Il chilometro lanciato o sci di velocità è lo sport non motorizzato più veloce al mondo su terraferma: consiste nello scendere pendii innevati dalla grande inclinazione a elevate velocità. Nel marzo 2016, agli Speed Master di Vars, la sciatrice azzurra Valentina Greggio ha conquistato il record del mondo femminile in questa disciplina toccando i 247,083 km/h.
Abbiamo intervistato “Speed Vale” per capire a fondo la strada che conduce a poter raggiungere determinati risultati e performance incredibili in una stagione come l'inverno, considerata difficile per qualsiasi tipo di mobilità date le proibitive condizioni meteorologiche.
Un campione dell'inverno riesce ad affrontare questa stagione senza rinunciare ai propri standard di performance; come la gamma invernale Pirelli consente di non rinunciare al piacere di guida nonostante le insidie delle basse temperature, così Valentina Greggio fa della performance invernale la sua ragione di vita.
Valentina, come è nata la tua passione per questa specifica disciplina sciistica?
“Ho iniziato a sciare a due anni e mezzo, praticavo sci alpino, ma avevo una grande passione per la velocità e spesso scappavo dagli allenatori per scendere lungo piste dritte.
Quando avevo 19 anni il mio attuale coach mi chiese se volessi provare la disciplina del chilometro lanciato. Da allora non ho più smesso”.
La velocità deve essere una componente fondamentale per praticare questo sport, giusto?
“La velocità è importante, ma quello che manda avanti tutto è la passione. Questa disciplina, essendo di nicchia, non è la mia professione: sono un atleta semiprofessionista, all'ultimo anno del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Motorie, faccio la maestra di sci e alleno un gruppetto di ragazzini che praticano l'atletica”.
Come ti prepari per l'inverno?
“Da maggio inizio a praticare un allenamento aerobico in palestra e poi cerco di simulare quelle che saranno le condizioni di gara che potrò trovare in pista, quindi utilizzo attrezzi che mi consentono di avere tante forze a contrastarmi. C'è da ammettere, però, che a livello fisico è impossibile avere tutto sempre sotto controllo, altrimenti lo sci di velocità sarebbe un videogame non uno sport. Con la mia equipe mi impegno al massimo per lavorare su due cose fondamentali: la scorrevolezza e una buona posizione aerodinamica”.
La terza cosa fondamentale è l'attrezzatura: come studi gli strumenti che utilizzerai per la gara?
“Insieme al mio team curiamo personalmente i materiali che utilizzerò in gara, cerchiamo di aggiornarci e di fare sempre meglio. Prima della gara è importantissima la scelta dello sci, la sciolinatura, la costruzione degli spoiler in base alla forma del corpo, la scelta della forma del casco, quella degli scarponi e della tuta, che è realizzata in Francia su misura per me”.
Ti abbiamo definito Campione dell'Inverno, perché riesci ad affrontare questa stagione con il giusto balance tra performance e sicurezza. Come lo si diventa?
“Per diventare un campione dell'inverno nella mia disciplina devi conoscere la pista sia dal punto di vista della sicurezza sia per quanto riguarda le linee da tracciare per scendere più veloci. Un'altra caratteristica per eccellere nello sci di velocità è capire il tipo di neve che ti si presenta davanti, questo aiuta a preparare lo sci per i giorni successivi e per la finale.
Dal punto di vista umano bisogna affrontare le delusioni con fatica e sacrificio e, durante la gara restare concentrati: non c'è il tempo materiale di pensare all'adrenalina della discesa, ma solo alla performance”.