Pirelli al fianco di Ambrogio Beccaria nelle regate oceaniche
La vela oceanica è uno sport estremo, adrenalinico. La navigazione su tratte lunghe e impervie costringe a ricercare un nuovo standard di benessere, fisico e mentale, tra gestione dell'ansia, ore di sonno che si alternano repentinamente con quelle di veglia.
È una sfida che spinge a superare i propri limiti, uscire dalla comfort zone e andare oltre. È l'essenza, che ben si sposa con Pirelli, racchiusa nelle imprese di Ambrogio Beccaria, il primo velista italiano nella storia a vincere la Mini Transat, la transatlantica in solitaria su barche di 6,5 metri, senza comunicazione con la terra.
La sponsorship Pirelli avrà come principali eventi due regate, la Palermo-Montecarlo di fine agosto – una delle più importanti e rinomate regate d'altura del Mar Mediterraneo – e la Route du Rhum, 3.542 miglia da St. Malo fino a Guadalupe. Pirelli affiancherà Ambrogio Beccaria nelle gare e nel suo approccio al mondo della vela. Non soltanto “a bordo”, ma anche a terra. E insieme svilupperanno la ricerca tecnologica per perfezionare la barca.
Beccaria è conosciuto come il “terrestre del mare”, usa le sue conoscenze ingegneristiche per mettere a punto la barca che poi dovrà condurre in acqua. È così che nel cantiere italiano Sangiorgio Marine, a Genova, sta nascendo il Class40 “Alla grande”, il primo progetto di vela oceanica moderna completamente “made in Italy”, grazie a un costruttore italiano come Edoardo Bianchi, su disegno dell'architetto Gianluca Guelfi.
La parte relativa alla progettazione e alla costruzione della barca è innovativa. Per la realizzazione viene usata la tecnica dell'infusione con tessuti di vetro come rinforzi, resina epossidica come matrice e un'anima strutturale in schiuma. In questo modo si può ottenere un sandwich di materiale composito estremamente leggero e resistente.
E poi ovviamente c'è la dimensione ecosostenibile. L'energia a bordo di “Alla grande” verrà prodotta da fonti rinnovabili come quella solare o idroelettrica. Energia che servirà per far funzionare il pilota automatico, la connessione satellitare, i software di navigazione e di analisi delle performance, oltre che le dotazioni di sicurezza, come ad esempio la radio.
In questo modo la navigazione sarà il più vicino possibile all'impatto zero. L'acqua sarà prodotta da un dissalatore, che a sua volta è alimentato dall'energia prodotta dai pannelli solari. L'utilizzo di plastica monouso sarà limitato e i pochi oggetti di plastica sono riutilizzabili.