Il DTM: Tutto quello che c'è da sapere
Non c'è al mondo appassionato o solo curioso del Motorsport che non abbia sentito parlare del DTM e che non associ questa sigla a gare, vetture e piloti iconici. E in effetti questo campionato, anche se campionato non lo si deve più chiamare da qualche anno e per un motivo non sportivo ma esclusivamente di natura legale, è parte integrante e fondante della storia delle competizioni motoristiche sin dalla sua apparizione. Ma cosa nasconde quella sigla e come si è evoluta? Quali sono i regolamenti di oggi e quali i marchi in competizione?
Partire da quell'acronimo di tre lettere aiuta a comprendere bene cosa sia questa serie e come sia cambiata nel tempo. Senza mai, però, tradire la sua essenza di piattaforma di riferimento per le vetture derivate di serie, alla quale si è aggiunto più recentemente il GTWC, e di vetrina dell'industria automobilistica tedesca e non solo.
COSA SI NASCONDE DIETRO AL SIGLA
DTM sta per Deutsche Tourenwagen Masters, nato nel 1984 per essere il campionato tedesco delle vetture Gran Turismo, di cui divenne subito il più importante, non solo in Germania, almeno al 1995, anno nel quale la serie accusò qualche difficoltà, tanto da essere sospesa. Rifondato nel 2000, il DTM non cambiò le sue ambizioni e nulla mutò nella percezione degli appasionati, che accolsero con favore il ritorno di questo tipo di competizione. A cambiare, oltre che i costi, che furono resi più sostenibili per andare incontro alle esigenze di team e costruttori, fu solo il significato della M della sigla, che da Mastershaft, ovvero campionato, divenne semplicemente Masters. Perché? Un campionato nazionale, secondo i regolamenti della FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) può avere solo una gara fuori dal territorio di riferimento e gli organizzatori di allora del DTM, così come quelli di oggi, avevano ambizioni internazionali e non volevano rinunciare all'intenzione di portare le gare della serie spesso e volentieri oltre confine. Da qui il cambio parziale di denominazione, che si è mantenuto nel tempo. Così come si è mantenuta inalterata la percezione di sostanziale continuità della massima competizione automobilistica tedesca, che nel decennio successivo ha subiuto invece mutazioni più importanti, quanto meno nei regolamenti.
Il 2024 DEL DTM
La stagione 2024 del DTM rappresenta la venticinquesima edizione da quando è stata rifondata, seconda organizzata dall'ADAC, e la trentottesima dalla nascita della serie. Ai sei costruttori presenti nell'anno precedente (BMW, Audi, Ferrari, Lamborghini, Mercedes e Porsche) si è unita McLaren con un proprio team, che porta a dieci il totale delle squadre in gara. Fornitore unico di pneumatici sarà ancora Pirelli, confermata fino al 2025, dopo l'ottimo esordio nel 2023. Anche nella 25esima edizione del DTM, gli appuntamenti della serie saranno 8, come ormai da tradizione divisi in due gare, identiche per formato e per punteggio. Questi gli appuntamenti della stagione 2024, di cui due oltre i confini della Germania:
1 Oschersleben, Magdeburgo: 27 aprile - 28 aprile
2 Lausitzring Klettwitz, Brandeburgo: 25 maggio - 26 maggio
3 Zandvoort, Olanda settentrionale: 8 giugno - 9 giugno
4 Norisring, Norimberga, Baviera: 6 luglio - 7 luglio
5 Nürburg, Rhineland-Palatinate: 17 agosto - 18 agosto
6 Hohenstein-Ernstthal, Sachsen: 7 settembre - 8 settembre
7 Red Bull Ring, Spielberg, Austria: 28 settembre - 29 settembre
8 Hockenheim, Baden-Württemberg: 19 ottobre - 20 ottobre
I team, per lo più anche se non esclusivamente tedeschi, che si sfidano sono:
Red Bull – Team ABT con Audi, Schubert Motorsport con BMW, Emil Frey Racing con Ferrari, GRT Grasser Racing Team, Paul Motorsport e SSR Performance con Laborghini, Dörr Motorsport con McLaren, Mercedes-AMG Team HRT e Mercedes-AMG Team Winward con Mercedes, Manthey Racing con Porsche.
