Caos, traffico e rumori assordanti. Questo è quello che si ha davanti agli occhi quando si pensa a una grande città. Ci sono però, degli esempi positivi che andrebbero presi come modello, soprattutto per determinati aspetti, come quello della mobilità sostenibile.
Quando si parla di mobilità sostenibile si affronta una tematica estremamente importante nell'ambito delle politiche green legate alla riduzione dell'impatto ambientale derivante dalla mobilità di merci e persone. Si tratta di una tematica importantissima per gli amministratori locali, nazionali e internazionali, visto che il solo settore dei trasporti, soprattutto quelli su strada, rappresenta una delle principali cause di inquinamento nel mondo.
Diminuire il flusso di mobilità urbana significa per la comunità ridurre problematiche legate a salute, economia, ambiente e vita sociale. Se non si attuano politiche di miglioramento del traffico delle città, si arriva a "costi esterni" che la comunità paga in termini di:
• emissioni di gas serra;
• diffusione dell'inquinamento atmosferico;
• inquinamento acustico;
• congestione da traffico;
• incidentalità;
• consumi energetici.
Monaco di Baviera: l'esempio europeo
La città di Monaco di Baviera è un esempio positivo da seguire e da studiare. Tutti i soggetti coinvolti nella gestione del traffico, dalla pubblica amministrazione ai vari funzionari degli enti regionali e degli enti locali, fino alle imprese private, hanno contribuito e continuano a farlo tutt'oggi all'utilizzo efficiente delle risorse e alla distribuzione degli strumenti per aumentare il numero di progetti da attuare e renderli compatibili con il tracciato urbano della città.
Il primo piano per migliorare la qualità dell'aria risale a ben tredici anni fa e tre anni dopo dal Comune è partita la richiesta al ministero locale dell'Alta Baviera (l'autorità provinciale competente per legge) di un ulteriore aggiornamento delle misure di contenimento dell'inquinamento riferite ai trasporti. La richiesta è stata specificata nel dettaglio e chiede di sviluppare il piano in tre fasi:
• puntare alla deviazione del traffico di mezzi pesanti oltre le 3.5 tonnellate sul raccordo autostradale esterno alla città e istituire il divieto di circolazione per i mezzi pesanti nel territorio comunale di Monaco. Tra gli obiettivi dell'amministrazione cittadina c'è quello di diminuire di almeno il 10% circa il traffico sulle strade urbane;
• istituire una speciale “zona ambientale” al centro della città di ben 44 kmq con limiti di accesso per i veicoli più inquinanti, ossia quelli appartenenti alla categorie inferiori a Euro 2 e non catalizzati);
• rivedere il territorio interessato dalle misure (per ora riguardante solo il territorio comunale di Monaco) e integrare la periferia dell'area metropolitana (la rete comprende un totale di 8 comprensori e 84 comuni) alle strategie di governo nazionale della mobility del capoluogo (1 milione di veicoli entrano ogni giorno da fuori Monaco).
L'investimento dell'amministrazione politica sui punti cruciali del traffico delle merci con servizi pubblici innovativi, sulla politica dei parcheggi con la restrizione delle aree di sosta all'interno del raccordo anulare per i non residenti e autorimesse interrate per i residenti e sulla scelta di promuovere con forza TPL e mobilità ciclo-pedonale, sono stati passi importanti alla base di una svolta epocale e di gran successo rispetto alle tradizionali politiche basate su semplici sistemi di disincentivazione. La costituzione di un nuovo assetto organizzativo e tecnologico del sistema della pianificazione dei trasporti ha fatto sì che Monaco di Baviera diventasse ben presto un modello di riferimento per tante altre città europee, dal punto di vista del traffico veicolare e della sicurezza. Per quel che riguarda i processi e le relazioni politiche, l'approccio adottato, insieme alle azioni mirate sul tema dell'ecologia urbana, al coinvolgimento di associazioni ambientaliste e organizzazioni di automobilisti, alla partecipazione a reti internazionali di città, sembra innovare le forme di intervento pubblico e privato sviluppare nuove risposte non solo “tecniche”, ma che si pongono l'obiettivo di operare cambiamenti nell'atteggiamento dei cittadini a tutela dei loro spostamenti.
Provvedimenti per l'eccellenza della mobilità sostenibile
Le politiche urbane di Monaco di Baviera sono innovative da ogni punto di vista, persino da quello della chiarezza e delle modalità di comunicazione con le quali sono state divulgate ai cittadini e al paese. I piani, le norme, le idee ed i progetti sono sovente illustrati per slogan e parole chiave. Ecco alcuni termini (e idee) che aiutano a capire come si è mossa l'amministrazione di Monaco di Baviera al fine di diminuire il traffico non sostenibile in città.
