Ambrogio Beccaria vuole fare il bis alla Normandy Channel Race
Dopo l'Isola di Wight le acque della Manica suggeriscono un affascinante percorso costiero proprio di fronte alle spiagge dello sbarco in Normandia del D-Day. Quelle onde hanno ospitato così tante regate e competizioni nautiche che potrebbero raccogliere una piccola enciclopedia della vela. La Normandy Channel Race è una competizione a ritmo serrato che porta dalla Normandia all'Irlanda, passando per la costa sud occidentale dell'Inghilterra fino al Mar Celtico, dove i velisti sono accolti quasi sempre dalle maree e dalle intemperie. È un viaggio spesso insidioso, mille miglia nautiche da giocarsi in una battaglia di tattica e intuito ma senza troppi momenti morti, dove è richiesta anche una grande conoscenza delle correnti e delle maree, come ormai i marinai hanno imparato a capire: la gara è arrivata alla quattordicesima edizione, e ogni anno si rivela una battaglia spettacolare e sorprendente.
Nata nel 2010, la Normandy Channel Race è riservata ai Class40, si gareggia in coppia e il percorso è ancora più difficile di quel che suggeriscono venti, correnti e maree perché disseminato di ostacoli – rocce, vecchie casse, navi mercantili, pescherecci, sul percorso si può incontrare di tutto e bisogna saper leggere il momento, stare sul pezzo, se si vuole portare a casa il risultato.
È partita il 4 giugno da Caen, più precisamente dal porto di Ouistreham – a una quindicina di chilometri dalla città della Normandia – e si arriva così poi a guardare da vicino la costa d'Irlanda, in un viaggio tra promontori, isole e fari a picco sul mare, un percorso molto variegato, con panorami romantici, diviso tra la dimensione costiera della Manica tra la Francia e il Regno Unito, e uno offshore nelle acque del Mar Celtico.
«È una regata intensa e tocca sempre i punti più interessanti di quel pezzetto di geografia, da Barfleur all'Isola di Wight, poi il Fastnet rock e il Raz Blanchard. Bisogna essere concentrati fino alla fine e per tutto il tempo possono esserci sorprese». Sono le parole con cui Thomas Ruyant, skipper di “Destination Dunkerque”, e vincitore della prima edizione della Normandy Channel Race con Tanguy Leglatin, ricorda la regata. E niente è meglio delle parole di un vincitore per descrivere una gara.
L'ultimo a vincerla invece è stato proprio Ambrogio Beccaria, che quest'anno è tornato in quelle stesse acque con la sua “Alla Grande Pirelli”, la sua creatura, che lo ha accompagnato nelle recenti regate oceaniche. È salpato nuovamente dopo aver vinto l'edizione dello scorso anno a bordo di “Crédit Mutuel” al fianco del francese Ian Lipinski. «È la seconda volta che partecipo alla Normandy Channel Race», ha detto il velista meneghino. «È una regata che amo molto nonché una delle più importanti dell'anno perché raduna i Class40 più nuovi e gli skipper più forti. È anche estremamente competitiva perché, essendo nel pieno della stagione, arriviamo tutti molto allenati». Ma non solo: «È la regata con la coppa più bella. Sembrerà superficiale ma ricordo esattamente quando l'anno scorso, alla foto di gruppo davanti alla coppa, pensavo a quanto sarebbe stato bello scriverci il mio nome sopra. Così è stato».
Quest'anno partecipa a bordo di “Alla Grande Pirelli”, e al fianco di Beccaria, nelle vesti di co-skipper, c'è Kevin Bloch, velista francese di grande talento, che non si fa mai prendere dalla fretta e approfondisce sempre ogni questione. «Siamo una bella squadra, ognuno con un punto di forza ben definito. Siamo pronti e non vediamo l'ora di battagliare lungo queste mille miglia piene di insidie lungo la Manica, la Cornovaglia, il Mar Celtico, la punta della Bretagna, le isole anglo-normannne e la Normandia» hanno commentato prima della partenza. Kevin Bloch è nato ventisette anni fa a Aix-les-Bains, è ingegnere nautico e ha già partecipato a molte regate oceaniche: è più giovane di Beccaria di pochi anni, sembra volerlo guardare molto da vicino, studiarlo, anche imparare da lui, seguendo un percorso simile al suo. Anche stavolta gli sta accanto sulla sua “Alla Grande Pirelli”, come aveva già fatto lo scorso febbraio durante la Rorc Caribbean 600.
L'anno scorso la Normandy Channel Race si gareggiò in condizioni perfette per la vela: c'era quella giusta brezza di 10 nodi da Est-Sudest, un principio di tempesta in arrivo, il cielo era grigio come spesso in quel pezzetto di mondo, il colore dell'acqua era solo un po' più scuro ma sulle stesse tonalità. Quest'anno «le condizioni meteo sono al momento ottimali», aveva già fatto sapere Beccaria da Caen poco prima di dare il via alla gara. C'è un grosso anticiclone sulla Gran Bretagna che provoca un vento da Nord Est abbastanza stabile, almeno per quanto riguarda l'andata. Il ritorno di bolina sarà più insidioso anche perché i bassi fondali fanno sì che quel tratto di mare sia pieno di correnti piuttosto pericolose.
Terminata la Normandy Channel Race, Ambrogio Beccaria è atteso alla sua ultima regata estiva, cioè la Rolex Fastnet Race, una corsa in equipaggio colma di storia e tradizione, che quest'anno parte il 22 luglio e festeggia i cinquant'anni dalla prima edizione. Poi la stagione sportiva di “Alla Grande Pirelli” si concluderà a ottobre con la “Rotta del caffè”, o Transat Jacques Vabre, un'altra regata transatlantica in doppio di 4.419 miglia (8.184 chilometri) dalla Normandia alla Martinica che si svolge ogni due anni.