I piloti sono 20, due per squadra, tra i quali il campione in carica Thomas Preining (Porsche) e i suoi due inseguitori dello scorso anno, Mirko Bortolotti (Lamborghini) e Ricardo Feller (Audi), che nella passata stagione si sono dati battaglia per la vittoria finale fino a gara due dell'ultimo round a Hockneheim. A confermare l'alto livello di competitività e di spettacolarità di una serie molto seguita dai tifosi tedeschi e da quelli degli altri paesi europei, che spesso fanno lunghe trasferte per sedere sugli spalti dei circuiti o per visitare i sempre affollati paddock del DTM.
IL FORMATO DELLE GARE E IL PUNTEGGIO
Dal 2015 ogni evento è composto da due gare sprint separate, che attualmente sono della durata di 60 minuti più un giro (precedentemente erano di 55 minuti più un giro). Tale format, molto apprezzato dal pubblico, non presenta sostanziali variazioni rispetto a quanto già visto nel biennio 2021-2022, quando non era ancora l'ADAC il promoter della serie. Le due gare sono precedute da una duplice sessione di prove libere al venerdì, da un turno di qualifiche finalizzata a gara-1 che si disputa al sabato e un altro turno di qualifiche per gara-2, che avvengono rispettivamente alla mattina e al pomeriggio della domenica. Ogni vettura è guidata da un solo pilota ed entrambe le gare hanno un pit stop obbligatorio. A livello tecnico il Balance of Performance utilizzato nel DTM per evitare lo strapotere di vetture o team nel corso di un week-end o addirittura del campionato è quello ideato da SRO per le vetture GT3. Le auto sono alimentate da qualche anno da un carburante composto al 50% da sostanze rinnovabili e maggiormente in linea con le ncessità di sostenibilità ambientale avvertite intensamente anche in ambiente Motorsport.
Al fine di consetire ribaltamenti di classifica, soprassi e strategie variagate i piloti sono obbligati a effettuare almeno un pit stop durante ciascuna delle due gare, indipendentmente dallo stato di usura delle coperture. La regola che imponeva ai primi 5 qualificati di partire con le stesse gomme utilizzate per ottenere il tempo migliore in Q2 è stata estesa ai primi 10 piloti.
L'assegnazione dei punti è esattamente uguale tra le due gare e prevede che al primo vadano 25 punti, al secondo 18, al terzo 15, al quarto 12 e via via a scalare di due punti fino al nono piazzato, al quale ne vengono assegnati due, mentre al decimo ne va solo uno.
LE VETTURE E GLI PNEUMATICI
Le vetture ammesse attualmente nel DTM sono delle GT3, cioè macchine stradali o da cui derivano varianti da competizione conformi al regolamento Gran Turismo di Classe 3. Si tratta quindi di derivate di serie a tutti gli effetti, a differenza di quanto accadeva nel passato quando le vetture del campionato tedesco Gran Turismo erano per lo più dei prototipi, progettati e sviluppati appositamente per partecipare al DTM.
Dal 2023, fornitore unico di pneumatici è Pirelli che ha destinato al Deutsche Tourenwagen Masters le ultime evoluzioni delle gomme sviluppate per le vetture GT2, GT3 e GT4 di tutti i campionati e di tutte le serie di cui il brand italiano è partner. La versione da asciutto è il P Zero DHF, evoluzione del DHE, che nella sua prima stagione di impiego nel DTM ha mostrato doti di grande versatilità, assicurando prestazioni e durata in ogni condizione. La versione da bagnato è il nuovo Cinturato WHB, destinato a debuttare proprio nella serie tedesca prima di essere esteso alle altre competizioni per vetture GT di cui Pirelli è fornitore. Il WHB presenta un rinnovato disegno battistrada che ha consentito l'utilizzo di materiali di ultima generazione. Tali nuovi composti, insieme all'aumentata rigidezza del battistrada, hanno migliorato l'impronta a terra, ottimizzando l'aderenza e il warm-up alle basse temperature, senza compromettere la stabilità nelle condizioni di transizione da bagnato ad asciutto e la sensibilità all'acquaplano, che anzi si è accresciuta. In tal modo il campo di utilizzo della WHB si amplia rispetto allo pneumatico di precedente generazione.
I team hanno a disposizione 5 set complessivi di gomme a week-end da utilizzarsi sia per le prove libere e le qualifiche sia durante le gare.