Francia e Italia unite dalla bici
Credits: courtesy of Paris-Modena
La Parigi-Modena è nata nel 2014 dal convergere di due anniversari: i cento anni dalla fondazione di Maserati e i primi venti anni di vita dell'associazione francese Rêves, che si occupa di bambini e adolescenti gravemente malati. Dal 2014 la bicicletta unisce Francia e Italia, sport e beneficenza, in un evento senza alcun elemento competitivo: l'unica sfida prevista dalla Parigi-Modena è quella con se stessi.
Trentacinque partecipanti provenienti da tutto il mondo saranno al via il prossimo 2 giugno dalla Ville Lumière, dalla cui periferia parte la Roubaix e nel cui cuore arriva il Tour de France. La quarta edizione della Parigi-Modena inizierà a Disneyland, poi proseguirà per 5 giorni di lunghe pedalate e grandi panorami. Il percorso, nato da una programmazione durata 9 mesi e aperto da uno staff di 32 componenti, 19 auto e 2 moto, porterà i partecipanti all'ombra delle guglie di Reims al termine della prima tappa, poi nella Champagne durante la seconda. Un trasferimento aereo consentirà alla corsa di ripartire da San Vigilio di Marebbe, e il giorno dopo le Dolomiti si trasformeranno da paesaggio di sfondo a percorso di gara: durante la terza tappa i partecipanti percorreranno alcune delle strade rese celebri dai campioni del Giro d'Italia, e affrontate dalla corsa rosa non più di una settimana fa. L'arrivo a Bellagio, sul lago di Como, è il preludio al gran finale, con le tappe conclusive di Milano, con uno stop presso gli headquarters Pirelli, e Modena, presso la sede Maserati.
La Parigi-Modena è aperta a campioni e amatori, o anche solo appassionati. Gli unici requisiti sono la volontà di mettersi alla prova e una quota d'iscrizione destinata a favorire le attività benefiche di Rêves. Negli anni scorsi hanno preso parte alla manifestazione personaggi del calibro di Paul Belmondo, ex pilota di Formula 1, Manfred e Manuela Moelgg, campioni di sci, e Davide Cassani, ct della Nazionale italiana di ciclismo. C'è un'opinione ricorrente tra i partecipanti alla piccola corsa a tappe: quello che colpisce di più tutti è la disponibilità a darsi una mano nelle diverse parti del percorso, a seconda delle proprie caratteristiche. A volte qualcuno si avvicina e chiede all'altro “Come ti senti?”, e se l'altro dice “Sono stanco” allora il primo si mette a tirare, il secondo a seguire. Perché la bici unisce primi e ultimi, Parigi e Modena, e fa sognare grandi e piccoli, soprattutto quelli che fanno più fatica. Lo sanno tutti: stando un po' a ruota tutto diventa più semplice.