Il Sudafrica degli ultimi anni ha conosciuto una notevole crescita del settore turistico, con milioni di viaggiatori pronti alla sua esplorazione su strada. Patricia de Lille, Ministra del Turismo in Sudafrica, ha segnalato 2,4 milioni di arrivi internazionali solo tra gennaio e marzo 2024, registrando un incremento del 15,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. I numeri sono in aumento: insieme a Kenya e Tanzania, i cosiddetti “big three”, il Paese più a sud del continente guida circa il 68% dell'intero interesse turistico verso i safari africani.
Si tratta di un'esperienza unica votata all'avventura, che offre la possibilità di godere di una assoluta libertà nell'esplorazione di parchi e riserve, seguendo i propri ritmi e fermandosi a osservare la natura senza limiti, ma ovviamente anche qui, sulle strade sudafricane, serve usare la massima attenzione.
Dove andare: i parchi
Il Sudafrica vanta numerosi parchi nazionali da percorrere in autonomia. Uno dei più famosi è il Parco Nazionale Kruger, una delle riserve più grandi e antiche al mondo. Al suo interno le strade principali sono asfaltate, ma molte delle vie secondarie che portano alle aree più remote sono sterrate: avere la giusta attrezzatura è fondamentale.
Più desertico, invece, il Parco transfrontaliero Kgalagadi che attraversa Namibia, Botswana e Sudafrica caratterizzato da dune di sabbia rossa e sentieri che potrebbero mettere alla prova il viaggiatore. In entrambi i casi, la scoperta sarà indimenticabile: il Paese registra 297 specie di mammiferi, 849 specie di volatili e oltre 20.000 specie di piante vascolari, ed è possibile incontrare i “big five”: il leone, il rinoceronte, l'elefante, il bufalo nero e il leopardo.
Ma come vivere al meglio il safari fai-da-te?
La scelta del veicolo
Per affrontare un safari in autonomia, una delle scelte principali è quella di un veicolo adatto. I terreni nei parchi nazionali sudafricani variano spesso e tanto: si passa da strade asfaltate a piste sterrate, da sentieri sabbiosi a tratti rocciosi. La scelta ideale è una vettura 4X4, in grado di garantire una migliore aderenza e stabilità sui terreni difficili. Oltre alla trazione integrale, le gomme ovviamente risultano altrettanto cruciali. Sono necessari penumatici, all-terrain, robusti e affidabili, che siano in grado di affrontare le strade più dure e sconnesse, come il Pirelli Scorpion ATR o il Scorpion All Terrain Plus. Questi equipaggiamenti hanno una buona profondità del battistrada e aiutano il viaggiatore a prevenire danni e a garantire aderenza su superfici scivolose. In grado di resistere agli shock più duri su superfici irregolari, questi pneumatici sono in grado di performare anche nelle condizioni più severe: rocce, neve, fango, erba e sabbia.
Da portare con sé
Un buon equipaggiamento può fare la differenza in caso di problemi. È consigliabile avere un kit di riparazione per forature, un compressore per gonfiare le gomme e, ovviamente, una ruota di scorta in ottime condizioni. Molti viaggiatori trascurano l'importanza di verificare quest'ultimo punto prima della partenza, ma è necessario assicurarsi che la ruota sia ben gonfia e integra. Ultimo ed essenziale è un cric robusto, insieme a una chiave a croce per facilitare il cambio.
Accessorio non trascurabile è il manometro per controllare la pressione delle ruote. Nei lunghi tragitti attraverso i parchi, dove si guida per molte ore, è facile che le gomme perdano pressione, e monitorarla aiuta a prevenire eventuali usure, o peggio forature.
Seguire alcune indicazioni può fare la differenza.
● controllo gomme – è fondamentale accertarsi delle ottime condizioni delle stesse
● equazione gomme-terreno – strade sabbiose richiedono sempre un leggero abbassamento della pressione, al contrario tratti più rocciosi necessitano che la pressione sia mantenuta alta
● toolbox - portare con sé tutti gli strumenti e attrezzi utili per eventuali riparazioni o cambio gomme
● prudenza - così come in ogni altra situazione, anche in Sudafrica vige il diktat di guidare con la massima prudenza.