Può trattarsi di una nave incagliata nel Canale di Suez. Può essere una pandemia che arresta metà dell'economia globale. Oppure una guerra che nessuno pensava potesse scoppiare. Gli imprevisti accadono e - quando si verificano - l'impatto sulla catena di fornitura necessaria a mantenere in attività una grande azienda manifatturiera internazionale, può essere enorme. Per un manager che lavora in Supply Chain, la sfida è essere pronti all'imprevedibile – pianificare, gestire e se possibile anticipare gli eventi prima che si realizzino.
Per Victor, manager del team Supply Chain Pirelli in Australia basato a Sydney, è un lavoro a tutto tondo. “L'Australia non è un grande mercato, ma ciò determina un tuo coinvolgimento in ciascun processo, devi avere una visione a 360 gradi sul business”, racconta. “Gestisco temi relativi al trasporto e ai costi di distribuzione. Mi occupo di previsioni, pianificazione, ricerca per accrescere il nostro livello di comprensione del mercato, in relazione a quali auto sono vendute in Australia e cosa i nostri competitor stanno realizzando, oltre a come noi possiamo crescere. Inoltre, mi occupo della gestione di qualsiasi tipo di richiesta dei clienti o dei fornitori. Per cui, senza dubbio, il lavoro in Supply Chain ha una visione ampia.”
Per un'azienda come Pirelli il concetto di “visione ampia” racchiude molto più della movimentazione dei materiali e dei prodotti da un punto all'altro, ma include l'avere uno sguardo attento sui temi geopolitici e i trend economici, perché nel mondo della Supply Chain non esistono eventi distanti.
Marco è un Planning Manger che lavora negli Headquarter Pirelli di Milano, che guarda alla totalità delle operazioni della Supply Chain da un punto di vista centrale. Una della principali preoccupazioni è costruire resilienza nella catena di fornitura per far fronte agli shock che possono coinvolgere la logistica, come appunto il blocco del Canale di Suez - rotta marittima strategica – che ha visto la nave container Ever Given arenarsi nel 2021.
La necessità di essere resilienti
“Da una parte stiamo migliorando la nostra capacità di risposta tramite l'informazione” racconta Marco, che ha studiato ingegneria meccanica prima di iniziare a lavorare in Pirelli. “Maggiore è il numero di informazioni delle quali si dispone, più è rapida la reazione e la possibilità di minimizzare l'impatto di eventi imprevisti. Quando il Canale di Suez era bloccato, per le aziende è stato necessario moltissimo tempo per capire dove si trovassero le loro spedizioni. Il nostro team di Milano ha compiuto un grande lavoro nel creare nuovi strumenti che possano automaticamente tracciare la localizzazione delle nostre spedizioni e capire quali percorsi seguiranno in base a quanto accade nel mondo”.
“Il punto è avere sempre pronto un piano di riserva” aggiunge Marco. “non dovresti mai fare affidamento su un'unica soluzione, ma avere sempre un piano B – e magari anche un piano C e D”.
Pirelli riconosce la necessità di resilienza lungo tutta la sua catena di fornitura a livello globale perché i consumatori, ovunque siano nel mondo, vogliono avere la certezza non solo di affidarsi alla qualità del prodotto, ma anche alla capacità dell'azienda di consegnarlo. Per di più, alcuni clienti hanno esigenze molto specifiche e possono rendersi necessari speciali meccanismi di fornitura per loro.
Un caso esemplare è quello rappresentato dal ruolo di Pirelli nel motorsport, un mondo nel quale uno specifico prodotto deve essere al posto giusto nel momento giusto, in maniera continuativa, in diversi luoghi del mondo. “Si tratta di un contesto nel quale non è concesso commettere errori” racconta Vincenzo, Head of Logistics per la Gran Bretagna, che è entrato in Pirelli nel motorsport nel 2011, proprio mentre la società diveniva fornitore unico della Formula 1®. “Ci sono milioni di spettatori che seguono ogni gara, il nostro brand è visibile ovunque. Non c'è possibile flessibilità, i pneumatici devono essere lì per ogni gara. Tutto deve essere perfetto.”
Costruire una supply chain personalizzata
Raggiungere la perfezione in questo caso significa costruire una catena di fornitura personalizzata per la Formula 1®. Inoltre i pneumatici racing sono molto sensibili alle temperature, per cui devono essere spediti a una temperatura precisamente controllata. Inoltre il packaging è stato completamente ridisegnato per il trasporto aereo, spiega Vincenzo. “Solitamente non spediamo tramite trasporto aereo, ma per la Formula 1®, con le sue tempistiche stringenti, può essere necessario. Ciò ha significato trovare il miglior modo di caricare i pneumatici su un aereo cargo Boeing 737. Abbiamo trovato una soluzione nel costituire una struttura piramidale che ci ha consentito di caricare i pneumatici in modo efficiente, utilizzando un aereo cargo invece di due, riducendo i costi e limitando le emissioni.”
Il sottostante di un tale livello di personalizzazione e resilienza è la costruzione di un'efficienza quotidiana. E per Alessandra, Production Planning Manager a Milano, centrale è l'attenzione verso uno svolgimento delle operazioni privo di intoppi.
Una macchina efficiente
“Cerchiamo di massimizzare, nel completamento delle richieste dei clienti, l'efficienza sia per la produzione sia per l'uso delle risorse”, prosegue Alessandra. Ciò significa monitorare la produzione e le dashboard di consegna quotidianamente, ed essere pronti ad agire rapidamente se le cose non vanno secondo le previsioni. “Potremmo vedere che stiamo mancando una consegna prevista da uno stabilimento specifico e in tal caso dovrei chiamarli per capire quale sia il problema” aggiunge Alessandra, ingengere gestionale. “Ho bisogno di sapere se si tratta di un problema di processo produttivo, o se è necessario riparare un macchinario, o se dobbiamo trovare un prodotto sostitutivo altrove. Devo conoscere quali sono gli accordi con i clienti più importanti – dobbiamo lavorare con loro per risolvere il problema. Lavorare nella Supply Chain significa avere a che fare con tante incertezze, essere efficienti significa trovare delle soluzioni.”
I ruoli all'interno del team Supply Chain richiedono abilità nell'analisi dei dati, buone doti comunicative, proattività e capacità di prendere delle decisioni. Come Alessandra, la maggior parte dei colleghi concorda sul fatto che la competenza più necessaria per questo ruolo sia la flessibilità. “Il contesto cambia costantemente” conclude. “Se vuoi fare lo stesso lavoro tutti i giorni, questo non è il lavoro per te. Ogni giorno è diverso da quello precedente. E una cosa è certa: non c'è tempo per la noia.”