Sostenibilità

La strategia di decarbonizzazione di Pirelli riguarda tutta la filiera

Se n'è parlato al Salone della Csr e dell'Innovazione sociale durante il panel Riduzione e compensazione della CO 2

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Nel secondo giorno della decima edizione del Salone della Csr e dell'Innovazione c'era ancora Pirelli tra i protagonisti negli spazi della Bocconi, con la Group Sustainability & Diversity Officer Eleonora Giada Pessina che ha partecipato al panel Riduzione e compensazione della CO2. È un tema cruciale per il futuro del pianeta, e quindi sempre più al centro dell'agenda delle aziende, come quelle che durante l'incontro hanno raccontato i loro obiettivi e programmi di sostenibilità. Dalla carta d'identità ambientale per gli stabilimenti di Brembo ai progetti sull'energia eolica e sulla riforestazione nei paesi in via di sviluppo di Aldi, tutte le aziende procedono sul doppio binario del taglio delle emissioni da un lato, da raggiungere impiegando energie rinnovabili, razionalizzando la produzione e spingendo le best practices, dall'altro su quello della compensazione della quota di emissioni residue(ma che, comunque, dovranno diminuire sempre di più).

Eleonora Giada Pessina ha presentato la strategia di decarbonizzazione di Pirelli, il cui punto di partenza è «un controllo rigido e scientifico degli obiettivi che l'azienda si è data come obiettivo», approvati da Science Based Target initiative. Per quanto riguarda le emissioni generate dalle attività interne all'azienda, l'obiettivo è di raggiungere il -42% entro il 2025 (sui dati del 2015) e la strada indica che l'azienda è perfettamente in linea. «La gran parte delle nostre emissioni riguarda però la catena di fornitura, soprattutto dei materiali», ha evidenziato Pessina. È un tema, quello dell'impatto dell'intera filiera, di cui si è discusso durante il panel. «Quando accompagniamo le aziende nei loro percorsi di sostenibilità, le troviamo spesso già molto efficienti nel loro perimetro, ma con sfide importanti da affrontare  se si considera l'intera catena del valore, a partire dai fornitori », ha detto Simone Molteni, il Direttore scientifico di LifeGate, una società benefit che oltre ad avere un media network con la radio, il giornale online e i social network, aiuta le aziende a diventare più sostenibili e vende energia rinnovabile. «Per lavorare fino in fondo sulla filiera - secondo Molteni - serve un intervento della politica».

Pirelli da anni dedica grande attenzione a questo aspetto. L'azienda  è impegnata sull'intera catena del valore per ridurne la carbon footprint. «Abbiamo anche uno Science based target specifico sulle emissioni totali della catena di fornitura delle materie prime - ha spiegato la Group Sustainability & Diversity Officer di Pirelli -. L'obiettivo è ridurre tali emissioni del 9% al 2025 rispetto al 2018, e già nel 2021 abbiamo raggiunto una riduzione del  6%». C'è poi anche la fase di utilizzo del prodotto: anche se gli pneumatici in fase di utilizzo non generano direttamente emissioni, possono influenzare il consumo di carburante delle auto, e grazie ad  una resistenza al rotolamento più bassa, queste possono impiegare meno carburante e quindi diminuire le emissioni associate: «Anche qui abbiamo obiettivi tangibili. Vogliamo arrivare ad avere l'efficienza massima, quindi A o B, nella rolling resistance di almeno il 75% dei nuovi pneumatici immessi sul mercato entro il 2025. Nel 2021 siamo arrivati al 49%, con un aumento di oltre il 10% rispetto all'anno precedente».

La decarbonizzazione è comunque «un journey», ha detto Pessina, un viaggio, quindi quando un obiettivo viene raggiunto, se ne pone uno di più ambizioso. «Quando saremo arrivati  al 90% di riduzione delle emissioni sulla catena del valore., in ottica “Net Zero”, dovremo intervenire con la compensazione delle emissioni residue. I progetti di carbon removal e riforestazione, insomma, sono importanti, ma non devono diventare un lasciapassare per continuare a emettere, devono invece affiancarsi a sforzi massimi di riduzione continua delle emissioni.