Elisa Longo Borghini nella storia della Parigi-Roubaix, con P Zero Race TLR e una “livrea” da Formula 1
È tornata dopo pochi mesi dall'ultima edizione la Parigi-Roubaix, che nel 2021 si era disputata a ottobre per essere stata rimandata causa pandemia. Questa volta le condizioni atmosferiche sono state più clementi, ma l'Inferno del Nord è ricordato da tutti come una gara impegnativa a prescindere dalla pioggia e dal vento. È il tipico pavé che ricopre buona parte del percorso a mettere in difficoltà tanto gli atleti, quanto quei componenti della bicicletta che li tiene ancorati al terreno: i pneumatici. Su questo fronte le soluzioni tubeless scelte da Pirelli si sono confermate vincenti per il secondo anno consecutivo, offrendo ai team un valido supporto tecnico per portare a casa il risultato.
VITTORIA INASPETTATA PER ELISA LONGO BORGHINI
Risultato impagabile per Elisa Longo Borghini, che alla seconda edizione della Parigi-Roubaix femminile ottiene il primo posto regalando all'Italia e al team Trek-Segafredo la soddisfazione di vedere un'atleta con la divisa tricolore entrare per prima nel velodromo di Roubaix. Longo Borghini, ancora incredula nel reggere in mano l'iconico trofeo di pietra dopo aver vinto una gara che non avrebbe dovuto neanche correre, ha affermato di aver avuto, oltre a una buona dose di determinazione, il mezzo migliore tra quelli partecipanti: la nuova Trek Domane, che montava P Zero Race TLR.
IL RITORNO DEL P ZERO RACE TLR SUL PAVÉ
Il pneumatico Pirelli tubeless-ready, che aveva già dato prova di affidabilità e validità nelle precedenti edizioni della Roubaix, ha ricevuto quest'anno la piena consacrazione. Eletta gomma da gara da tutte le donne equipaggiate da Pirelli, è stata la scelta anche della maggior parte degli atleti maschi. Per la Parigi-Roubaix i team hanno optato per la sezione da 30 mm, una misura particolare dovuta alle esigenze specifiche di questo percorso, in cui serve la massima impronta a terra per tenere sotto controllo il rischio di forature e altri inconvenienti connessi alla presenza dei settori in pavé. Per ogni ciclista il settore della Foresta di Arenberg rappresenta una delle sfide più impegnative, ma sono tanti i tratti del percorso che mettono alla prova le gambe e l'equipaggiamento. Per capire come affrontarli al meglio, i tecnici Pirelli hanno condotto con gli atleti vari test, grazie ai quali hanno potuto aggiustare la pressione delle gomme al livello ideale.
TREK-SEGAFREDO E IL RICHIAMO AL MOTORSPORT
Il lavoro di squadra ha premiato, e tra i team affiancati da Pirelli è stata soprattutto la compagine femminile di Trek-Segafredo a brillare: oltre al trionfo di Longo Borghini, le compagne Lucinda Brand e Ellen Van Dijk hanno ottenuto rispettivamente il terzo e il settimo posto. Il tutto in sella a una bicicletta speciale, agghindata per l'occasione come a voler dare una marcia in più anche al look: le Trek della Parigi-Roubaix avevano una colorazione ispirata alle auto da corsa, con il numero di gara e degli stemmi portafortuna verniciati sul telaio, oltre, ovviamente, ai P Zero con i fianchi colorati tipici della Formula 1. Se lo scopo era portare fortuna, pare che abbia funzionato...