Una Cortina Mondiale | Pirelli

Una Cortina Mondiale

 

Ogni sport ha dei luoghi-simbolo in cui si respirano storia, tradizione, prestigio. Nello sci alpino, uno di questi luoghi è sicuramente la pista Olympia delle Tofane: perché si trova a Cortina d'Ampezzo, e già questo basterebbe, in fondo parliamo di una località che è praticamente un tempio, per gli sport invernali; perché è stata costruita per gli indimenticabili Giochi Olimpici invernali del 1956, un pezzo di storia italiana, non solo sportiva; perché è una pista difficile, rischiosa, veloce ma anche tecnica, e chi la affronta sa che qui può succedere di tutto.

È anche per via di tutto questo fascino senza tempo che Pirelli, azienda storicamente legata al mondo degli sport invernali, è tornata a sponsorizzare alcune tappe della Coppa del Mondo di sci alpino, tra cui proprio quella femminile che si è svolta sulla Perla delle Dolomiti tra il 26 e il 28 gennaio 2024. Quello di Cortina è stato un weekend lungo e intensissimo, segnato da continui colpi di scena e cambi di scenario. Inevitabile quando il meteo è instabile, quando il vento spazza le piste: la prima prova prevista per venerdì, la discesa libera, è stata interrotta proprio a causa delle folate troppo forti e troppo fredde. Tuttavia la gara è stata davvero emozionante: dopo le cadute di Mikaela Shiffrin – soccorsa in elicottero – e di Federica Brignone, due delle grandi protagoniste più attese a Cortina, alla fine a imporsi è stata l'austriaca Stephanie Venier, per 39 centesimi, sulla svizzera Lara Gut-Behrami. La stessa Gut-Behrami che ai Campionati Mondiali del 2021, proprio nella località dolomitica, aveva conquistato due medaglie d'oro (Gigante e SuperG) e una di bronzo (Discesa). Al terzo posto sono arrivate, tutte insieme ex-aequo e staccate di 71 centesimi dalla vetta, l'italiana Sofia Goggia, la canadese Valerie Grenier e l'austriaca Christina Agger.

Sabato mattina, altro giro e altra corsa in discesa libera: Goggia ha preso il comando della gara grazie a un secondo intermedio praticamente perfetto, poi però la pista si è velocizzata a causa del ritorno del vento. Dopo due interruzioni, la norvegese Ragnhild Mowinckel ha potuto sciare su una neve decisamente migliore, e così ha staccato Goggia di 44 centesimi; poco dopo anche l'americana Jacqueline Wiles è riuscita a superare la campionessa azzurra, costringendola di nuovo al terzo posto. «Non sono stata pulitissima, non ho sciato come volevo, il vento mi spostava», ha detto Goggia in un'intervista post-gara rilasciata ai microfoni della Rai. «Ma posso ritenermi soddisfatta: era da tanto tempo che non mettevo tutta questa cattiveria, in discesa».

Domenica, infine, è stata la volta del SuperG: l'uscita dell'austriaca Hütter le è costata la testa della classifica di specialità, conquistata dalla vincitrice Gut-Behrami; al secondo posto, staccata di 21 centesimi, si è piazzata Stephanie Venier; terza la francese Romane Miradoli, a 41 centesimi dalla vetta. Giù dal podio le sciatrici italiane, ovviamente le più attese dal pubblico arrivato a Cortina: Goggia quinta, Marta Bassino sesta, Brignone nona, poi via via tutte le altre. Brutta caduta per la canadese Valerie Grenier, vittima di un infortunio alla spalla che probabilmente le costerà il resto della stagione.

Insomma, chi è salito fino a Cortina d'Ampezzo per il weekend non ha proprio avuto modo di annoiarsi. È un classico della Coppa del Mondo di Sci Alpino, che con Cortina ha un legame profondissimo e indissolubile: la discesa libera del venerdì ha segnato infatti lo storico traguardo delle 100 gare iridate all'Olympia delle Tofane. Un evento a cui Pirelli ha voluto partecipare da protagonista, come event sponsor. Non è un caso, non può esserlo: l'approccio industriale della P lunga si sposa perfettamente con quello dei grandi campioni dello sci, sempre alla ricerca di performance che lambiscono la perfezione.. Il tutto senza dimenticare mai il comfort, la stabilità e la sicurezza, degli aspetti fondamentali per chi gareggia ma anche per chi vuole arrampicarsi in montagna con la propria auto. E allora tutto passa dalla ricerca di prestazioni sempre più elevate, dall'innovazione tecnologica, dalla necessità di avere un equipaggiamento adatto all'inverno, di montare sci o anche pneumatici che siano in grado di limitare e gestire gli imprevisti. Sulle piste, in strada, dappertutto.