Salvare i più piccoli dalla strada
“Continuavamo a correre e nasconderci senza fermarci. Dovevamo essere sempre vigili, perché se ci avessero preso, ci avrebbero picchiato”.
Siva Vordzorgbe aveva solo otto anni quando si è ritrovato a vivere per le strade del Ghana. Oggi ha 36 anni ed è il fondatore di un'organizzazione denominata The Young Shall Grow International. Era la Domenica di Pasqua e Siva stava raccontando la sua storia a un gruppo di 16 volontari. Era l'ottava giornata di un progetto della durata di 10 giorni. Fino a quel momento, il gruppo aveva dovuto conoscere le difficoltà affrontate dai bambini per recarsi a scuola nel comune ghanese di Keta, a tre ore in auto dalla capitale, Accra.
Siva ha raccontato in dettaglio come si spostava tra un mercato e l'altro alla ricerca disperata di un po' di cibo. Essere picchiati era la norma, così come finire nella spirale del lavoro minorile, nel caso in cui gli orfanotrofi fossero oggetto di razzie da parte di malintenzionati. Ormai, era praticamente inevitabile che la vita di Siva finisse nelle grinfie di qualche sfruttatore. Sotto la minaccia costante di botte e senza forze, ha iniziato a lavorare i campi in condizioni orribili. Aveva solo 12 anni.
Alla fine, è ritornato in strada e non gli sono state risparmiate situazioni ancora peggiori, fino a quando è arrivato il colpo di fortuna. Ha nuovamente iniziato a lavorare per un agricoltore, ma questa volta era la gentilezza a farla da padrone. Dopo alcuni anni, Siva ha infatti ricevuto in premio alcune terre, come ricompensa per i suoi sforzi.
“Ho lavorato i campi per pagarmi la retta scolastica e ho iniziato a frequentare le lezioni quando ormai avevo 14 anni. Ho quindi imparato a leggere e scrivere insieme ai bambini di sei anni. Se mi guardo indietro ora, mi viene da sorridere”.
Siva non ha dimenticato i tanti altri bambini incontrati per strada e, ancora oggi, continua a impegnarsi in prima persona per salvarne il più possibile da questa sorte terribile.
Esperienza di volontariato in Africa
Con la sua organizzazione a scopo benefico, Siva ha voluto offrire ai bambini le opportunità che a lui sono state negate. Nel 2013, ha quindi avviato una collaborazione con African Adventures per poter realizzare il suo sogno.
African Adventures lavora in un'area rurale e deprivata del Ghana, in cui le prospettive per i più piccoli sono molto limitate; i settori di lavoro principali sono la pesca e l'agricoltura. Il legame con The Young Shall Grow International è focalizzato sull'offrire un'opportunità di istruzione per questi bambini.
African Adventures ha già organizzato vari viaggi per oltre 20 squadre di calcio, ed è specializzata nel proporre programmi educativi attraverso lo sport, per invitare le Community Sports Trusts a dedicarsi al volontariato in Africa. L'organizzazione ha aiutato le Community Sports Trusts a raccogliere oltre £500.000 per le loro iniziative, grazie a programmi innovativi di raccolta di fondi.
Una delle sports trusts è Burton Albion Community Trust nel Regno Unito. Poiché a Burton è presente anche la sede centrale di Pirelli per il Regno Unito, esiste un forte collegamento tra l'azienda, il Burton Albion Football Club e la Community Trust. Ecco quindi come è nato questo bellissimo legame tra Pirelli e i bambini africani più bisognosi.
Burton in trasferta in Ghana
Durante i giorni di Pasqua, Pirelli UK ha portato a un altro livello il proprio sostegno ai viaggi annuali di Burton Albion Community Trust.
Negli ultimi anni, i dipendenti Pirelli hanno impegnato i propri fondi, che hanno consentito ai volontari di Burton Albion Community Trust di viaggiare in Africa per prendere parte a vari progetti con la comunità locale, ad esempio la costruzione di case e servizi di volontariato nelle scuole.
Quest'anno, 16 volontari si sono recati nella regione ghanese di Volta. Nel contingente erano presenti anche quattro dipendenti di Pirelli UK: Lisa Jones, Danny Bowles, Michelle Davies e Tom Tilbe. Il costo individuale del viaggio ammontava a £2.500. Pirelli si è impegnata a offrire al quartetto £1500 ciascuno, mentre il resto dei soldi è stato raccolto dai dipendenti, tramite una serie di attività di sponsorizzazione.
“I livelli di povertà estrema che abbiamo visto resteranno un ricordo indelebile”, racconta Lisa Jones, una dei quattro volontari Pirelli. “Non è pensabile che, nel 2019, vi siano famiglie che ancora vivono sotto la soglia della povertà, dove mancano i beni primari, tra cui acqua e servizi igienici. È una cosa che spezza il cuore, in particolare se facciamo un confronto con il nostro standard di vita. Prendere parte a questa esperienza mi ha sicuramente aperto gli occhi. Spero solo che le organizzazioni che cercano di migliorare i luoghi che abbiamo visto continuino a ricevere il sostegno di cui hanno bisogno”.
I volontari hanno seguito un programma di 10 giorni, partecipando a progetti di istruzione e costruzione presso la scuola locale di Tegbi, oltre a sostenere la squadra locale di calcio femminile.
Il contingente si è anche avventurato in un paio di villaggi remoti, prendendosi in carico la distribuzione dei beni ricevuti in donazione a casa (indumenti, asciugamani, libri, giocattoli).
Oggigiorno, sono poche le esperienze che possono davvero cambiare la vita. Questa lo è certamente!