Perspektive Munchen: si tratta del titolo di un piano strategico adottato nel "lontano" 1998 ideato e messo in atto per conseguire obbiettivi fondamentali in vari ambiti, dallo sviluppo economico alla cooperazione regionale, dalla coesione sociale al rinnovo urbano fino al miglioramento del livello della mobilità sostenibile. Il programma tiene conto anche del livello di gradimento dei cittadini, rendendoli partecipanti attivi delle novità introdotte in città. La domanda generale riguardo iniziative legate alla sostenibilità della mobilità urbana è sempre molto alta infatti, e conoscere il punto di vista degli utenti rappresenta un ottimo strumento, forse anche il principale, per la realizzazione di progetti in grado di generare ottimi risultati a stretto giro.
Qualità ecologica: a Monaco di Baviera per qualità ecologica non s'intende, come generalmente accade, esclusivamente l'attenzione, la promozione e la protezione del verde e dell'ambiente naturale, ma anche la lotta contro l'inquinamento acustico e dell'aria e la riduzione della mobilità pesante, soprattutto in certe aree cittadine. Tutto ciò avviene con l'introduzione di pedaggi e con la semplificazione degli ostacoli e dell'impatto generati dalle strade di scorrimento.
Mobilità compatibile: migliorare la qualità della vita dei propri cittadini ha significato per i governatori di Monaco di Baviera approvare una serie di interventi, relativi alla mobilità compatibile in senso stretto, di grande rilievo. La città tedesca accoglie quotidianamente più di 300 mila pendolari e per questo motivo l'incentivazione dell'utilizzo di mezzi pubblici è stata la prima mossa effettuata. Il piano dei trasporti urbani ha puntato ad incentivare i cittadini e i pendolari nell'utilizzo di forme di trasporto eco-friendly (ferrovie regionali, tramvia, metropolitana ad alta frequenza, ciclopiste e percorsi pedonali, ma anche car sharing e bike sharing) e a introdurre dispositivi intelligenti e infrastrutture pubbliche per il management del traffico.
Per chi vive la città dal punto di vista lavorativo, ma anche delle attività sociali e quotidiane, l'interscambio di mezzi è pura consuetudine. Il sistema tariffario integrato consente ai viaggiatori un facile interscambio di mezzi e molteplici possibilità di viaggio. L'automobilista bavarese può tranquillamente utilizzare la propria auto per un breve tratto, parcheggiarla nei pressi della metro e usufruirne grazie al servizio Park&Ride: la maggior parte delle stazioni della metro, sia urbana che suburbana, sono dotate di parcheggio di interscambio. Inoltre, online è possibile controllare in tempo reale la disponibilità di posti liberi.
A Monaco di Baviera la bicicletta ha un ruolo centrale per la popolazione: con centinaia e centinaia di chilometri di piste ciclabili, chi è intenzionato a muoversi in bicicletta lungo le strade della capitale bavarese di sicuro non avrà problemi. Le soluzioni intermodali per le due ruote infatti, sono davvero innumerevoli: con il Bike&Ride si può parcheggiare la bici e salire in metro, grazie ad una capillare disponibilità di parcheggi-bici nei pressi delle stazioni e, anche in questo caso, è possibile controllare online il numero di parcheggi per ogni stazione. Inoltre, il trasporto delle biciclette in metropolitana è quasi sempre permesso con un biglietto giornaliero.
Leggendo queste poche righe si può pensare che a Monaco di Baviera ci sia una sorta di accanimento contro le auto e i mezzi pesanti. In realtà non è così, o almeno lo è in parte. Determinate zone sono pensate per il benessere della popolazione. In queste zone si riesce a percepire solo il "rumore" delle tantissime bici che circolano "felici", che hanno corsie preferenziali su marciapiedi e strade e che rappresentano ormai un mezzo di fondamentale importanza per la cittadinanza. Non che manchino le auto, naturalmente. Ci troviamo in Germania, patria di alcuni dei più grandi marchi del settore automobilistico, come BMW, Mercedes, Volkswagen, Opel, Porsche e Audi, ma il punto è che l'intera città è pensata per dissuadere la maggior parte dei cittadini dall'usare il proprio autoveicolo e a ricorrere ai mezzi pubblici, sempre puntuali ed efficienti, ed alle bici. Si tratta di un modo differente di vivere, di una cultura al passo con i tempi, alla quale in Italia non siamo ancora abituati, ma che risulta necessaria per riuscire a guadagnarsi momenti di particolare benessere personale mentre si va al lavoro o si svolgono le faccende quotidiane.
In città, naturalmente, è molto sviluppato anche l'uso delle auto elettriche. Così come in gran parte dei paesi nordici, Norvegia e penisola scandinava in primis, le amministrazioni locali hanno sin da subito sposato le tecnologie più avanzate per dismettere motori a consumo di combustibile fossile, a benzina e a diesel, favorendo l'adozione di auto ibride o totalmente elettriche attraverso incentivi e contributi statali e l'installazione di numerosi punti di ricarica. Addirittura, proprio a Monaco di Baviera, è stata testata recentemente la prima auto elettrica volante (la Lilium, dotata di 36 motori e capace di trasportare fino a 5 persone ad una velocità massima di 300 km/h), un esempio di come il non plus ultra delle mobilità sostenibile e le tecnologie più innovative riescano a sposarsi e a rendere la vita delle persone migliore e più sana.