Ancora una volta, a Spa la storia si ripete. | Pirelli

Ancora una volta, a Spa la storia si ripete.

 

È proprio vero, la storia si ripete. Dopo le numerose coincidenze emerse dalle qualifiche di ieri pomeriggio, anche la gara di oggi ha offerto spunti a chi ama trovare dei ricorsi storici. A renderlo possibile è stato, suo malgrado, George Russell, squalificato dopo aver ottenuto una magnifica vittoria perché la sua Mercedes è risultata un chilo e mezzo più leggera del peso minimo (798 chili) previsto dal regolamento tecnico. Una vera delusione per il pilota inglese, autore di una prestazione straordinaria che in un appassionante finale lo aveva visto resistere al tentativo di rimonta del compagno di squadra Lewis Hamilton


Lo stesso Hamilton, peraltro, aveva già vissuto qui un dispiacere simile, anche se in misura più ridotta, nel 2008. Quell'anno Lewis aveva tagliato per primo il traguardo al termine di un finale di gara impazzito per la pioggia, in cui si era trovato più volte a scambiarsi la leadership con Kimi Raikkonen, entrambi su gomme slick su un asfalto sempre più viscido ed infido. Il finlandese, allora alla Ferrari, era finito poi contro le barriere e Lewis aveva potuto così involarsi verso il successo ma un reclamo della Scuderia, relativo ad un momento del duello con Kimi, aveva spinto gli Steward ad infliggergli una penalità di 25 secondi che lo aveva relegato al terzo posto, dando la vittoria all'altro ferrarista, Felipe Massa.

Nell'edizione del Gran Premio del Belgio di trent'anni fa la stessa sorte di Russell toccò invece a Michael Schumacher. Il tedesco, allora alla Benetton motorizzata Ford-Cosworth, dominò la corsa, passando per primo sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di oltre tredici secondi sulla Williams-Renault di Damon Hill ma anche per lui furono fatali le verifiche tecniche della FIA. Sulla sua monoposto fu infatti individuato un consumo eccessivo del pattino di legno collocato sul fondo per impedire che l'altezza da terra fosse troppo bassa sfruttando così il più possibile l'effetto suolo: era consentita un'usura non superiore a un millimetro ma la Benetton era andata oltre. I tecnici provarono a giustificarsi affermando che il consumo era stato provocato da un'escursione fuori pista di Schumacher al giro 19 ma gli Steward non vollero sentire ragioni, esacerbando ulteriormente i rapporti fra la squadra di Enstone e la Federazione, già non esattamente idilliaci. Ad avvantaggiarsi della squalifica del futuro campione del mondo fu Damon Hill, che colse così il secondo dei suoi tre successi a Spa, con Mika Hakkinen secondo e un certo Verstappen – ovviamente Jos, padre di Max – al suo secondo e ultimo podio nella carriera.