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Cosa possiamo imparare dalle città più sostenibili al mondo?

Un insegnamento da ognuna delle prime cinque città del Global Destination Sustainability Index 2022

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La vita di miliardi di persone oggi si svolge nelle città: il lavoro, lo svago, la socialità avviene in questi ecosistemi complessi, che spesso si reggono su difficili equilibri ambientali e sociali. Già oggi 4 miliardi e mezzo di donne e uomini vivono in aree urbane, un numero che potrebbe toccare quota 7 miliardi nel 2050, secondo le stime della Banca Mondiale. Dopo la pandemia, inoltre, abbiamo ripreso a muoverci, affollando le città di tutto il mondo. È fondamentale quindi pensare soluzioni per rendere questi luoghi più vivibili, e in questo può essere d'aiuto guardare l'esempio delle città in cima alla classifica del Global Destination Sustainability Index 2022, che ogni anno utilizza settanta indicatori per valutare le prestazioni di sostenibilità delle città in quattro aree chiave: ambiente, socialità, accoglienza/hospitality, gestione/governance. Per Pirelli.com abbiamo pensato a un aspetto in cui le prime cinque città della classifica 2022 possono fare da guida per il cambiamento.

La visione d'insieme di Göteborg, Svezia

Con un punteggio di 92.98, la città svedese è al primo posto del Global Destination Sustainability Index 2022, grazie a grandi performance in tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il fiore all'occhiello è la Göteborg Green City Zone, l'ambizioso progetto di trasformare tutta l'area urbana nella prima zona a emissioni zero del mondo. È un obiettivo che si raggiunge solo con un ripensamento completo del modo di muoversi in città e attraverso la collaborazione tra istituzioni, comunità, aziende e gruppi di ricerca. A Göteborg insomma hanno capito che "fare sistema" è la chiave per accelerare la transizione verso la smart mobility.

Il coraggio di puntare sul futuro di Bergen, Norvegia

Dopo la seconda città della Svezia, in classifica si piazza la seconda città della Norvegia, Bergen, con 88.36 punti. Gioiellino tra i fiordi del Mare del Nord, Bergen ha puntato forte sulle auto elettriche, mentre altrove in Europa questa transizione fatica a decollare. Qui il 37% delle auto sulle strade è già elettrico (la più alta percentuale tra le città norvegesi, che sono le migliori in Europa su questo fronte), e nella regione l'86,5% delle nuove auto immatricolate nel 2022 era elettrico. La Norvegia e Bergen in particolare stanno dimostrando insomma che, con lungimiranza e volontà, si può davvero far decollare la transizione verso l'elettrico.

La capacità di prendere il meglio da ogni cosa di Copenhagen, Danimarca

Di come Copenhagen, la terza città in classifica (86.70 punti), stia affrontando la crisi climatica ne abbiamo già parlato. In un articolo dedicato all'impegno della capitale danese nella lotta all'emergenza avevamo definito l'Amager Bakke (l'impianto di incenerimento costruito nel 2017) il simbolo di come Copenhagen intenda la sua nuova urbanizzazione. Con una grande opera di architettura, ingegneria e design, lo studio Big (Bjarke Ingels group) è riuscito a rendere iconico l'impianto più pulito al mondo di trasformazione dei rifiuti in energia a biomasse, installando una pista da sci e una parete di arrampicata. Una testimonianza di come si possa prendere il meglio dalle occasioni che lo sviluppo sostenibile porta in dote.

La voglia di cambiare di Aalborg, Danimarca

Nel 2016 i risultati di un sondaggio della Commissione europea avevano incoronato Aalborg, nel nord della Danimarca, come città più felice d'Europa. È un risultato incredibile se si guarda alla storia della città, in passato grigio centro industriale con alto tasso di criminalità. Negli ultimi decenni invece Aalborg (quarta in questa classifico con 86.41 punti) ha cambiato volto: nel maggio del 1994 è stata la sede della prima conferenza europea sulle città sostenibili, ha investito sulla cultura (diventando un importante centro universitario), sulla transizione ecologica e sulle relazioni. Le fabbriche si sono trasformate in sedi di istituzioni culturali, e la città ha vissuto una crescita anche economica, oltre che nella felicità dei suoi abitanti, che hanno abbracciato il cambiamento per migliorare la qualità della loro vita.

La connessione col proprio territorio di Bordeaux, Francia

A interrompere l'egemonia delle città nordiche c'è Bordeaux, quinta con 85.10 punti nel Gdsm del 2022. Adagiato tra vigneti che producono alcuni dei migliori vini al mondo e magnifiche spiagge oceaniche, il centro storico di Bordeaux è dal 2007 patrimonio dell'Unesco. Le amministrazioni della città francese si sono impegnate negli ultimi anni a promuovere un'idea di turismo sostenibile e slow, che esalti la qualità dei prodotti locali attraverso un dialogo costante con tutti gli stakeholder del territorio. Sorgere in una zona così idilliaca può essere una fortuna, ma gestirla con cura e attenzione è un merito che Bordeaux sta continuando a dimostrare.

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