Come vedreste un futuro da contadino urbano? Sfruttando magari i terreni trascurati delle grandi città, trasformando siti industriali o addirittura discariche e terrazze in micro-fattorie sostenibili dove coltivare i prodotti freschi richiesti dalla comunità? Molta gente lo sta già facendo. Oppure, ancora meglio, creando una fattoria urbana verticale, simile ad un grattacielo con decine di piani con spazio da coltivare utilizzando energia rinnovabile a basso costo per fornire l'illuminazione? Potrebbe essere un sogno irrealizzabile, ma in realtà molte persone credono che potrebbe presto diventare realtà.
Il fatto è che secondo l'US Environmental Defense Fund (EDF) le mansioni collegate alla sostenibilità già rappresentano il settore di impiego in maggiore crescita nelle economie sviluppate. Inoltre, l'Organizzazione internazionale del lavoro comunica che da ora al 2030 la transizione ad un'economia globale sostenibile potrebbe creare nuovi posti di lavoro, fino a 24 milioni, se saranno implementate le politiche per limitare il riscaldamento globale di 2°C entro la fine del secolo, insieme ad azioni mirate ad un'economia circolare in grado di consumare meno materie prime e di generare meno rifiuti.
Opzioni multiple
Quali di queste mansioni supereranno il tradizionale modo di lavorare in industrie sottoposte a rebranding? La risposta è: un bel po'.
Un caso evidente è il mercato in espansione dell'occupazione nella sostenibilità aziendale, il grande slancio di tutte le principali società per comprendere il proprio livello di sostenibilità, migliorarlo e comunicare l'avvenuto cambiamento. Apparentemente queste mansioni possono sembrare normali mansioni aziendali, ma la mentalità è molto diversa rispetto al passato. I responsabili della sostenibilità devono prendere le distanze dalle loro attività, analizzarne l'impatto ambientale e programmare il cambiamento. Non si tratta semplicemente di svolgere l'attività lavorativa, ma di ripensarla.
Vi sono inoltre nuove tipologie di ruoli e mansioni che non esistevano nel passato. Ad esempio, si potrebbe pensare di diventare un tecnico delle energie rinnovabili, colui che si occupa dell'installazione degli impianti eolici e solari, ormai diffusi in numerose economie. Oppure ci si potrebbe occupare della progettazione delle pale delle turbine eoliche, molto sviluppate negli ultimi 10 anni, grazie anche alle nuove tecnologie che consentono la produzione di pale più lunghe e più leggere.
La nuova economia
Si tratta di lavori che fino a 10 anni fa era pressoché impossibile svolgere per il semplice fatto che questo tipo di economia non esisteva. La situazione odierna è diversa in quanto le fonti energetiche rinnovabili stanno velocemente diventando la forma più economica di elettricità. Dal 2010 il costo dei pannelli solari è diminuito di oltre l'80 percento, il costo totale della generazione di energia solare si è ridotto di oltre il 40 percento ed il costo dell'energia eolica ha subito una riduzione compresa tra il 29 e il 40 percento.
Considerando poi il fatto che la gestione di queste fonti rinnovabili è più economica rispetto alle centrali elettriche a carbone, i posti di lavoro che ne risultano continueranno a crescere. Secondo EDF nei soli Stati Uniti vi sono milioni di posti di lavoro nel settore dell'energia rinnovabile ed il settore ha un tasso di crescita che supera quello del resto dell'economia di ben 12 volte.
Vi è poi un'altra parte del mercato del lavoro "verde" che rappresenta il segmento a valle dell'energia. Si tratta di rendere più efficiente il modo con cui utilizziamo l'energia, spesso riprogettando i sistemi negli impianti di produzione o edifici esistenti. Ciò può comportare l'aggiunta di nuove tecnologie tramite la realizzazione di sistemi di gestione o lo sviluppo e l'utilizzo di materiali più efficienti in termini di emissioni di carbonio.
Settori in crescita
Ad esempio, prendiamo in considerazione la normale gestione di riscaldamento, ventilazione e condizionamento, ossia della climatizzazione, degli edifici. Tale gestione può sembrare una gestione di routine, ma in realtà non lo è. Negli ultimi anni l'industria è stata trasformata dai dispositivi a basso consumo energetico e con comunicazione a lunga distanza che utilizzano protocolli e reti Internet per creare sistemi di gestione intelligente degli edifici, ridurre i consumi energetici e abbattere i costi. Non c'è da stupirsi perciò che in termini di impiego, le dimensioni del settore dell'efficienza energetica sono già più del doppio rispetto a quelle del settore delle fonti rinnovabili.
La mobilità elettrica è un altro settore di impiego in forte crescita, sia grazie ai veicoli a emissioni zero, che al miglioramento della tecnologia e alla realizzazione delle infrastrutture associate. Sicuramente questo settore non rappresenta la porzione più grande del mercato del lavoro sostenibile per il fatto che l'adozione di massa di veicoli elettrici rimane ancora lontana, anche se i posti di lavoro inerenti alla mobilità elettrica sono in crescita. Secondo Bloomberg New Energy Finance, i veicoli elettrici rappresenteranno quasi il 60 percento delle vendite di nuove automobili entro il 2040. Ciò comporta un aumento dei posti di lavoro nei prossimi 20 anni nel settore del software per la guida autonoma o assistenza per il conducente, dello sviluppo di materiali alternativi e dell'altamente competitiva industria delle nuove batterie.
Lavori sostenibili
Molte persone ritengono che questi ruoli a promozione della sostenibilità siano i lavori del futuro, non da ultimo perché l'investimento diretto nella sostenibilità vanta un elevato tasso di creazione di lavoro. Ad ogni milione di dollari investito nell'energia rinnovabile corrispondono otto nuovi posti di lavoro, rispetto ad esempio ai soli tre posti relativi ai combustibili fossili. A quanto pare i posti di lavori legati alla sostenibilità sono anch'essi lavori sostenibili.
In alternativa potremmo ritornare da dove siamo partiti, ossia all'agricoltura urbana. Dopotutto, se volessimo lavorare in un settore in crescita, questa sarebbe una scelta ovvia.