senza contare quella nella gara Sprint di Baku), sette piazzamenti sul podio, quattro pole position, tre giri più veloci, 170 punti sui 190 disponibili e 288 giri percorsi al comando sui 417 completati. Se dovesse rimanere su questo standard, il campione del mondo in carica è destinato a stabilire nuovi primati su una singola stagione ma se si dà uno sguardo alle sue statistiche complessive e si considera la sua età – Max deve ancora compiere 26 anni … - è facile immaginare come possa anche riscrivere il libro dei record assoluti. Con il successo di Barcellona, il suo quarantesimo, per ora è già arrivato ad una vittoria da un mito come Ayrton Senna e nelle 15 gare che restano da disputare nel 2023 potrebbe addirittura superare altri due “grandissimi” come Alain Prost (51) e Sebastian Vettel (53): per quello che si è visto finora è difficile ipotizzare che possa perdere cinque volte quest'anno…
Nella classifica ognitempo delle vittorie gli resterebbero davanti solamente Michael Schumacher (91) e Lewis Hamilton (103), con quest'ultimo che ha ovviamente ancora la possibilità di aumentare il proprio bottino. Certo, quando Lewis – meno di tre anni fa – superò proprio Schumacher nessuno avrebbe immaginato che già adesso si sarebbe iniziato ad immaginare un potenziale nuovo primatista…
INVERSIONE DI ROTTA
Proprio Lewis Hamilton – e con lui la Mercedes – ha dato a Barcellona un segnale chiaro: a Brackley non ci si rassegna al dominio assoluto di Super Max e della Red Bull. Il doppio podio conquistato dall'eptacampione del mondo e dal suo erede designato George Russell è arrivato al termine di un weekend in crescendo e ha sancito anche aritmeticamente il ruolo di seconda forza della squadra diretta da Toto Wolff ma, soprattutto, ha dimostrato che il cambio di rotta tecnico comincia a dare i suoi frutti. In particolare, ha impressionato la capacità dei due piloti di estendere il primo stint di gara con le Soft: fino al giro 25 con Russell e solo uno un meno con Hamilton. Certo, la Red Bull è ancora molto distante, soprattutto in qualifica, ma non è un caso che in una gara senza safety-car o condizioni anomale entrambi i piloti si siano tenuti alle spalle Sergio Perez che, fino a prova contraria, dispone anch'egli dello stesso “missile” di Verstappen. Oltretutto, Russell partiva anche alle spalle del messicano…
DELUSIONE SPAGNOLA
Il Gran Premio di Spagna ha generato un grandissimo entusiasmo di pubblico come non si vedeva da diversi anni. L'entusiasmo generato dall'inizio di stagione di Fernando Alonso e il seguito comunque importante che ha Carlos Sainz ha portato a più di 286.000 presenze al Circuit de Barcelona-Catalunya ma le speranze di poter festeggiare il piazzamento sul podio di almeno uno dei due eroi di casa sono andate deluse.
Le qualifiche del sabato avevano messo praticamente fuori gioco quell'Alonso che aveva fatto dipingere di verde molti settori delle tribune: l'uscita di pista in Q1 e il conseguente danneggiamento del fondo della sua Aston Martin lo avevano relegato in nona posizione sulla griglia di partenza ma la domenica non ha portato nessun miracolo e Fernando ha concluso in settima posizione, per la prima volta nella stagione dietro al compagno di squadra Lance Stroll. Ancora peggio è andata al suo amico ferrarista, cui invece la qualifica aveva dato perlomeno l'illusione di poter lottare per il podio grazie ad un ottimo secondo posto. E anche la partenza, con un attacco a Verstappen che aveva costretto l'olandese ad una staccata al limite, aveva fatto pensare ad una corsa di lotta e non a un lento scivolare all'indietro fino al quinto posto sotto la bandiera a scacchi, lontano tre quarti di minuto dal vincitore. L'unica soddisfazione per Carlos – forse inconfessabile – è quella di aver battuto nettamente il suo compagno di squadra, sia in qualifica che in gara. Magra consolazione, peraltro, visto che la Ferrari non sembra ancora trovato il bandolo della matassa chiamata SF-23.
QUANDO LE ETICHETTE SONO SBAGLIATE
Era arrivato in Formula 1 all'inizio del 2022 con l'etichetta di pilota imposto dalla necessità di riempire la casella Cina nel mosaico della Formula 1 contemporanea ma Guany Zhou sta dimostrando di avere tutte le credenziali per poter esserci per merito nella massima competizione automobilistica. Se n'è avuta una conferma nel weekend del Gran Premio di Spagna, dove il pilota dell'Alfa Romeo ha conquistato un ottimo nono posto in una corsa che ha visto tutti i venti concorrenti arrivare al traguardo. Per il pilota cinese quello spagnolo è il secondo piazzamento a punti della stagione, il quinto nei 29 Gran Premi disputati che hanno fruttato un totale di dieci punti iridati. In un inizio di stagione abbastanza complicato per il team svizzero, che ha iniziato quest'anno il processo di trasformazione in squadra ufficiale dell'Audi, Zhou ha ottenuto nel 2023 gli stessi punti di un compagno di squadra blasonato come Valtteri Bottas. E il prossimo Gran Premio si disputa in quella Montreal dove l'anno scorso colse il miglior risultato (8°) della sua carriera…
AFFIDABILITÀ AL TOP
Nel Gran Premio di Spagna per la seconda volta nella stagione tutte e venti le vetture al via sono passate sotto la bandiera a scacchi. La circostanza era già avvenuta a Miami e in totale sono state 123 le volte che un pilota è riuscito a tagliare il traguardo, una conferma dello straordinario livello di affidabilità raggiunto in questo sport nonostante il livello di complessità tecnologico di questa generazione di monoposto. E delle 17 volte in cui non ce l'hanno fatta, più del 50% è stato a causa di incidenti o danni riportati in uscite di pista, con l'Australia (sette ritiri non dovuti a problemi tecnici) ad aver provocato più danni, nel senso letterale del termine.