L'impegno di Pirelli per la mobilità urbana a Campinas
Aree verdi e percorribili solo a piedi o in bicicletta. Un sistema di trasporto pubblico veloce ed efficiente con una drastica riduzione del traffico e un incremento dell'utilizzo del car e bike sharing. E ancora, un utilizzo dell'auto personale combinato a quello dei mezzi di superficie o sotterranei. In due parole, mobilità sostenibile. Quello che a molti può sembrare solo un sogno è in realtà un progetto in divenire in molte città, ideato e promosso dal WBCSD, il World Business Council for Sustainable Development, associazione che raggruppa oltre 200 aziende multinazionali provenienti da 30 Paesi, e che è stato presentato al pubblico italiano per la prima volta da Pirelli in occasione del Salone dell'innovazione e della responsabilità sociale d'impresa.
Unica azienda italiana, insieme ad altre società di automotive & parts, a partecipare al “Sustainable Mobility Project 2.0” – progetto condotto dal WBCSD e che ha coinvolto come città campione anche Amburgo, Bangkok, Chengdu, Indore e Lisbona – Pirelli ha sviluppato a Campinas, dove ha sede uno degli stabilimenti brasiliani dell'azienda, un progetto di mobilità sostenibile volto a individuare nuove metodologie di valutazione delle performance di mobilità cittadina che hanno recentemente ricevuto il supporto della Commissione Europea, e soluzioni di trasporto che consentano di affrontare i previsti cambiamenti demografici che da qui al 2050 porteranno a un incremento della popolazione mondiale fino a 9,1 miliardi (dagli attuali 7 miliardi) e a una crescente concentrazione della popolazione nelle aree urbane.
L'idea di base è quella di aiutare le istituzioni locali e rivedere il proprio piano di mobilità urbana per incentivare l'uso dei mezzi pubblici, un utilizzo più efficiente delle auto private, e l'uso della biciletta con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita e abbattere l'inquinamento.
Nell'ambito del progetto, Pirelli ha fornito supporto e know-how per condurre, tra le altre cose, un'indagine tra la popolazione della città brasiliana al fine di individuare le principali criticità legate alla mobilità cittadina. E proprio grazie a tale supporto, le autorità locali di Campinas hanno pianificato corsie preferenziali per i mezzi pubblici e la diffusione di soluzioni di mobilità attiva, come le piste ciclabili all'interno del contesto cittadino.
“Lavorando sul campo nello sviluppo del progetto – spiega Lorenzo Cella, Divisione Sostenibilità e Governo dei Rischi del Gruppo – abbiamo sperimentato che elemento chiave per l'efficacia di un piano di mobilità sostenibile è il dialogo tra tutti i portatori di interesse, dalle istituzioni ai cittadini, al settore privato. Nell'integrare le aspettative degli attori coinvolti, si è reso tra l'altro evidente che le soluzioni innovative quali il miglioramento delle infrastrutture, dei trasporti e della sicurezza stradale debbono essere accompagnate da un vero e proprio cambio culturale, inteso come evoluzione delle abitudini delle persone nel vivere la città e negli spostamenti quotidiani. Innovazione, dialogo e cultura si sono posti quindi come gli elementi portanti della sfida comune per raggiungere una reale mobilità sostenibile.”
La partecipazione attiva di Pirelli allo sviluppo e alla promozione di una mobilità più sostenibile si inserisce nelle iniziative di responsabilità sociale che storicamente caratterizzano l'azienda fin dalla sua nascita, oltre 140 anni fa. Da subito, infatti, Pirelli ha perseguito un modello di sviluppo orientato verso una crescita sostenibile e responsabile, e si impegna quotidianamente nella riduzione degli impatti ambientali dei propri prodotti e processi produttivi e nella costante attenzione verso le proprie persone e verso le comunità locali in cui opera.
Quello di Campinas e delle altre città coinvolte è solo il primo passo, impegnativo e importante, verso un futuro che vuole e deve coinvolgere maggiormente i comuni per migliorare la viabilità cittadina e renderla più sostenibile, in tutti i sensi. Ma il “Sustainable Mobility Project 2.0” non si ferma qui: l'obiettivo al 2020, è quello di arrivare a coinvolgere molte più città di quelle coinvolte fino a ora, provenienti da tutto il mondo, aumentare il dialogo con le relative pubbliche amministrazioni e aumentare il network di aziende ed enti coinvolti per la riuscita del progetto.