Il cambiamento climatico è la maggiore sfida che il mondo deve affrontare. Sappiamo cosa sta accadendo, ma la domanda è: cosa possiamo fare?
Consapevoli del fatto che cambiare è difficile, soprattutto per i singoli individui. Le grandi aziende hanno grandi risorse: possono permettersi di acquistare competenze e dati e possono investire in nuove e costose tecnologie per ridurre le emissioni di carbonio. Tutto ciò non è però alla portata della normale gestione domestica.
A livello individuale, potremmo acquistare un'auto elettrica, ma il prezzo delle auto elettriche è ancora superiore a quello di una normale vettura e per ammortizzare il costo aggiuntivo il proprietario potrebbe aver bisogno di 15 o più anni. Oppure potremmo utilizzare una pompa di calore elettrica al posto del riscaldamento centralizzato, ma anche in questo caso i costi iniziali sono elevati. Un'ulteriore possibilità potrebbe essere il passaggio ai combustibili alternativi per il riscaldamento, come ad esempio l'idrogeno, ma ciò sarà possibile quando saranno disponibili. Per ora non se ne parla.
Cambiare il modo di pensare al carbonio
Invece di concentraci sui costi e sulle difficoltà legati alla riduzione delle emissioni ambientali, potrebbe essere meglio partire proprio dalle emissioni. Dopo tutto, se non siamo ben informati sulla portata del nostro contributo alle emissioni di carbonio nell'atmosfera, come possiamo sapere cosa fare per modificarlo?
Ed è qui che entra in gioco il bilancio del carbonio. Se riusciamo a conoscere meglio e in maniera approfondita il nostro ruolo nel cambiamento climatico, possiamo iniziare a realizzare soluzioni, anziché pensare a ostacoli e problemi.
La maggior parte delle persone approccia la questione delle emissioni di carbonio in maniera frammentaria. Possiamo avere un'idea di cosa comporti un volo aereo in termini di emissioni di carbonio e del costo dell'eventuale compensazione (probabilmente è la linea aerea che ce lo comunica). Possiamo sapere qualcosa sulle emissioni delle nostre vetture (perché il governo ce lo comunica attraverso le tasse applicate alle automobili che generano emissioni elevate). Ma siamo in grado di sommare tutto per capire l'entità della nostra impronta di carbonio? E se così fosse, saremmo disposti a modificare i nostri comportamenti?
Calcoliamo le emissioni
In effetti sul web sono disponibili alcuni semplici modi per effettuare questi calcoli. Online si trovano diversi strumenti di calcolo gratuiti per valutare le emissioni di carbonio, compresi quelli su carbonfootprint.com, sul sito del WWF e The Nature Conservancy. Se abbiamo a disposizione la quantità di elettricità, gas e altri combustibili utilizzata a casa ogni anno, i calcolatori faranno il resto. Questi infatti utilizzano misure standardizzate della quantità di carbonio emessa dalle attività ‘primarie' (come ad esempio il riscaldamento domestico) e della quantità di carbonio ‘secondario' per la quale si è responsabili (come ad esempio il carbonio emesso dalle aziende che producono ciò che noi acquistiamo).
I risultati rispecchiano il modo con cui viviamo e ci aiutano a scegliere. Ad esempio, l'utilizzo di un calcolatore per valutare il carbonio emesso annualmente da un nucleo di due persone indica che probabilmente circa quattro tonnellate di carbonio sono rilasciate nell'atmosfera sulla base degli importi medi di riscaldamento e illuminazione, mentre l'utilizzo di vetture ne aggiunge altre: tutto ciò potrebbe cambiare grazie ad una corretta psicologia della consapevolezza.
Conoscere la propria impronta di carbonio
Potrebbero seguire altri cambiamenti. Se sappiamo che un budget settimanale di 100 Euro per l'acquisto di cibo corrisponde a circa 3,5 tonnellate di carbonio all'anno, potremmo valutare l'adozione di abitudini alimentari in grado di dimezzare tali emissioni. Percorrere 10 chilometri in autobus ogni giorno lavorativo aggiunge altre 0,41 tonnellate di carbonio, ma se ci spostassimo in bicicletta, la quantità si azzererebbe. Spendere 50 Euro a settimana per scarpe e abiti (o cifre di gran lunga superiori) genera l'emissione di un'ulteriore tonnellata di carbonio, mentre gli abiti usati riducono tali emissioni.
Se iniziamo a fare questi calcoli, l'ambito del cambiamento personale diventa più evidente. E se da un lato ciascuno è tenuto a fare le proprie scelte, le cifre relative a ciò che facciamo e ciò di cui abbiamo bisogno sono visibili a tutti. L'impronta individuale media nell'UE ammonta attualmente a 6,4 tonnellate di emissioni di carbonio annue e l'obiettivo per il 2050 è quello di zero emissioni.
Per le aziende, i governi e le singole persone esiste un solo modo di raggiungere l'obiettivo: creare un bilancio del carbonio e attenersi ad esso.