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Giornata mondiale dell'acqua: l'impegno di Pirelli

Pirelli è impegnata nell’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica con l’obiettivo, entro il 2025, di ridurne il prelievo specifico del 43% rispetto al 2015

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La crisi climatica sta continuando a complicare l'emergenza idrica in quasi tutto il Pianeta. Se da un lato per risolvere il problema bisogna intervenire sulle cause dell'emergenza, accelerando la transizione ecologica, dall'altro bisogna favorire una gestione sempre più attenta di questa risorsa. Sprecare meno acqua, insomma, a tutti i livelli: globale, istituzionale, aziendale e pure privato, personale. A questo proposito, gli obiettivi di Pirelli sono chiari: il Piano industriale prevede una riduzione del prelievo specifico d'acqua del 43% entro il 2025 rispetto al valore del 2015.

Secondo i numeri dell'Unccd, la Convenzione delle Nazioni unite per combattere la desertificazione, dal 2000 il numero e la durata delle siccità sono aumentati del 29%. Nel 2022, circa 2,3 miliardi di persone hanno sofferto in qualche modo la carenza d'acqua e 160 milioni di bambini sono stati esposti a lunghi e complicati periodi di stress idrico. Le previsioni per il futuro non sono rosee: si stima che per il 2030 circa 700 milioni di persone rischiano di dover migrare per via della siccità. La mancanza d'acqua potabile causa problemi all'agricoltura, alla produzione di energia, in generale all'economia e alla vita delle persone. Per questo, l'Onu ha istituito il 22 marzo del 1992 il World Water Day, una giornata utile per fare il punto della situazione e capire come affrontare il problema dell'eccessivo consumo di acqua.

Pirelli, come detto, sta cercando di ridurre il suo consumo su tutto il ciclo di vita dei suoi prodotti. Per una migliore gestione di questa preziosissima risorsa, Pirelli si confronta quindi con tutti gli attori principali, e oggi l'attenzione dell'azienda sui luoghi degli stabilimenti produttivi è attestata dai vari sistemi di gestione ambientale certificati.

A riprova di questo impegno, grazie alle azioni intraprese, sono stati complessivamente risparmiati più di 14 milioni di metri cubi d'acqua, dal 2015; quantitativo corrispondente a più di due anni di fabbisogno idrico di Pirelli e a circa 5.500 piscine olimpioniche.

Con il costante aumento delle temperature, e la conseguente riduzione delle riserve d'acqua (ghiacciai, laghi, fiumi), è chiaro che l'acqua diventa un bene sempre più raro e prezioso. Oltre alla sua effettiva mancanza, però, paghiamo anche la cattiva gestione. Per dire, l'Italia recupera solo l'11% dell'acqua piovana, una percentuale che dovrebbe salire almeno al 60% in base agli obiettivi del Piano Invasi. Allo stesso modo, per un'azienda arrivare a riutilizzare l'acqua impiegata nei processi produttivi è un traguardo di sostenibilità importante.

Un bel segnale in questa direzione arriva dallo stabilimento Pirelli di Silao, in Messico, che ha messo a regime l'impianto di raccolta delle acque meteoriche. Queste, dopo aver chiaramente subito un trattamento, sono utilizzate nel processo produttivo, a beneficio di un minor prelievo dell'acqua di falda.

Pirelli rientra nel grande insieme degli stakeholder che devono garantire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Tra questi, il numero 6 recita proprio «garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie». Il World Water Day è qui per ricordarci che senza acqua non c'è futuro, e la P lunga vuole fare la sua parte anche in questo.

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